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Unioni civili: «Difficile credere alla buona fede di chi sostiene l’operazione di Renzi»

Intervista all'onorevole Barbara Saltamartini (Lega): «Il diktat di un governo non eletto su un tema così delicato non ha precedenti nella storia della Repubblica»

Benedetta Frigerio
11/05/2016 - 2:00
Politica
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barbara-saltamartini-ansa

«Impressiona vedere le forze di centro spostate tutte con Renzi su un provvedimento che non solo confligge con la coscienza dei cattolici, ma che presenta chiari profili di incostituzionalità». La deputata leghista Barbara Saltamartini descrive in questi termini a tempi.it il ddl Cirinnà sulle unioni civili, sul quale il governo ha chiesto la fiducia anche alla Camera (come già in Senato a febbraio), e che dunque «tra oggi e domani mattina diventerà legge, rivoluzionando la società senza nemmeno una discussione in merito».

Onorevole Saltamartini, cosa avete fatto per cercare di opporvi alla forzatura di Renzi?
Prima che il governo ponesse la fiducia la Lega e Fratelli d’Italia hanno presentato una sospensiva e alcune pregiudiziali di costituzionalità sul testo, dato che il ddl equipara le unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio e crea il problema della copertura finanziaria di spese ingenti, indotte dall’estensione alle unioni civili di tutti i benefici riconosciuti alle famiglie naturali. Quel che è grave, però, è che i nostri provvedimenti sono stati respinti non solo dal voto contrario della sinistra ma anche da quello di Forza Italia, dell’Udc e di Ncd, fatto salvo l’onorevole Alessandro Pagano che ha votato con noi. Gli altri “moderati” sostengono che nella legge le unioni civili non sarebbero equiparate al matrimonio.

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Eppure lo stesso onorevole Scalfarotto ha ammesso che sono solo un matrimonio «con un altro nome».
Per questo è difficile credere che i favorevoli al ddl siano in buona fede. Chi voterà il testo è attaccato alla poltrona più che alla giustizia. Quella che sta accadendo, infatti, è una rivoluzione senza precedenti, non solo dal punto di vista antropologico ma anche costituzionale. Inoltre il ddl lascia ampia discrezionalità ai giudici che, come dimostrano ormai diversi precedenti, renderanno la cosa palese: presto ai bambini sarà tolto il diritto di avere un padre e una madre.

Perché Renzi ha chiesto la fiducia quando gode di una maggioranza consistente alla Camera?
Il presidente del Consiglio temeva da una parte i deputati del Pd che volevano ancora più diritti, dall’altra quelli cattolici, che senza la fiducia avrebbero votato contro il testo. È evidente che Renzi non si fida della sua maggioranza e che quindi procede a colpi di mano.

Cosa intende quando parla di “rivoluzione costituzionale”?
Diversi costituzionalisti, che non hanno certo tutti la tessera della Lega, hanno spiegato l’evidente: il ddl Cirinnà fa riferimento agli articoli del codice civile sul matrimonio. Motivo per cui non basta aver eliminato dal testo la “stepchild adoption” per vietare le adozioni da parte di persone dello stesso sesso. Abitualmente poi il governo pone la fiducia solo sui suoi decreti e non su quelli di delega parlamentare. È la prima volta nella storia della Repubblica che accade una cosa simile ed è anche la prima volta che su un ddl che intende regolare una materia etica e “di coscienza” viene posta la fiducia. Ad aggravare ulteriormente le cose è anche il silenzio delle istituzioni, del presidente della Repubblica e dei presidenti della Camera e del Senato. Infine, non bisogna dimenticare che questa sovversione sta avvenendo per mano di un governo non eletto democraticamente e che quindi non può nemmeno giustificarsi dicendo che le unioni civli erano nel suo programma elettorale.

Può spiegare cosa intende invece con l’espressione “rivoluzione antropologica”?
Tutte le società, anche quelle precristiane, hanno fondato il loro diritto sulla famiglia come unione fra uomo e donna. Per la prima volta la legge riconosce come cellula fondante della società un’unione che non è famiglia e che non ha tra i suoi fini primari la prole e la sua educazione. Questo è grave perché la famiglia che non si concepisce come unione privata ma al servizio del bene comune, e nella quale il figlio non è un diritto ma una responsabilità, è da sempre il primo pilastro della società, oltre che l’ammortizzatore sociale che ha evitato il tracollo nei momenti più critici della storia del nostro paese. Con questo simil-matrimonio fondato sul sentimento, dove i figli sono un diritto e dove viene abolito persino il concetto di fedeltà, si dà un colpo alla concezione di famiglia rendendola debole e liquida. È quindi gravissimo che una rivoluzione di questo tipo avvenga senza possibilità di discussione, attraverso il diktat di un presidente del Consiglio non eletto. Se Renzi dice che ci sono ancora i fascisti, a questo punto bisogna domandargli chi siano.

La colpa è solo di Renzi?
Certamente la pressione della lobby Lgbt è potentissima, su noi politici ma anche sui media che mettono a tacere le voci di chi si oppone, come quella del Family Day e dell’associazionismo cattolico, enfatizzando le piazze arcobaleno vuote. Ma la cosa più grave consiste nel tradimento del popolo del 30 gennaio da parte dei parlamentari che hanno partecipato al Family Day. Devo dire che mi ha colpito anche il silenzio della Chiesa davanti a 2 milioni di laici pronti a combattere: sono stati lasciati soli, ma spero non si arrendano.

L’aula però ha approvato alcune mozioni per ribadire il divieto all’utero in affitto già presente nella legge 40.
Sono passate solo le mozioni simili a quella di Ncd, in cui non si esplicita che siccome la pratica è illegale non è possibile accettare che i cittadini si rechino all’estero per accedervi e poi tornino in Italia come se niente fosse. Ovviamente la nostra mozione, che invece questo concetto lo esplicitava, è stata bocciata. In ogni caso non c’è molto da sperare perché se le unioni civili sono come il matrimonio e se la fecondazione artificiale eterologa è permessa, l’argine contro l’utero in affitto è molto fragile.

Non c’è più niente da fare quindi?
Credo che l’unica via sarà il referendum abrogativo. Bisogna poi opporsi a Renzi che vuole presentare una modifica alla legge sulle adozioni con l’intento di aprirle alle coppie dello stesso sesso, naturalmente utilizzando il pretesto di snellire e velocizzare i processi. Vuole trasformare una legge incentrata sul diritto del bambino ad avere una madre e un padre in una legge sul diritto dell’adulto ad avere un figlio. Anche per questo al referendum di ottobre bisogna bocciare la riforma costituzionale tramite cui Renzi, in nome dell’abbattimento dei costi della politica e della velocizzazione dei tempi legislativi, mira ad accentrare il potere nelle sue mani: che uso ne farà un governo che già adesso, pur non essendo eletto, pretende di portare avanti provvedimenti come quello sulle adozioni o sul testamento biologico?

@frigeriobenedet

Foto Ansa

Tags: Adozionibarbara saltamartiniddl cirinnàMatteo Renzistepchild adoption
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