Ue. Renzi: «La vera sfida è ritrovare l’anima dell’Europa»

Di Chiara Rizzo
02 Luglio 2014
Il premier all'europarlamento, in un discorso a braccio: «Se il senso dell'Europa fosse solo unire le burocrazie, noi italiani ne abbiamo già abbastanza della nostra». E poi: «Siamo la generazione Telemaco, dobbiamo meritare l'eredità dei padri dell'Ue»

Matteo Renzi ha tenuto il suo primo intervento, nel giorno di avvio del semestre di presidenza italiana del consiglio Ue: «La vera grande sfida che ha di fronte a sè il nostro continente è ritrovare l’anima dell’Europa, il senso del nostro stare insieme. Perché se fosse solo un unire le nostre burocrazie, vi dico che noi italiani ne abbiamo abbastanza della nostra».

DISCORSO A BRACCIO. Il premier italiano ha proseguito, a braccio: «Che cosa vedremmo se l’Europa si facesse un selfie? Vedremmo l’immagine della rassegnazione» ha esordito. Poi ha proseguito parlando del programma dettagliato del semestre, in particolare concentrandosi anche sui rapporti economici tra gli stati membri, e sul patto di stabilità e crescita: «Senza crescita non l’Italia ma l’Europa non ha futuro. Non chiediamo un giudizio sul passato. Ci interessa cominciare il futuro, subito. Il mondo esterno corre ad una velocità doppia rispetto a quella dell’Europa. Vogliamo o no recuperare questo distacco?» ha chiesto Renzi, secondo il quale l’Ue «Non deve essere solo un puntino su Google Maps, e non deve essere solo un’espressione geografica, come era stata definita l’Italia da un grande politico austriaco, Klemens von Metternich».

GENERAZIONE TELEMACO. La linea è quella di ritrovare un ruolo «di avanguardia», secondo Renzi: «La nostra generazione è la generazione Telemaco. Dobbiamo fare come lui, dimostrare di meritare l’eredità dei padri dell’Europa». Nel centesimo anniversario dello scoppio della Grande Guerra, Renzi ha voluto sottolineare che, sebbene la sua generazione quando venne siglato il trattato di Maastrich non fosse nemmeno maggiorenne, «Tuttavia dobbiamo essere eredi, prendere la tradizione da cui veniamo e assicurarla ai nostri figli. Lo dobbiamo a chi ci ha preceduto, a quanti sono morti affinché l’Europa non fosse solo una espressione geografica ma un’espressione dell’anima».

SPECIALE PORTA A PORTA. Renzi è arrivato a Strasburgo nel primo pomeriggio, e prima di intervenire davanti al Parlamento ha incontrato il nuovo presidente, Martin Schulz. Dopo il suo intervento però il premier italiano ha cancellato la consueta conferenza stampa, perché deve rientrare a Roma per girare una puntata speciale di Porta a porta. La scelta ha suscitato polemiche tra i giornalisti europei, ma lo stesso Schulz ha voluto minimizzare, puntualizzando: «È già accaduto in passato che un presidente di turno della Ue non tenesse la conferenza stampa dopo la presentazione in aula del programma semestrale. Questa volta avviene solo eccezionalmente ed esclusivamente a causa degli impegni del premier italiano che ha un’agenda molto concentrata».

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