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Te Deum laudamus per quel “però” colorato e profumato emerso dal fango della mia Romagna

Di Paolo Cevoli
28 Dicembre 2023
Nei luoghi dell’alluvione ho visto tanta gente tirarsi su le maniche e lavorare per “far ritornare in vita” quello che era stato ricoperto e nascosto dall’ondata di melma

Fango, fango, fango. Ho visto tanto fango, ma anche un “però”, un “però” di positività. Quando quest’anno l’Emilia-Romagna è stata colpita dall’alluvione, sono andato sui luoghi più sfortunati perché volevo vedere con i miei occhi cosa fosse successo e documentarlo con alcuni brevi video che trovate sul mio canale YouTube. E cosa ho visto? Ho visto tanti disastri, gente che spalava, persone che, nel giro di poche ore, avevano perso tutto: la casa, l’attività, le cose messe insieme in una vita intera. E in mezzo a tutto questo, ho visto anche quel “però” che, dopo l’elenco dei danni, saltava sempre fuori, come a concludere il discorso con un accenno di speranza.
«Non tutto è perduto»
C’era la signora che mi ha raccontato di essere riuscita a salvare se stessa e la sua famiglia perché è salita in fretta e furia al secondo piano dell’abitazione e «adesso abbiamo perso tanto, però siamo vivi». C’era la giovane ragazza, proprietaria di un vivai...

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