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La Corte europea dei diritti umani ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro l'Italia presentati da alcune coppie omosessuali e anche da una coppia eterosessuale in merito al rifiuto del nostro Paese di trascrivere all'anagrafe gli atti di nascita legalmente riconosciuti all'estero per bambini nati usando la maternità surrogata. In una nota i giudici di Strasburgo hanno spiegato: «Il desiderio delle coppie di veder riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali non si è scontrato con un'impossibilità generale e assoluta, dal momento che avevano a disposizione l'opzione dell'adozione e non l'avevano utilizzata». Con questo ulteriore tassello si amplia, e contemporaneamente, si orienta sulla linea indicata dalla Cassazione italiana lo scorso dicembre il dibattito che si è riacceso di fronte ai recenti fatti di Padova.
Chi non è un addetto ai lavori nell’ambito giuridico e non frequenta con assiduità la mole gargantuesca di discussioni in merito ai tem...
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