Il Correttore di bozze, da bravo cattolico medioevale-oscurantista-familista e fumatore, ha una carrettata di figli. Per l’esattezza 12. Tutti suoi e tutti nati dalla stessa donna: la Correttrice di bozze (in famiglia il nostro non è solo un mestiere: è una vocazione). Una mezza dozzina di loro è femmina, ergo il Correttore e la Correttrice hanno una certa esperienza in fatto di storie per bambine in cui le protagoniste sono principesse bellissime che abitano in castelli meravigliosi e che concluderanno la loro straordinaria avventura fra le braccia di bellimbusti col mantello azzurro e la mandibola squadrata.
Bene. Ieri mattina al Correttore è caduto l’occhio su un articolo di Repubblica nel quale si parlava della strategia Disney per capire quali caratteristiche dovrebbero avere le principesse nel mondo d’oggi. Perché, dava da intendere l’articolo, mica si può ancora riproporre il modello Biancaneve (‘na casalinga che fa crostate di mele per nanetti) o Cenerentola (‘na sguattera) o Bella Addormenta (‘na fannullona che se la pija Brunetta la sdruma). Insomma, siamo nel 2013, quindi anche la principessa deve essere moderna, smart, social, open minded, metroxesual, up to date, antani e sbiriguda.
Nell’articolo si diceva che un gruppo di autori Diney ha battuto a tappeto le scuole della California e ha interpellato i bambini per capire come deve essere la principessa del futuro. Ha filmato i “gruppi di lavoro” e alla fine ne è uscita fuori Sofia Prima, la principessina che sta spopolando in America.
Sofia è «moderna e persino democratica: non cerca più il principe azzurro, la bellezza non è l’aspetto più importante, la bontà diventa fondamentale». Sofia vive in un ambiente molto diverso da quello dove sono cresciuti i piccoli Correttori di bozze, tutti casa, Chiesa e Peppa Pig. Nella famiglia reale di Sofia non ci sono «le orrende matrigne del passato», perché occorre «adeguarsi ai tempi». Per dire. «Miranda, la mamma di Sofia, è una ragazza single di umili origini che sposa il re Roland e, per dare una spruzzata multiculturale, non è nata nel regno di Enchancia».
Ergo, come spiega lo psicanalista infantile interpellato da Repubblica, «Cenerentola non piace più, anche ai maschietti ora piacciono le bambine capaci di muoversi», bambine che sono «giovani amazzoni che si fanno valere e fanno sport, per non dire delle famiglie riaggregate. Sofia vive con un compagno della madre come succede spesso nella realtà, dove quelle bambine hanno più capacità e libertà di altre».
Il Correttore di bozze ha pensato quindi alla sua sporca mezza dozzina di figlie. Essendo meno «capaci e libere» delle principesse moderne, non praticano nessuno sport, non sono amazzoni, vivono in una famiglia aggregata semplice e non “riaggregata”, se ne fottono di essere belle dentro se non lo sono anche fuori, non hanno una madre con la “spruzzata multiculturale” e – peccato mortale – da grande sognano di sposare un principe azzurro vecchio stampo. Ecco, conclude il Correttore, non saranno mai principesse moderne. Ma almeno non me le dovrò tenere in casa tutta la vita, ‘ste sei zitelle.