Silvio Berlusconi si è dimesso da premier. E’ l’ora di Monti – RS

Di Redazione
14 Novembre 2011
Dopo l'approvazione della legge di stabilità e di bilancio, SIlvio Berusconi è salito al Colle e ha rassegnato le dimissioni. Il Pdl ha dato poi il via libera al governo Monti, ma ponendo dei paletti: la prima è che il nuovo governo nasca su un programma ben definito e circoscritto: la realizzazione delle misure contenute nella lettera di impegni dell’Italia all’Europa, la seconda è che abbia una durata limitata nel tempo

“Ha vinto la logica della gogna. Berlusconi è andato al Colle e ha rassegnato le dimissioni da presidente del Consiglio. L’ufficio di presidenza del Pdl  ha dato il via libera a Monti mettendo, però dei paletti ben precisi. ‘La prima condizione – hanno spiegato al termine del vertice – è che il nuovo governo nasca su un programma ben definito e circoscritto: la realizzazione delle misure contenute nella lettera di impegni dell’Italia all’Europa’.

‘Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto oggi alle ore 21.00 al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Silvio Berlusconi, il quale essendosi concluso l’iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto’. Lo ha detto il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, al termine dell’incontro tra il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio. ‘Il Presidente della Repubblica – ha continuato il Segretario Marra – nel ringraziarlo per la collaborazione, si è riservato di decidere ed ha invitato il Governo dimissionario a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni del Capo dello Stato si svolgeranno nella giornata di domani'” (Foglio).

“Il Pdl ha chiesto una ‘durata limitata nel tempo’. ‘Altra condizione è che il nuovo premier una volta che sarà incaricato dal presidente della Repubblica dovrà incontrare la delegazione del Pdl per assumersi l’impegno sul programma ma, soprattutto, dovrà discutere con il Pdl la squadra di Governo’, ha spiegato il partito di via dell’Umiltà ricordando che ‘non accetterà diktat o governi a scatola chiusa’. Il centrodestra ha poi chiesto che ‘il futuro premier e i suoi ministri non dovranno, una volta terminato l’incarico di Governo, candidarsi alle prossime elezioni politiche’. Per il Pdl, infine, la squadra del nuovo esecutivo dovrà essere ‘composta da tecnici’. Domani inizieranno le consultazioni del presidente della Repubblica” (Foglio).

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