
L’ombra della sharia sulla Striscia di Gaza. In pericolo la riconciliazione di Hamas con Al Fatah
L’ombra della sharia aleggia sulla Striscia di Gaza. Come riporta oggi El Pais, infatti, un gruppo di parlamentari affiliato ad Hamas avrebbe proposto di riformare il codice penale vigente nei territori palestinesi, su cui il Consiglio legislativo ha potere sovrano, adeguandolo ai precetti della legge islamica. Qualora la proposta di legge dovesse essere adottata, pene barbariche come l’amputazione della mano destra in caso di furti e rapine e la flagellazione pubblica per reati come l’adulterio, il gioco d’azzardo, la frode e l’uso di alcool potrebbero divenire realtà a Gaza.
Il tentativo di islamizzazione della Striscia messo in atto da Hamas, spiega El Pais, rischierebbe di allontanare il processo di riconciliazione politica con Al Fatah, il partito laico del presidente palestinese Abu Mazen, espulso dalla Striscia e che ora governa a Ramallah, in Cisgiordania.
Fortunatamente, però, «il Consiglio legislativo della Palestina non ha intenzione di far avanzare questa legge», ha replicato Taher Al Nounou, portavoce del governo palestinese di Gaza, anch’egli affiliato ad Hamas, secondo cui si si tratterebbe soltanto di «una proposta di legge suggerita da alcuni parlamentari, cui poi ha fatto seguito una discussione e la maggioranza ha respinto».
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