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L’hanno definita il cadavere che gesta. Accade negli Stati Uniti. Adriana Smith è stata dichiarata cerebralmente morta a febbraio quando era alla nona settimana di gravidanza, da tre mesi «è tenuta in vita con il respiratore per dare abbastanza tempo alla nascita del bambino». I familiari protestano per essere stati costretti ad accettare la decisione dell’ospedale di tenere la donna attaccata alle macchine, a causa della legge in vigore in Georgia che tutela la vita in grembo dal momento in cui viene rilevata l’attività cardiaca. Una delle poche dichiarazioni della madre di Adriana è stata: «Non sto dicendo che avremmo terminato la gravidanza, dico solo che spettava a noi scegliere».
C’è da fermarsi, ascoltare, esercitare il discernimento fuori dal ring del sensazionalismo. Adriana Smith non è un corpo muto, il battito cardiaco di suo figlio è un suono flebile ma c’è. Tutto, invece, è stato spostato rumorosamente su un altro campo di battaglia.
Le fauci dell’ideologia si sono avventat...
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