
Se i Repubblicani vogliono battere Obama devono puntare su Romney, non su Santorum
La crepa interna al partito repubblicano si sta divaricando? Secondo un recente articolo del Time solo superficialmente il Gop appare in salute ma, come hanno rivelato le primarie, al suo interno si stanno approfondendo divisioni e rancori soprattutto fra la base e l’establishment. Secondo il settimanale, nel partito si scontrano due modelli di società, da un lato quella che discende da Russel Kirk che con il suo The conservative mind, influenzò la generazione di Ronald Regan, enfatizzando le radici religiose della società, mettendo la proprietà privata fra i presupposti della libertà, proteggendo i valori tradizionali e le istituzioni locali contro le nuove idee sullo Stato centrale. A tale visione si oppone quella del liberismo puro di Willmoore Kendone, che nel 1963 s’oppose a Kirk con il suo libro The Conservative Affirmation.
Secondo Mauro Della Porta Raffo, saggista ed esperto di storia e politica americana, «la divisione è esatta: rappresenta quella odierna fra l’anima conservatrice dura e pura del partito, che si identifica con Rick Santorum, e la “destra economica” di Mitt Romney». Sempre secondo il Time, negli anni passati la frattura non era così evidente solo perché per quarant’anni un comune nemico (il comunismo) ha tenuto insieme le due ali del Gop. Ma una volta finita la Guerra Fredda le cose sono cambiate. Se è vero che Bush è stato eletto per due volte, è anche vero che, ancora una volta, è stato un fattore esterno – questa volta la paura del terrorismo – e non un ideale comune a cementare le due anime del partito. «Ora il Gop – prosegue Della Porta Raffo – deve ritrovare l’unità se vuole battere i democratici. Santorum sta guadagnando il voto dei cattolici, del Tea party e degli evangelici, che oggi sono una parte importante del partito. Dalla sua Romney ha l’establishment e i repubblicani delle banche e delle aziende».
Con un attacco tale ai valori americani, come la libertà religiosa, la famiglia, lo Stato minimo, le tassazione all’europea non è più facile che Santorum prenda i voti dei sostenitori di Romney che viceversa? «Sicuramente. Ma il problema non sono le primarie Gop, bensì la sfida contro Obama. Nel 2008 i repubblicani non persero perché Obama ottenne un consenso esagerato, ma perché il suo sfidante era John McCain. Molti evangelici non lo votarono, così i Red State divennero Blue, secondo la regola del “Winner takes all” (negli Stati americani il vincitore prende tutti i delegati, fatta eccezione per il Maine e il Nebraska, ndr). Se Santorum sfidasse Obama il partito perderebbe il voto dei centristi, dei democratici delusi e degli indipendenti». Come Romney perderebbe quello dei conservatori evangelici. «Sì ma credo sia più facile convincere loro a votare Romney, pur di non vedere Obama ancora alla presidenza, piuttosto che gli indipendenti a votare Santorum».
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4 commenti
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Sbaglio o il suo articolo del 4 Gennaio era di tutt’altro tenore? Dobbiamo esser contenti se vince Romney perchè forse potrebbe battere Obama o perchè ne è convinta? Dunque se cresce il consenso per Santorum è un male anche se parla della verità? Mah.. sono sempre più confuso. Gian.
E’ un’ intervista a un esperto di cose americane che parla delle possibilità di vittoria dei vari candidati senza dare giudizi di valore, non capisco la sua confusione…
P.S.
(non la capirei neanche se l’intervistato avesse detto che preferiva la vittoria di Romney spiegando il suo punto di vista se interessante, non siamo mica a TeleKabul dove vige il pensiero unico…)
Questa intervista è un analisi di un esperto: non è un giudizio di merito mio. Per quanto riguarda la mia posizione personale sono convinta che Rick Santorum sta servendo il disegno di Dio e sta aiutando L’America a guardare l’iportanza della sequela alla legge naturale di Dio. Non solo, con la sua vita Santorum ne dimostra la bellezza. Prego che lui vinca e credo nel miracolo. Ma anche se salisse un altro repubblicano sarebbe un gran bene, perché non c’è un solo candidato del Gop che non sostenga la morale naturale.
a presto,
Benedetta Frigerio
Mi scuso se ho frainteso la posizione dell’intervistatrice con quella dell’intervistato e la ringrazio delle sue precisazioni. D’altra parte si dice che chi male intende peggio risponde (è il caso mio). Tuttavia vorrei dire al sig. Ugobagna che ognuno è libero di intervenire ed io non volevo certo censurare nessuno. Ma cosa vuole… a una certa età è facile anche andare in confusione. Viva Santorum e viva il GOP. Cordialità. Gian.