
Sciopero Cgil: bassa adesione, alti disagi. Brunetta: «Scopo dell’iniziativa?»
«Più lavoro e meno fisco», questo è lo slogan della protesta nazionale della Cgil, guidata da Susanna Camusso, che ha coinvolto centinaia di piazze in tutta Italia. «Lo scopo dello sciopero è quello di spostare i rapporti di forza rispetto a un governo che pensa che non ci sia bisogno di cambiare la posizione di reddito nel Paese» ha detto il segretario generale in testa al corteo organizzato dal sindacato a Napoli in occasione dello sciopero.
Le notizie sulla partecipazione alle proteste sono discordanti: il ministero del Lavoro avrebbe riscontrato il 13% delle adesioni contro il 58% della Cgil. Il ministro Maurizio Sacconi spera che «la bassa adesione allo sciopero tanto nel pubblico quanto nel settore privato induca la Cgil a riflettere davvero sulla linea fin qui seguita». Rincara la dose il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta: «La scarsissima adesione dei dipendenti pubblici allo sciopero certifica il fallimento di un’iniziativa di cui non si capiscono gli obiettivi e della quale i cittadini non sentivano certo l’esigenza. Quella di oggi è stata solo la fiacca celebrazione dell’ennesimo sciopero “allunga week-end”».
Nonostante la protesta tenga conto dei servizi essenziali, i disagi maggiori causati riguardano il settore dei trasporti: aderiscono infatti allo sciopero piloti, assistenti di volo e personale di terra degli aeroporti, il personale delle ferrovie e quello dei trasporti pubblici. Disagi anche per navi e traghetti. Roberto Formigoni in merito ai disagi provocati a Milano ha dichiarato che «oggi i diritti di chi non sciopera non sono stati rispettati e in molti casi sono stati volutamente danneggiati e questo non è accettabile. Vengono danneggiati pesantemente gli interessi dei lavoratori» e conclude chiedendo al sindacato di «autoregolamentarsi».
A margine della manifestazione a Milano è intervenuto anche il leader Idv Antonio Di Pietro che ha insistito sulla volontà di «costruire un paese che mette al primo posto la tutela del lavoro, la sicurezza e la tutela dell’ambiente, invece che la guerra, i privilegi per la cricca e l’impunità per gli evasori fiscali. L’esatto contrario di quello che ha bisogno il paese».
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