Contenuto riservato agli abbonati

Tutto quello che non torna nella legge sull’aborto di San Marino

Di Peppe Rinaldi
26 Agosto 2022
Il Parlamento la discute in questi giorni, ma la norma è piena di contraddizioni e imbevuta di ideologia. «Banalizzazione culturale e dissociazione tra vita e verità». Intervista al parlamentare sanmarinese Pasquale Valentini
Aborto feto


Pare che San Marino abbia risolto d’un fiato il dilemma (?) scientifico su quando inizi la vita e, con un salto logico-aritmetico di fattura più o meno artigianale, è stato deciso che nelle prime dodici settimane dal concepimento non si è abbastanza umani perché non si prova dolore, in quanto i fasci nervosi del feto non sarebbero connessi adeguatamente. Quindi si può ammazzare purché preliminarmente, per usare una delle tante eufonie “progressiste”, si parli Interruzione Volontaria di Gravidanza, tutto in maiuscolo, e non di aborto, parola irriguardosa in sé verso le donne. Tutto nero su bianco, insieme a molto altro, nella nuova legge sull’aborto in via di approvazione definitiva a partire da lunedì prossimo, dopo un referendum propositivo per il grande balzo in avanti. Tempi ne ha parlato con Pasquale Valentini, parlamentare del Pdcs, partito dei democratici cristiani sanmarinesi, qualcosa di molto simile alla nostra vecchia Democrazia Cristiana. Valentini è da tempo sensibi...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati