
Russia. «Ormai quello di Putin è un regime di stampo fascista»

Un fisico malato, un campione di hockey sul ghiaccio, il rettore di una prestigiosa università. Sono le ultime vittime della persecuzione politica in Russia, che dopo aver colpito tutti coloro che hanno osato schierarsi contro la guerra in Ucraina cala la sua scure sui moderati inviando un messaggio a tutta la società: chiunque può essere il prossimo.
Il malato di cancro arrestato in ospedale
Il New York Times ha raccontato le storie degli ultimi arresti eccellenti in Russia, tutt’altro che pericolosi dissidenti ma in qualche modo legati all’Occidente, persone che Vladimir Putin in un famoso discorso a marzo ha definito «feccia traditrice da sputare sul pavimento come insetti».
Il fisico Dmitri Kolker era malato di cancro all’ultimo stadio ed era già ricoverato a Novosibirsk quando il Servizio federale per la sicurezza russo (Fsb) lo ha arrestato, accusato di tradimento e trasferito in una prigione a Mosca, dove è morto dopo pochi giorni. «Me l’hanno ucciso», ha scritto sui social suo figlio di 21 anni, Maksim. «Non ci hanno neanche lasciato il tempo di dirgli addio». Un altro fisico, Anatoly Maslov, collega di Kolker, è stato arrestato la scorsa settimana e rimane in carcere.
Il rettore universitario e la star dell’hockey
Non è chiaro quali fossero le colpe di Kolker, così come è difficile intuire quelle di Vladimir Mau, rettore dell’Università di economia di Mosca, membro del Consiglio di amministrazione di Gazprom. Durante i primi anni del governo di Putin, è stato direttore del Centro di riforme economiche presso il governo.
A marzo aveva addirittura firmato un appello di 300 accademici russi per definire l’invasione dell’Ucraina «una decisione opportuna e necessaria». Ma non è bastato. Forse era troppo liberale per la Russia odierna: un’accusa di corruzione è stata sufficiente per farlo finire dietro le sbarre.
È sparito anche Ivan Fedotov, star dell’hockey, fresco vincitore della medaglia d’argento alle Olimpiadi invernali di Pechino con la nazionale russa. Secondo i giornali, avrebbe “saltato” l’anno obbligatorio di leva, fatto molto comune per gli sportivi professionisti, ma pare che la sua vera colpa sia di aver scelto di giocare negli Stati Uniti, firmando un contratto con i Philadelphia Flyers.
«La Russia di Putin è un regime fascista»
In tutti e tre i casi, non si trattava di oppositori del regime, anzi. Ma come spiega al New York Times Leonid Gozman, commentatore di 71 anni che vive a Mosca e che non ha mai smesso di criticare il regime, «ogni giorno può essere l’ultimo. Il sistema è ormai costruito in modo tale che raramente l’eccessiva crudeltà di un funzionario viene punita, mentre l’eccessiva clemenza sì. Per questo chiunque cerca di dimostrarsi inflessibile».
A farne le spese può essere chiunque, come dichiara a Formiche Boris Bondarev, consigliere della missione russa alle Nazioni Unite di Ginevra, il primo funzionario in carica del governo ad aver condannato pubblicamente l’invasione dell’Ucraina:
«Putin vuole distruggere chiunque possa resistergli. Per questo migliaia di russi stanno abbandonando il loro paese. Parliamo del meglio della Russia: persone giovani, istruite, professionisti, creativi. Senza di loro Putin può rimanere al potere con facilità, perché può contare sui gruppi sociali più poveri e ignoranti, resi tali dalle sue politiche e ammaliati dalla sua propaganda. Ormai l’evoluzione in un regime di stampo fascista è completa. Un regime destinato a diventare sempre più oppressivo all’interno e sempre più belligerante e aggressivo all’esterno. Possiamo solo sperare che qualcosa cambi».
Foto Ansa
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!