Roma, De Palo (assessore alla Famiglia): «Il Comune e le 4 mila famiglie in lista d’attesa per gli asili»
Il Comune di Roma aveva deciso di sostenere le famiglie che, non potendo accedere agli asili nido comunali, avevano dovuto usufruire di quelli privati nel 2011. Con un bando sono state selezionati 393 nuclei che per quell’anno avrebbero avuto diritto ad un voucher di rimborso per l’anno scolastico 2011, per un importo massimo di mille euro a bambino. Le famiglie ora, però, denunciano di non aver mai ricevuto alcun rimborso per quell’anno scolastico. «Più volte nei mesi scorsi – ha raccontato uno dei genitori alle pagine romane di Repubblica – ho scritto a funzionari comunali e regionali, visto che nel frattempo è uscito un nuovo bando per i voucher 2011-2012, senza però che i nostri siano ancora stati pagati. Mi hanno risposto che la Regione ha emesso mandato di pagamento nel luglio 2012, ma che la richiesta sarebbe tuttora in sospeso presso la ragioneria. Nel frattempo, per un anno di nido privato, ho dovuto sborsare 4mila euro. Mi chiedo se e quando arriverà questo contributo».
L’assessore alla Famiglia e al Welfare del Comune di Roma, Gianluigi De Palo spiega a tempi.it: «Il problema non è del Campidoglio, ma della Regione, perché i fondi per quei rimborsi erano quelli regionali».
Perché i ritardi nei pagamenti, se il Comune ha in effetti rimborsato le famiglie per l’anno 2012?
Per quanto riguarda il bando 2011, si tratta di un bando regionale che noi abbiamo scelto di usare per aiutare il più possibile le famiglie che non avevano potuto iscrivere i figli nelle strutture comunali. Stiamo aspettando ancora, anche noi, che vengano erogati i fondi di quel bando. In Regione, intanto, sono cambiati la giunta e gli interlocutori, ma ancora non pagano. Noi abbiamo fatto il possibile e presentato nei tempi giusti la rendicontazione per accedere a quei fondi. Ora la Regione deve sbloccarli. Per l’anno scorso, il 2012, i rimborsi sono stati versati perché li abbiamo fatti a nostre spese, erogandoli a mille famiglie.
La Regione che spiegazione vi ha dato per il ritardo?
Non ci hanno dato nessuna giustificazione, magari. Tra l’altro abbiamo lo stesso problema anche per altri fondi, quelli alle politiche giovanili. Avevamo chiesto ai giovani di anticipare delle somme per i progetti Movida, che poi avremmo rimborsato grazie a dei fondi regionali ad hoc. Ma nemmeno quelli sono arrivati, e li aspettiamo almeno da un anno.
Quante famiglie sono in lista d’attesa per gli asili nido comunali nella capitale?
A Roma ci sono 4 mila famiglie in lista d’attesa definitiva. La lista d’attesa provvisoria è invece di 8 mila bambini. Ad oggi stiamo rispondendo a 22 mila bambini, si calcola che di tutti gli asili nido italiani 1 posto su 10 libero è a Roma. Ogni anno l’amministrazione comunale ha messo a disposizione 426 asili nido.
Per le famiglie rimane un problema. Cosa avete fatto sin qui per risolverlo?
La novità principale delle nostre politiche è stato il nido in concessione. Ci sono spazi non utilizzati appartenenti al comune e noi li abbiamo dati in gestione al terzo settore, alla società civile in modo che questi nuovi asili, 8 nuove strutture e 267 nuovi posti, ora vanno a rispondere al problema con costi minori di quelli privati. Abbiamo poi sottoscritto nuove convenzioni con altri asili per 4 mila nuovi posti negli ultimi 4 anni. A novembre inoltre abbiamo fatto un nuovo mini bando perché prima gli asili nido lasciavano circa mille posti non utilizzati: abbiamo fatto in modo di recuperare anche quei posti, e di rimettere in contatto domanda e offerta.
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1 commento
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ecco, siamo in capagna elettorale per i balottaggi e ci si riempie la bocca con la parola “famiglia” e l’assessore comunale se la prende con la regione.
Peccato che l’intervistatrice, con rara prontezza di riflessi da giornalista di razza, non chieda come mai il comune di Roma spenda 106 milioni e rotti di euro in affitti l’anno senza rendicontare nel dettaglio come richiede la legge
“con la quale è stato imposto ai Comuni di pubblicare sui propri siti internet notizie e cifre relative agli immobili presi in affitto da privati, compresi ovviamente l’importo dei canoni pagati”,
legge che
“ha ormai più di un anno”
Non dico che si recuperano tutti e 106 milioni, ma fosse solo uno all’anno sono 250€ a famiglia e ci si arrangia senza scaricare il barile ad altri enti. Magari anche così si difendono le famiglie e il welfare.
Il virgolettato cita l’articolo di Sergio Rizzo sul Corriere del 4 giugno, la fonte primaria è il segretario dei radicali romani Riccardo Magi (avete presente i radicali romani? se non era per loro Fiorito&company continuavano a spassarsela)
http://roma.corriere.it/roma/notizie/politica/13_giugno_4/20130604NAZ06_16-2221470917608.shtml