VITA SU TELA. Picasso è uno dei primi artisti mass-mediatici. Tutti vogliono comprare le sue opere e la sua fama cresce in poco tempo. In realtà è molto geloso del suo lavoro e non vorrebbe venderlo, ma si trova costretto a farlo per guadagnare. Con i primi guadagni importanti compra nel 1931 una dimora francese, un posto dove la sera le ombre si allungano sinuosamente. Questo gioco di luce lo porta a concepire delle statue di Marie-Thérèse con nasi e capelli allungati a dismisura. Questo per lui è anche un periodo molto difficile, i rapporti umani sono tesi, anche perché la moglie Olga è stanca di dover tollerare la presenza di Marie-Thérèse. Dipinge quindi nel 1937 il quadro Figure sulla spiaggia che a un primo sguardo fa pensare a un amplesso ma in realtà rappresenta una lotta. Ogni quadro racconta la sua vita.
LE DONNE DI PICASSO. Nello stesso anno conosce Dora Maar, figlia di un architetto croato e di professione fotografa. La conosce quando la donna entra a far parte della cerchia dei surrealisti a Parigi. «È una femminista, moderna, impegnata in politica, sempre curata e truccata, sfrontata. S’innamora di lei e cominciano una relazione. La sua femminilità richiede una forma di rappresentazione nuova: Picasso usa colori fluo, linee taglienti, la dipinge in atteggiamento vanitoso». Essere la donna di Picasso non è facile e quasi tutte le sue compagne saranno accomunate da un triste destino. La moglie Olga morirà pazza, Marie-Thérèse s’impiccherà, Dora Maar soffrirà di una lunghissima depressa, prima di convertirsi al cattolicesimo. Morirà in pace sussurrando «dopo Picasso, Dio». Ogni donna del geniale artista, dopo l’abbandono, si sente annientata. L’unica che riuscirà a salvarsi è Françoise Gilot, pittrice ancora in vita, che un giorno lo lascia. L’artista subisce il colpo e si rappresenta come un ombra che vede una nuvola allontanarsi dal talamo nuziale con i loro due figli. La compagna della fase finale della sua vita è Jacqueline Roque. Quando si conoscono lei ha 27 anni e lui 73. Rimarranno insieme per vent’anni, sposandosi nel 1961, fino alla morte di Picasso nel 1973. In quell’anno si scatena una lotta furiosa per l’eredità che spingerà Jacqueline a togliersi la vita.
L’EREDITA’. Tutte le opere presenti a Palazzo Reale provengono dal Musée National Picasso di Parigi, un museo nato grazie a una legge francese sull’eredità. Negli ultimi anni di vita del maestro, infatti, i francesi mettono a punto una legge che permette agli eredi di pagare le tasse di successione in opere d’arte. I numerosi eredi di Picasso pagano le tasse in questo modo e la Francia accumula più di duemila opere praticamente gratis. Duecento cinquanta sono quelle presenti a Palazzo Reale, in questa mostra che Tempi.it ha cercato di raccontare ai suoi lettori. Una mostra che, come chiosa la nostra guida «permetterà al visitatore di conoscere non solo l’artista Picasso ma l’uomo Picasso, in tutte le sue sfaccettature».
Terza parte: Picasso a Milano, il cubismo che non inganna e l’amore per la ballerina Olga