Picasso a Milano, la modernità costante e l’amore per le donne

Di Paola D'Antuono
23 Novembre 2012
Quarta e ultima parte della speciale visita di Tempi.it a Palazzo Reale. Olga, Dora, Marie-Thérèse e Jacqueline, gli ultimi anni e l'immensa eredità artistica e umana.

[internal_gallery gid=60179]Ultima parte della speciale visita di Tempi a Palazzo Reale per la Mostra di Picasso. Siamo nel 1924, in questi anni con Picasso è in crisi con la moglie Olga. Incontra sui Grand Boulevard una ragazza di 17 anni, Marie-Thérèse Walter. È molto diversa da Olga, è bionda, formosa, giunonica. E poi è minorenne, motivo per cui non può neanche fargli da modella. In realtà il maestro le chiede di posare per lui e la ragazza diventerà la sua amante. «La tiene nascosta ma muore dalla voglia di rappresentarla – spiega Emmanuela Ronzoni, la guida di Tempi.it a Palazzo Reale – Per questo motivo maschera i suoi ritratti con delle nature morte. Marie-Thérèse gli ispira questa nuova modalità d’espressione, il suo tratto diventa morbido e per rappresentarla usa dei colori pastello». I due innamorati nel 1934 avranno una figlia, Maya, e la sua nascita farà scoprire a Olga il tradimento. Il fedifrago Picasso ora può rappresentare il suo amore per questa donna. Tutto ciò che aveva imparato prima non scompare, il gioco cubista rimane, dimostrando ancor di più la genialità del pittore spagnolo, capace di tenere tutto insieme e renderlo ogni volta moderno. In quadro egli stesso si rappresenterà come un acrobata capace di posizioni umanamente impossibili, per testimoniare la sua capacità di trasformazione camaleontica.

VITA SU TELA. Picasso è uno dei primi artisti mass-mediatici. Tutti vogliono comprare le sue opere e la sua fama cresce in poco tempo. In realtà è molto geloso del suo lavoro e non vorrebbe venderlo, ma si trova costretto a farlo per guadagnare. Con i primi guadagni importanti compra nel 1931 una dimora francese, un posto dove la sera le ombre si allungano sinuosamente. Questo gioco di luce lo porta a concepire delle statue di Marie-Thérèse con nasi e capelli allungati a dismisura. Questo per lui è anche un periodo molto difficile, i rapporti umani sono tesi, anche perché la moglie Olga è stanca di dover tollerare la presenza di Marie-Thérèse. Dipinge quindi nel 1937 il quadro Figure sulla spiaggia che a un primo sguardo fa pensare a un amplesso ma in realtà rappresenta una lotta. Ogni quadro racconta la sua vita.

LE DONNE DI PICASSO. Nello stesso anno conosce Dora Maar, figlia di un architetto croato e di professione fotografa. La conosce quando la donna entra a far parte della cerchia dei surrealisti a Parigi. «È una femminista, moderna, impegnata in politica, sempre curata e truccata, sfrontata. S’innamora di lei e cominciano una relazione. La sua femminilità richiede una forma di rappresentazione nuova: Picasso usa colori fluo, linee taglienti, la dipinge in atteggiamento vanitoso». Essere la donna di Picasso non è facile e quasi tutte le sue compagne saranno accomunate da un triste destino. La moglie Olga morirà pazza, Marie-Thérèse s’impiccherà, Dora Maar soffrirà di una lunghissima depressa, prima di convertirsi al cattolicesimo. Morirà in pace sussurrando «dopo Picasso, Dio». Ogni donna del geniale artista, dopo l’abbandono, si sente annientata. L’unica che riuscirà a salvarsi è Françoise Gilot, pittrice ancora in vita, che un giorno lo lascia. L’artista subisce il colpo e si rappresenta come un ombra che vede una nuvola allontanarsi dal talamo nuziale con i loro due figli. La compagna della fase finale della sua vita è Jacqueline Roque. Quando si conoscono lei ha 27 anni e lui 73. Rimarranno insieme per vent’anni, sposandosi nel 1961, fino alla morte di Picasso nel 1973. In quell’anno si scatena una lotta furiosa per l’eredità che spingerà Jacqueline a togliersi la vita.

L’EREDITA’. Tutte le opere presenti a Palazzo Reale provengono dal Musée National Picasso di Parigi, un museo nato grazie a una legge francese sull’eredità. Negli ultimi anni di vita del maestro, infatti, i francesi mettono a punto una legge che permette agli eredi di pagare le tasse di successione in opere d’arte. I numerosi eredi di Picasso pagano le tasse in questo modo e la Francia accumula più di duemila opere praticamente gratis. Duecento cinquanta sono quelle presenti a Palazzo Reale, in questa mostra che Tempi.it ha cercato di raccontare ai suoi lettori. Una mostra che, come chiosa la nostra guida «permetterà al visitatore di conoscere non solo l’artista Picasso ma l’uomo Picasso, in tutte le sue sfaccettature».

 
Terza parte: Picasso a Milano, il cubismo che non inganna e l’amore per la ballerina Olga

Seconda parte: Picasso a Milano, dal periodo blu al capolavoro “Les Demoiselles d’Avignon”
Prima parte: Picasso a Milano, 250 opere straordinarie per conoscere l’artista e l’uomo

@paoladant

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