Pedofilia. Introvigne: «Accuse indiscriminate, tragedia usata come pretesto per attaccare la Chiesa»

Di Redazione
06 Febbraio 2014
Per il sociologo Massimo Introvigne «le misure di contrasto adottate dalla Chiesa hanno funzionato e possono costituire un modello. Chiedere al Vaticano che cambi dottrina è un’intollerabile violazione della libertà religiosa»

tratto da Zenit.org – In un comunicato diffuso dal CESNUR, il sociologo torinese Massimo Introvigne, coordinatore dell’Osservatorio della Libertà Religiosa, ha spiegato che il Rapporto del Comitato per i Diritti del Fanciullo delle Nazioni Unite che accusa la Santa Sede “riprende statistiche esagerate e accuse indiscriminate”.

Introvigne, che è autore del volume “Pedofilia. Una battaglia che la Chiesa sta vincendo”, edito da Sugarco, ha precisato che “quello della pedofilia nel clero cattolico, come c’insegnano Benedetto XVI e Papa Francesco è un dramma reale, non inventato, che non va nascosto e di cui vanno indagate le cause”. “Tuttavia – ha aggiunto – il rapporto riprende statistiche esagerate e accuse indiscriminate. Loda alcune misure introdotte dalla Santa Sede nel 2013, ma dimentica tutte quelle precedenti, in un maldestro tentativo di contrapporre il Vaticano di Papa Francesco a quello di Benedetto XVI”.

“Soprattutto – ha osservato Introvigne -, si dimentica di dire che queste misure hanno funzionato, e possono costituire anzi un modello per altre istituzioni che hanno gli stessi problemi di pedofilia e che sono assai meno vigorose della Santa Sede nel contrastarli”. Secondo il sociologo, le accuse di pedofilia vengono utilizzate per condizionare la Chiesa cattolica nel tentativo di “dettare come vada interpretata la Sacra Scrittura”.

Il rapporto del Comitato per i Diritti del Fanciullo delle Nazioni Unite chiede addirittura “il ripudio dei documenti del Magistero in tema di omosessualità, la rinuncia della Chiesa a parlare di ‘complementarietà’ del ruolo maschile e femminile” e “una modifica ‘urgente’ della dottrina cattolica sull’aborto”, precisando – così si legge nel documento – “le circostanze in cui l’aborto è permesso”, e un insegnamento e una pratica volta a “garantire agli e alle adolescenti l’accesso alla contraccezione”.

“La Chiesa – ha sottolineato il sociologo – ha più volte riconosciuto le responsabilità di un certo numero di preti e vescovi nel vergognoso dramma della pedofilia, e ha preso misure drastiche che si stanno rivelando efficaci”. “Questo documento tuttavia – ha aggiunto – è la prova di come la tragedia dei preti pedofili sia usata come pretesto e come clava per aggredire la Chiesa cattolica e ingiungerle di cambiare la sua dottrina in materia di omosessualità, aborto e contraccezione, affidando a commissioni di esperti perfino l’interpretazione della Sacra Scrittura. E questa è un’intollerabile violazione della libertà religiosa”.

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11 commenti

  1. Antonio

    Introvigne ha mille ragioni,ma ha scoperto l’acqua calda. Da tempo è in atto una balorda e bullesca strategia per diffamare, infangare, demolire la Chiesa Cattolica gettandole addosso uno dei peggiori crimini, quello della pedofilia. Poi se si generalizza contro clandestini o rom fanno cascare il cielo! Vigliacchi ideologizzati!

    1. luca

      si, antonio 1000 e 1000 bambini che testimoniano riguardo il loro stupro mentono, hai ragione. continua a mettere la testa sotto la sabbia.

  2. luca

    tipico comportamento dei cattolici: nascondiamo la testa sotto la sabbia.
    anche nel servizio delle iene di ieri, dove hanno mostrato un prete CONDANNATO per pedofilia che è ora al capo di un centro di catechismo per adolescenti.
    hanno provato ad intervistarlo e ad intervistare il vescovo che lo ha messo li: nessuna risposta!
    e i cattolici li attorno cosa facevano? facevano scudo al vescovo quando la sola richiesta era che le vittime fossero ascoltate!
    vergognatevi

    1. Anonimo

      Le iene?
      Se la capacità di approfondimento giornalistico del programma che tu citi è la stessa che ha usato col famoso metodo stamina, ove i suddetti cialtroni hanno perpetrata una pubblicità vergognosa per una “cura” inefficace quanto vergognosamente costosa, la quale ha permesso a certi loschi figuri di arricchirsi a spese di famiglie disperate, allora fa bene il Vescovo a non parlarci nemmeno e a mandarli a quel paese.
      E vedi trovarti un lavoro così la smetti di scrivere stronzate una dietro l’altra!

      1. luca

        anonimo se tu non hai capito il senso di quei servizi… si lamentavano che i testimoni non venivano ascoltati, esattamente come fa il vaticano nei casi di pedofilia…
        anonimo se non lavoro se vede che non c’ho bisogno… fatte du conti!

        ps
        mi sa che l’onu intero non ha fatto queste dichiarazioni per via delle iene

        1. Fran'cesco

          Luca, ti do’ una notizia.
          Il senso dei servizi delle Iene e’… fare soldi, magari alle spalle della gente che soffre (sto parlando di Stamina).
          Ogni tanto un servizio che fa compassione, ogni tanto un’infamata.
          Sveglia, e’ la TV commerciale.
          Forse non te ne sei mai accorto perche’ non hanno mai fatto un servizio che va contro le tue convinzioni, ma prova a ragionare. Hanno il video dalla parte del manico (prova a pensarci, dai che ci arrivi…. nei servizi montati chi li monta, chi li taglia, chi fa le domande, chi arriva preparato all’intervista, chi ha l’ultima parola, chi applaude fintamente…?)

          1. luca

            fra ti restituisco il favore, qualunque sia il motivo per cui mi dai una notizia se vera (ho googleato e tutto era vero) la notizia rimane vera, forse le iene sono il male incarnato, ma certo è che lo è anche questo prete!

        2. Anonimo

          Se non hai bisogno di lavorare, almeno studia, che di studiare di bisogno ne hai veramente tanto.

          1. luca

            se tu ne sapessi di scienza un centesimo di quanto ne so io staresti almeno zitto

  3. marzio

    Non mi meravlglio di certe posizioni Onu, tale associazione è quello che è, con altri governi e altri parlamenti in Europa bisogna pensare seriamente ad uscirne.

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