Patrizio Tambini: «Bisogna rafforzare la rete sociale della famiglia»

Di Francesco Amicone
21 Febbraio 2013
«Bisogna evitare che tutto ciò che di buono è stato realizzato venga distrutto. Mentre Formigoni ha difeso il terzo settore, Monti e la sinistra hanno deciso di tassarlo»

Patrizio Tambini è stato assessore alla Famiglia e alla Solidarietà Sociale per la Provincia di Como. Viene dal terzo settore. Da 28 anni lavora per la cooperativa sociale San Giuseppe (di cui oggi è presidente, ndr) che si occupa della cura degli anziani e di giovani in difficoltà. È candidato con il Pdl nella circoscrizione di Como e provincia. Venendo dal terzo settore, e avendo maturato anni di esperienza nel sociale, conosce da vicino il modello virtuoso lombardo in questo campo. «È necessario combattere per salvaguardare la libertà di scelta e la qualità dei servizi, evitando che chiunque arrivi possa disfare tutto». Secondo Tambini, «mentre Formigoni e il centrodestra hanno continuato a promuovere la sussidiarietà, difendendo il terzo settore, Monti e la sinistra hanno deciso di tassarlo. Come si fa a credergli quando dicono di volerlo promuovere?».

«C’è bisogno di rafforzare la rete sociale della famiglia. C’è stata una prima risposta attraverso i voucher, i buoni». Ma non basta, l’attenzione di Tambini ora è soprattutto diretta a chi vive in solitudine. Il candidato definisce «non ideologica» la necessità di intervenire. «Sappiamo che bisogna tagliare i costi della spesa pubblica, però non si può farlo senza pensare, nel frattempo, a come migliorare i servizi».
E una idea c’è già: «La strada migliore, da provare, è quella della cooperazione fra istituzioni e famiglie. Bisogna incentivare e valorizzare la compartecipazione. Una proposta? Stiamo pensando a quella di un buono speciale per le badanti, il cui valore è calcolato tenendo in considerazione il reddito e la pensione percepita».

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