
Paolucci (Avvenire): «Come ha detto il Papa, per accogliere gli immigrati dobbiamo recuperare la nostra identità» – Rassegna stampa/2
Giorgio Paolucci, caporedattore di Avvenire, ha commentato a Tempi l’evoluzione del problema immigratorio, causato dalla guerra in Libia: «Le persone che arrivano dalla Libia non sono libici, fuggono da conflitti e dalla guerra civile. Maroni prende atto della realtà dicendo che non sono clandestini. Il Papa ha detto che l’Italia per affrontare ciò che è diverso e accoglierlo deve recuperare la sua identità e i suoi valori».
Nella notte tra il 7 e l’8 maggio si è sfiorata la tragedia a Lampedusa. Un barcone si è incagliato sugli scogli e 500 persone sono state salvate.
I barconi che arrivano dalla Libia non hanno a bordo libici ma persone che si trovano in Libia per lavoro o perché scappati dagli Stati subsahariani d’Africa, che cercano di trovare migliore fortuna e fanno viaggi disperati. L’Italia è il paese che cercano, non è possibile evitarli da quando i trattati tra Italia e Libia sono sospesi. La previsione è che non si fermeranno ma aumenteranno.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha dichiarato che non verrano rimpatriati perché non sono immigrati ma persone in fuga da una guerra.
Oggi l’Italia è quasi costretta ad accogliere e deve guardare in faccia questa immigrazione non programmata e richiesta. Queste persone, come dicevo, fuggono da conflitti e dalla guerra civile. Maroni prende atto della situazione e della realtà dicendo che non sono clandestini.
Ieri a Venezia il papa Benedetto XVI ha affrontato il tema dell’immigrazione.
Il Papa ha detto che l’Italia per affrontare ciò che è diverso e accoglierlo deve recuperare la sua identità e i suoi valori. Solo recuperando le nostre radici si può accogliere senza paura chi viene da lontano. Il Papa, poi, non parlava nello specifico di Lampedusa ma del Veneto, dove gli immigrati vanno per trovare lavoro e dove la convivenza può essere pacifica solo se chi accoglie è consapevole di chi è.
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