«Omioddio, la guru del “fare la nanna” sostiene Trump»

Di Caterina Giojelli
29 Gennaio 2021
La furia delle mamme democratiche d'America contro Cara Dumaplin: l'esperta del sonno neonatale ha sostenuto Trump e va distrutta

«Abbiamo riposto in lei la nostra fiducia nel momento in cui eravamo più fragili e vulnerabili», «ora non riesco a separare i suoi consigli sul sonno da ciò che ho saputo, non posso farcela con una persona che vuole rinchiudere i bambini nelle gabbie», «non è vero che siamo qui per parlare di allattamento al seno e non di politica, la maternità è politica, stiamo costruendo il futuro dei bambini». A che punto è l’isteria antitrumpiana tra le madri (e le giornaliste) molto progressivamente aggiornate d’America? Chiedetelo al milione e rotto di follower di Cara Dumaplin, l’adoratissima infermiera neonatale e mamma di quattro figli che col suo programma Taking Cara Babies dal 2013 addestra frotte di genitori disperati a mettere a nanna i neonati insonni. O meglio, “addestrava”: sì perché la «baby whisperer», il guru del sonno dei bambini tutta bella incensata dai media, da People a Good Morning America, è entrata di diritto nei casellari delle mamme liberal alla voce “Maga”, mamme che ora minacciano il boicottaggio e chiedono il rimborso delle sue prestazioni.

Che ha fatto Cara? A parte – s’intende – fare il suo mestiere, dare lezioni e consulenze ai neo genitori fatti a pezzi dall’insonnia dei neonati insegnando loro a farli dormire, scrivendo ebook e post su come avvolgerli in fasce, pisolini, allattamento al seno, dentizione, reflusso, ciucci? A parte questo Cara ha sostenuto con quasi 2 mila dollari le campagne per Trump: qualche ultrà con la perversione della cancel culture si è preso la briga di cercare il suo nome e quello del marito pediatra nel database della Commissione elettorale federale, ha screenshottato tutto, lo ha pubblicato sui social e “i gruppi di mamme” hanno fatto il resto.

 «OH MY GOD TAKING CARA BABIES IS MAGA»,

«OH MY GOD TAKING CARA BABIES IS MAGA», ha twittato l’autrice e sceneggiatrice Bess Kalb pubblicando date e importi dei versamenti, «una donna che vende a genitori esausti il metodo Ferber (tencica per fare addormentare i bambini da soli, ndr) usa i nostri soldi per sostenere un predatore sessuale apertamente corrotto le cui politiche danneggiano direttamente i bambini, separandoli al confine, armando gli insegnanti a scuola e prevedendo tagli di 2 miliardi di dollari dal programma di assicurazione sanitaria». Non si capacita Katelyn Esmonde, borsista post-dottorato alla Johns Hopkins che partecipando a un corso online di Cara da circa 75 dollari è riuscita a fare addormentare suo figlio di 12 settimane, ma a che prezzo? «Per i molti nuovi genitori che avevano pagato per seguire i suoi corsi di sonno online, che costano da 179 a 319 dollari, la notizia delle donazioni a Trump è stata devastante» scrive Rebecca Jennings su Vice raccontando la furia del fan di Cara, «immagina che una influencer che ti ha deluso non abbia solo influenzato il tuo stile o il modo di arredare la tua casa, ma alcune delle decisioni più intime della tua vita, qualcuno a cui ti sei rivolto per un consiglio su maternità, gravidanza o depressione postpartum. È quello che è successo a migliaia di mamme su Internet».

«NESSUNO DEVE DARLE SOLDI MAI PIÙ»

La “furia” ha travolto i social di Cara, il suo account Facebook non esiste più, su Twitter le mamme democratiche si stanno organizzando per divulgare i suoi materiali per boicottare l’odiata «nazista»: se la fatina del sonno è Maga «posso semplicemente iniziare a regalare i pdf del suo corso in modo che nessuno che conosco debba darle i soldi mai più» ha twittato (e cancellato, dicendo che era ironica) la restaurant editor Hillary Dixler Canavan, «se sei un genitore alla ricerca di consigli per dormire, fammi sapere, posso indirizzarti a un milione di altri siti che non sono stronzi razzisti», ha incalzato Conz Preti, scrittrice, editore del portale Motherly ed ex direttore regionale di Buzzfeed per le Americhe. Cara Dumaplin, che a onor del vero non ha mai usato le sue attività per promuovere le sue convinzioni politiche ha inviato una nota a Today, «tra il 2016 e il 2019 ho fatto una serie di donazioni (per un totale di 1.078 dollari) alla campagna Trump. Come per molti cittadini, c’erano aspetti dell’amministrazione Trump con cui ero d’accordo e alcuni con cui non ero d’accordo. Continuerò a servire tutti genitori dando loro gli strumenti di cui hanno bisogno per aiutare i bambini a dormire». Fine della vicenda, almeno fino alla prossima purga.

GIUSTO LICENZIARE I SOSTENITORI DI TRUMP

Restano, in quel pollaio di elettori isterici (dal fondatore di Cradle Company Brandi Jordan al blogger Jamie Grayson, tra i primi a diffondere gli screenshot delle donazioni di Cara accusandola di «utilizzare il “marketing multiculturale” – cioè pubblicando anche immagini di bambini neri – per coprire il tuo ovvio sostegno razzista») e bisognosi di camomille, gli inquietanti risultati di un’indagine del Cato Institute pubblicato la scorsa estate e ripreso ovviamente dal Federalist in margine alla storia della maga del sonno: secondo il think thank l’autocensura è un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti negli Stati Uniti, il 62 per cento degli americani ritiene infatti di non sentirsi libero di esprimere le proprie convinzioni perché qualcun altro potrebbe trovarle offensive. Fino a rimetterci il posto: a pochi mesi dalle elezioni che avrebbero sconfitto il dittatore il 50 per cento di liberali “convinti” riteneva giusto licenziare chi avesse sostenuto, attraverso donazioni personali, la rielezione di Donald Trump.

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