Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
    • Giustizia
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Blog
    • La preghiera del mattino
    • Lettere al direttore
    • Il Deserto dei Tartari
    • Casca il mondo
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
    • Giustizia
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Blog
    • La preghiera del mattino
    • Lettere al direttore
    • Il Deserto dei Tartari
    • Casca il mondo
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Sport

L’argento di Sofia Goggia e le Olimpiadi distopiche di Pechino

I due anni di pandemia, l'autoritarismo cinese, la bolla del Villaggio Olimpico, la neve finta. Ma soprattutto la narrazione sportiva che è diventata elogio del limite e ora non sa più cosa raccontare

Piero Vietti
15/02/2022 - 6:25
Sport
CondividiTwittaChattaInvia
L'australiana Laura Peel durante la finale di Freestyle alle Olimpiadi di Pechino
L’australiana Laura Peel durante la finale di Freestyle alle Olimpiadi di Pechino (foto Ansa)

E alla fine è arrivata Sofia Goggia: argento in discesa venti giorni dopo l’infortunio al ginocchio. Non il trionfo che avrebbe reso il tutto ancora più memorabile, ma un risultato incredibile, tanto sperato quanto inatteso. Un secondo posto, però, che difficilmente basterà a toglierci di dosso un’impressione strana rispetto a questi Giochi invernali. Non diremo, parafransando il ragioner Ugo Fantozzi, che le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 sono una boiata pazzesca, ma più passano i giorni, e si accumulano le gare e le medaglie, meno sentiamo soffiare lo spirito che appena la scorsa estate, con quelle di Tokyo, ci aveva fatto appassionare a sport di cui già non ricordiamo più il nome.

Olimpiadi con poco appeal

Il fatto è che nulla di ciò che succede negli impianti e sulle piste cinesi in questi giorni sembra avere la forza di entusiasmare davvero a livello globale. In Italia ci siamo sforzati di esultare per l’oro nel curling misto, molti giornalisti e intellettuali hanno twittato la loro perché faceva esotico e patriottico, ma la cosa è durata giusto il tempo di intervistare Claudio Amendola per fargli dire «io l’avevo detto» e di far fare a Osho un paio di meme divertenti sullo spazzare i pavimenti di casa.

Già qualche settimana fa la NbcUniversal aveva abbassato della metà le aspettative sul numero di spettatori che avrebbe seguito Pechino 2022, e la cerimonia di apertura è stata guardata da pochissimi americani, solitamente tra i più fedeli davanti allo schermo in queste occasioni. Sul New York Times Lindsay Crouse ha parlato di «Olimpiade distopica»: atleti che sciano su neve finta sparata su pendii aridi in mezzo a paesaggi industriali, robot che preparano da mangiare nei bar del Villaggio olimpico, impianti vuoti e una bolla da cui non si può uscire. I due anni di pandemia alle spalle non aiutano a distrarsi, e il fatto che i Giochi siano nel paese da cui tutto è cominciato e che cerca di combattere il virus con l’autoritarismo peggiora le cose.

Giochi che «puzzano di declino sociale»

Manca l’ispirazione, scrive la Crouse. Da anni qualunque gesto sportivo, anche il più insignificante, e qualunque atleta, anche il più scarso, trovano il loro momento di gloria nella narrazione mediatica che trasforma tutto in epica, lacrime e sogno. Eppure da Pechino 2022 non si riesce a cavare nulla che non venga dimenticato subito – anche le polemiche interne alla Federazione italiana suscitano poco interesse – e mancano le storie di atleti che superano il proprio limite. «L’attrattiva principale dei Giochi è sempre stata l’ispirazione, la ricerca di sogni impossibili», scrive il Nyt. 

«Due anni dopo l’inizio della pandemia, quando tanti dei nostri sogni sono stati accantonati, questi Giochi non stanno fornendo quel tipo di ispirazione. Invece di mostrare il meglio di ciò che l’umanità può fare, queste Olimpiadi sembrano riflettere ciò che noi non possiamo fare». Sarà il contesto, il mix di inquinamento ambientale, allarme sanitario, corruzione e autoritarismo, fatto sta che «questi Giochi puzzano di declino sociale». Tra ansia, povertà e sfiducia globale nelle istituzioni, non bastano sponsor di stato e aziende che ripetono slogan sul sogno olimpico perché questo si avveri.

Troppe Simone Biles, pochi bobbisti giamaicani

Nel loro piccolo le Olimpiadi invernali hanno avuto i loro momenti indimenticabili, scrive l’opinionista del Nyt: gli sciatori norvegesi eroi nazionali, gli underdog della Nazionale di hockey americana che nel 1980 battono le più forti squadre del mondo, la squadra giamaicana di bob. Il fatto è che queste storie sono sempre più rare perché interessano sempre meno. Certo, ci sono state storie “vecchio stile” (e l’argento di Goggia è una di esse), ma «i momenti atletici che catturano la nostra attenzione collettiva in questi giorni sono abbastanza diversi. Molti di essi riflettono una crescente accettazione dei limiti nelle nostre vite», nota Crouse. 

A forza di esaltare chi è normale, chi molla, chi ammette le proprie debolezze, chi lascia perché non ce la fa più, ci accontentiamo di poco e vediamo meno chi fa imprese eccezionali. Oppure, che è peggio, lo usiamo subito come modello da additare, per cui quella di Sofia Goggia nei titoli dei giornali diventa subito una «lezione» – lo stesso è successo cn il successo di Rafa Nadal agli Australian Open di tennis – come se compito principale dello sport fosse quello di proporre esempi morali di comportamento.

«Abbiamo celebrato Simone Biles la scorsa estate a Tokyo per aver dato la priorità alla sua sicurezza ed essersi ritirata, e venerdì abbiamo condiviso il sollievo della favorita per la medaglia d’oro Mikaela Shiffrin per avere chiuso la sua gara al nono posto», aggiunge Crouse. Così come abbiamo applaudito il campione di snowboard Shaun White che non è riuscito a vincere la sua quarta medaglia ai Giochi ma ha fatto i complimenti ai più giovani che sono arrivati davanti a lui in classifica.

Cosa rimane da raccontare

La pandemia ha abbassato le nostre aspettative, ci ha rivelati più fragili e dunque alla ricerca di un nuovo tipo di ispirazione, dice Crouse, più adatta alla strana epoca che stiamo attraversando. Degli atleti impegnati nelle ultime due Olimpiadi ricorderemo più l’umana accettazione del limite che non il suo superamento, il rispetto del pronostico invece che il suo ribaltamento. Certo, non è colpa loro essersi trovati a gareggiare in questi tempi mesti, dentro a stadi vuoi e – nello specifico di queste Olimpiadi – in un paese come la Cina. L’esaltazione mediatica della normalità sportiva, però, era iniziata ben prima della pandemia: per un po’ ha funzionato, ha reso più “umani” i grandi campioni, impartito lezioni e permesso di fare la morale. Il problema è che a forza di raccontare chi molla è rimasto poco da raccontare.

Tags: CinaOlimpiadi 2022PandemiaPechino 2022Sport
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Cina bambino inverno demografico

Per fare un inverno basta un figlio (unico)

23 Settembre 2023
Il ministro della Difesa Li Shangfu, purgato in Cina

Purgato il ministro della Difesa: Xi Jinping stravolge l’esercito in Cina

16 Settembre 2023
Il primo ministro indiano Narendra Modi con il presidente cinese Xi Jinping nel 2019

Il momento internazionale dell’India (anche in chiave anticinese)

15 Settembre 2023
Von der Leyen, presidente della Commissione europea

Troppa retorica green nell’ultimo discorso della fata turchina europea

14 Settembre 2023
Giorgia Meloni con il primo ministro cinese Li Qiang al vertice del G20 a New Delhi, 9 settembre 2023

Così l’Italia prova a chiudere le spericolate aperture catto-grillesche ai cinesi

13 Settembre 2023
Il ministro alla Difesa Guido Crosetto durante la festa del Fatto Quotidiano presso la Casa del Jazz, Roma, 10 settembre 2023 (Ansa)

«Ucraina, sarà una guerra lunghissima». Lo dice anche Crosetto

12 Settembre 2023

Video

I negozi in Artsakh sono vuoti a causa del blocco del Corridoio di Lachin da parte dell'Azerbaigian
Video

Sette mesi di «catastrofe umanitaria» in Artsakh

Redazione
26 Luglio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Lo spot Esselunga "La pesca"
Blog

La pesca di Esselunga e l’anima radicale della sinistra

Peppino Zola
2 Ottobre 2023

Read more

Scrivi a Tempi

Foto

alba promessa
Foto

Quel cielo come il sangue. Una promessa

29 Settembre 2023
Sas dla Crusc
Foto

Ritorno al Sas dla Crusc. Davanti al trono

31 Agosto 2023
Matrimonio sposa
Foto

Bambina, sposa

31 Luglio 2023
Luigi Negri sul palco del Meeting di Rimini
Foto

Fede e cultura una sfida per la ragione

22 Giugno 2023
Una casa semi-sommersa dall’acqua in seguito all’alluvione in Emilia-Romagna
Foto

La notte che ha incominciato a piovere

10 Giugno 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Blog
    • Lettere al direttore
    • La preghiera del mattino
    • Casca il mondo
    • Il Deserto dei Tartari
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Tempi Media
    • News
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist