Il mondo è lacerato dalle guerre e anche il nostro cuore è lacerato.
Ogni guerra è, infatti, un insulto contro la vita e la speranza: uccide la possibilità di credere nell’uomo.
Essa è, da una parte, il frutto di odi, risentimenti, a lungo covati e di ingiustizie a lungo subite; ma, dall’altra, essa è un ammonimento e una correzione di Dio, affinché il nostro animo si svegli dal sonno mortale, acceda al pentimento e alla ragionevolezza.
Nella morte dell’altro può esserci forse una domanda di vita per me, ma c’è sempre anche l’anticipo della mia stessa fine.
Dopo due guerre mondiali, provocate dalle contese tra i popoli del nostro continente, spesso inseguendo le follie dei dittatori, l’Europa è ora senz’anima e senz’animo, come morta, anche se vuole apparire viva e forte nel moltiplicarsi delle sue regole e leggi che dimenticano l’uomo.
La guerra provocata da Hamas ha mostrato fin dall’inizio un volto barbarico: giovani, donne, bambini uccisi, trucidati, sgozza...