Denunciati pasticcieri che si rifiutano di preparare una torta per nozze gay. Saranno “rieducati”

Di Benedetta Frigerio
24 Agosto 2013
A gennaio i coniugi Klein erano stati denunciati da una coppia di lesbiche. Il ministero del Lavoro: «Offriamo più formazione e le denunce aumenteranno»

A gennaio i coniugi Klein, proprietari di una pasticceria dell’Oregon, la Sweet Cakes by Melissa, erano stati denunciati da una coppia di lesbiche per essersi rifiutati di preparare la loro torta di nozze. L’accusa è di discriminazione e la convinzione dei Klein che quel matrimonio è intrinsecamente sbagliato, e per cui si erano appellati alla protezione della loro coscienza, non sembra sufficiente a proteggerli. Non basterebbe nemmeno la norma costituzionale che tutela la libertà religiosa.

PROTEZIONI INUTILI. Infatti, la legge sull’uguaglianza del 2007, che in Oregon punisce la discriminazione degli omosessuali, è molto vaga e soggetta a interpretazioni. E anche se è prevista una clausola contraddittoria di salvaguardia per le organizzazioni e le scuole parrocchiali, non c’è protezione per i cittadini comuni, come a dire che le prime possono discriminare mentre gli altri no.
Così, anche se la pasticciera aveva dichiarato all’Oregonian di «non avercela con nessuna persona lesbica o omosessuale», ma solo di essere convinta che il matrimonio gay è «contro il nostro credo morale e religioso», il ministro del Lavoro, Brad Avakian, ha detto che i Klein dovranno attraversare «un percorso riabilitativo». Sì perché «lo scopo non è di chiudere un negozio. Lo scopo è di rieducare: per coloro che violano la legge vogliamo che imparino da quell’esperienza».

I PENSIERI PUNITI. Per lo Stato dell’Oregon dunque non preparare una torta perché si ritiene che il matrimonio è solo fra uomo e donna è una discriminazione: «Tutti hanno la libertà di credere, ma non di discriminare», ha continuato il ministro. Non è finita qui, perché il ministero del lavoro offre formazione alle imprese per aiutarle ad evitare potenziali violazioni della nuova legge. Così, ha ammesso Avakian, «credo che i numeri delle denunce aumenteranno con più formazione e la consapevolezza».

@frigeriobenedet

Articoli correlati

97 commenti

  1. fabio

    Comunione e discriminazione

    1. Italo Sgrò

      Gaystapo.

      1. FABIO

        ahahahaha, paranoici

      2. fabio

        ahahah paranoici

        1. Italo Sgrò

          Comunione e discriminazione? HAHAHAHAHA STRAPARANOICI!!!!!!!

  2. Italo Sgrò

    Secondo me dovrebbe essere rieducato il ministro attraverso un adeguato percorso formativo che lo riabiliti al rispetto della libertà di pensiero, di opinione e religiosa. E a capire la vera natura dell’unico matrimonio possibile.

    Piena e incondizionata solidarietà ai due pasticceri. Se potessi ordinerei subito una bella torta con una bella famiglia sopra, marito, moglie e bambini.

  3. Tommasodaquino

    Siamo al delirio di onnipotenza dello Stato! Adesso dei liberi professionisti sono COSTRETTI a lavorare! La liberà non esiste più.

  4. fabio

    Mi riferisco al termine bigotte a persone che hanno una mentalita’chiusa non disposta a considerare cose diverse dalle proprie idee o credenze.di quale razzismo illuministico sta parlando? Se lei crede che esser antirazzista e contro l omofobia sia una forma di imbecillita indotta, sono idee sue, non condivisibili roba da kkk e germania nazista

  5. fabio

    L’ esempio di anna e’ perfetto x farvi capire il razzismo di molti bigotti. Grazie al cielo sono sempre di meno.

    1. Antonio Spinola

      Caro Fabio
      i “bigotti”, come credo li intenda lei, hanno combattuto il vero razzismo meglio degli illuministi, e lo prova la storia.
      Quanto a maggioranze “illuminate” e minoranze “bigotte”, meglio sarebbe stendere un velo pietoso su certe forme di imbecillità collettiva indotta.

      1. Anna

        «La schiavitù in quanto tale, considerata nella sua natura fondamentale, non è del tutto contraria alla legge naturale e divina; Possono esserci molti giusti diritti alla schiavitù e sia i teologi che i commentatori dei canoni sacri vi hanno fatto riferimento. Non è contrario alla legge naturale e divina che uno schiavo possa essere venduto, acquistato, scambiato o regalato.» (Pio IX)
        Già! c’è proprio stato una straccairsi di vesti (talari) dei cattolici contro il razzismo.

          1. Anna

            Appunto non scriviamo fesserie come quelle contenute nel forum citato.

          2. Italo Sgrò

            No, no, quelle che hai scritto tu.

          3. pse

            d’altra parte il suddetto papa aveva anche parole di fraterna simpatia per gli Ebrei, con parole che senza dubbio hanno contribuito a placare l’antisemitismo.
            «Or gli Ebrei, che erano figli nella casa di Dio, per la loro durezza e incredulità, divennero cani. E di questi cani ce n’ha pur troppi oggidì in Roma, e li sentiamo latrare per tutte le vie, e ci vanno molestando per tutti i luoghi.» (da La Voce del S. Padre Pio Nono, 1874, Fascicolo Nono, Bologna, Tipografia Felsinea, pp. 264-265)

          4. Italo Sgrò

            PROVVEDIMENTI A FAVORE DEGLI EBREI

            Pio IX si mostrava benevolo verso un’altra categoria di sudditi: gli Ebrei.

            Questa sua generosa benevolenza si era già fatta manifesta nei primi atti del suo governo. Aveva abolito le umilianti cerimonie cui quelli soggiacevano, versando gli annui tributi alla Camera Apostolica (173). Più tardi li soccorreva con una somma di 300 scudi per i danni subiti dalla inondazione del Tevere; poi li ammetteva a godere delle elemosine pubbliche, e faceva godere altresì dei privilegi concessi alle famiglie numerose, anche gli Ebrei padri di dodici figli.

            Al momento della istituzione della Guardia Civica gl’Israeliti vi furono ammessi. Non mancarono atti di spontanea simpatia popolare da parte di buoni e generosi popolani, di maniera che il popolo dava ora prova di seguire con simpatia le disposizioni del Pontefice. Così il 5 luglio 1847 un popolano di Trastevere, certo Favella, portatosi insieme ad alcuni amici, in una piazzetta interna del Ghetto, aveva invitato tutti gli Ebrei, che lo desiderassero, a scendere in un’osteria vicina, a bere insieme, ed egli infatti, versò loro abbondantemente del vino. Il giorno dopo, Luigi Caraccioli, con una schiera di conciapelli entrava nel Ghetto, per fare agli abitatori di quel luogo, reputato d’infamia, una dimostrazione di simpatia. Verso sera, poi, egli stesso, i suoi amici e molti Israeliti si recavano incontro a Ciceruacchio.

            Questo fraternizzare dei liberali e dei popolani con gli Ebrei aveva bene il suo significato. Ma il provvedimento pontificio di maggiore importanza, soprattutto per le ripercussioni che suscitò, fu un altro.

            Il Pontefice aveva nominato una Commissione, la quale esaminasse le condizioni igieniche del Ghetto, e questa decise di permettere agli Ebrei di abitare fuori di quell’orribile quartiere. Così, nella notte dal 17 al 18 aprile, venivano abbattute le mura e le porte del Ghetto. Il fatto venne lodato dalla stampa liberale (174), ma offerse agli altri il pretesto per suscitare le ire di una parte del popolo minuto, che verso gli Ebrei continuava a nutrire dei pregiudizi, e li considerava eretici, empi, nemici della religione cattolica e crocifissoci di Gesù.

            I Gregoriani, ossia i nemici delle riforme, soffiarono nel fuoco facendo credere, specialmente ai piccoli commercianti e ai lavoratori del rione Regola, confinante col Ghetto, che quella libertà concessa agli Ebrei si sarebbe risolta in grave danno per le loro industrie, sì che tra il 18 e il 30 aprile si ebbero, nei dintorni del Ghetto, minacciose adunanze di plebe, furti e violenze. Un proclama energico del ministro De Rossi, ottenuto dall’israelita Samuele Alatri, trattenne da ulteriori eccessi i malintenzionati.

            Davide Levi piemontese, salutò in un canto l’opera enancipatrice iniziata da Pio IX.

            (174) Si legga, fra gli altri, un commento apparso ne il Contemporaneo, a. II, 20aprile 1848, n. 47, p. 185, Gl’Israeliti di Roma (Anonimo); La Pallade, 18 aprile 1848, n. 221, Gl’Israeliti concittadini e 19 aprile 1848, n. 222. Di chi è il merito? Con questi provvedimenti l’abate Luigi Vincenzi scrisse l’opuscolo Alcuni pensieri sopra gli atti di beneficenza del Sommo Pontefice Papa Pio IX … verso gli Ebrei di Roma e sopra vari commenti manifestati al pubblico per questo proposito, ovvero l’ebraismo in Roma e nell’Impero innanzi e dopo l’era volgare, Roma 1848, pp. 91-93

            Demarco D., “Pio IX e la rivoluzione romana del 1848. Saggio di storia economica e sociale”, Modena, 1947

          5. pse

            lo vada a dire alla famiglia Mortara alla quale rubò il figlio

          6. Italo Sgrò

            Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX

            di Giuseppe Romano

            Tutte le questioni che riguardano gli ebrei sono difficili e impegnative. Basta leggersi la Bibbia per capirlo: millenni di andirivieni, di voltafaccia, di guardie e ladri, di buoni e cattivi, di tradimenti e riconciliazioni, di roveti in fiamme e piatti di lenticchie.

            Millenni, però, anche di gelosa e indefettibile devozione divina.

            Se non si hanno presenti queste categorie religiose della storia è difficile capire che senso possa avere il “caso Mortara”. Che qui conviene riassumere freddamente in poche righe prima d’addentrarsi nei particolari, nei significati, nelle implicazioni, nelle reazioni. Edgardo Mortara è un bambino ebreo. È nato nel 1851 a Bologna, nello Stato Pontificio. Ha pochi anni quando s’ammala gravemente. Pare in punto di morte. Una domestica della famiglia Mortara, ragazzotta cattolica, ha l’impulso di battezzare quel bimbo che sta morendo.

            Pensa a salvargli l’anima, ma non sa che – oltre la lodevole intenzione – sta per scatenare una diatriba virulenta e interminabile, su cui si spargeranno fiumi di fiele e d’inchiostro. Edgardo infatti si riprende imprevedibilmente e, tempo dopo, la domestica si lascia sfuggire ciò che ha fatto. E nel 1857, dopo che la voce è giunta all’autorità di polizia, s’innesca una procedura che porta prima i soldati pontifici agli usci di casa Mortara e, poi, il settenne Edoardo in Vaticano.

            Da cui non uscirà più: non, almeno, da ebreo. Anche perché, crescendo, maturerà una convinta vocazione sacerdotale e religiosa che ne farà un missionario, a maggior rabbia di chi era persuaso che quell’atto fosse un sopruso ingiustificabile. La vicenda ha avuto echi mai sopiti. Al punto da tornare sulla bocca degli ebrei nel momento più clamoroso della loro storia di rapporti con il papato: Mortara venne infatti nominato come pietra d’inciampo davanti a Giovanni Paolo II che, primo papa di sempre, aveva appena varcato la soglia della sinagoga romana. E tornò a essere rievocato, Mortara – con instant book e articoli veementi –, quando si parlava di beatificare il papa rapitore di bambini: nientemeno che Pio IX, quel Giovanni Mastai Ferretti che in effetti il successore Wojtyla avrebbe elevato agli altari nel 2000, contando evidentemente su ragioni più inoppugnabili di quelle avanzate dai detrattori.

            Mortara autobiografo per riscattare Pio IX

            Su tutto questo e su altro ancora Vittorio Messori torna ora con un libro, Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX.

            Il Memoriale inedito del protagonista del “caso Mortara” (Mondadori, Milano 2005, pp.170, 17,00 euro) che è anche uno scoop: di quelli storici, che si basano sulla solidità delle fonti reperite. Qui la fonte è nientemeno che una autobiografia inedita, praticamente un memoriale, del medesimo Mortara, il quale nel 1888, da sacerdote e religioso trentasettenne che ormai vive ed evangelizza in Spagna, scrive la propria vicenda per edificare i suoi fedeli ma anche per rendere giustizia a Pio IX, che ama come un padre e venera come un santo. Messori ha ritrovato il memoriale e lo fa pubblicare premettendo una densa nota in cui – con fare cordiale ma non per questo meno meticoloso – riesce a dipanare più di un filo dell’intrico.

            Quando storia, teologia, religioni, affetti familiari, gelosie, pettegolezzi, fraintendimenti e interessi di parte si mescolano, di norma la miscela è esplosiva. Maneggiando questa sorta di nitroglicerina fatta di parole, lo scrittore Messori – che come artificiere ha fama mondiale sia quando disinnesca sia quando attizza – ne individua e ne mostra alcuni componenti: in primo luogo quello, clamoroso, del giudizio che il Mortara adulto dà della propria vicenda, verso la quale mostra non soltanto comprensione ma anche gratitudine, mentre il dispiacere va ai propri familiari che nemmeno col senno di poi hanno voluto riappacificarsi col passato.

            La protezione del battezzato come dovere

            Quanto alla liceità del “rapimento”, nella prefazione si spiega che da una parte la protezione dei battezzati era (ed è tuttora) un dovere imperioso fra i cristiani, che devono a ogni costo preoccuparsi della salvezza eterna. Ciò, ai tempi di Pio IX e nello Stato pontificio, si traduceva anche in leggi civili che non era pensabile trasgredire.

            E tuttavia «La Chiesa», scrive Messori, «Ha sempre impedito il battesimo di bambini ebrei senza il consenso dei genitori: se però esso è validamente amministrato, suoi effetti sono oggettivi (ex opere operato) e indelebili; dunque il nuovo cristiano deve essere educato da cristiano». Va aggiunto che appunto per evitare situazioni imbarazzanti e, ancor più, umanamente ingiuste, proprio i papi avevano vietato con apposita legge che nello Stato pontificio personale cattolico fosse assunto alle dipendenze di ebrei: perché non accadesse che, con malriposta buona volontà, qualcuno dovesse forzare la libertà religiosa e civile di chi non condivideva la fede. Unica eccezione consentita, il rischio immediato di vita di un bambino. Quello che appunto accadde nel caso Mortara. Che poi il bambino sopravvivesse e la cosa si risapesse fu un fatto imprevisto e mise in gioco altre fatalità, altre leggi, altri doveri.

            Ma probabilmente nemmeno in quel caso la vicenda si sarebbe così radicalizzata se qualcuno – specie la stampa liberale, ansiosa di saltare sulla vicenda per sfruttarla in chiave antipapalina – non avesse avuto interesse ad amplificarla. Quest’ultimo giudizio non avrebbe forse il peso che ha se non fosse da attribuire, nientemeno, al responsabile della comunità ebraica romana di allora, Sabatino Scazzocchio, che in una lettera privata ai familiari Mortara (senza, quindi, alcun intento “politico”) prendeva senz’altro le difese di Pio IX, nel quale esprime piena fiducia stante “l’indole benigna e caritatevole”. Dunque tutt’altro che un tiranno, secondo la persona che rappresentava gli interessi ebraici in quel frangente e che, proprio per questo, aveva avuto contatti e colloqui col Pontefice.

            C’è poi da considerare l’ambiente romano di quei tempi: un ambiente così protettivo e non ostile agli ebrei che nessuno di loro si sognava di lasciare gli Stati pontifici, come senz’altro avrebbero fatto se il clima fosse stato persecutorio.

            Messori riflette su queste circostanze e suggerisce di rimettere alla storia stessa il giudizio su questioni che appaiono sempre più controverse man mano che ci si allontana dagli stessi protagonisti, che invece, per quanto stava in loro, tendevano almeno a comprendere, quando non a giustificare.

            E dunque l’affaire Mortara va liberato dalle tinteggiature politiche e antireligiose che gli sono state sovrapposte, e restituito ai reali contorni, compresi quelli storici e ambientali: quando e dove altri governi, come quello inglese, erano arcinoti per inviare cannoniere a difendere l’onore e l’integrità, fisica e civile, dei cittadini britannici worldwide.

            Una fede solida, senza ombra di rimpianto

            Per quanto stava a lui, Edgardo Mortara non ebbe mai modo di rimpiangere ciò che gli era accaduto. Stupisce, semmai, che in un contesto dove certo non mancavano cortigiani, opportunisti e carrieristi, come quello vaticano, la sua fede fosse così schietta e ardente da farne un vero e proprio apostolo nel giudizio di chi lo conobbe e beneficiò delle sue qualità interiori: al punto che forse sarebbe stato già da tempo anch’egli in pista per la beatificazione se il contorno che abbiamo descritto non avesse consigliato prudenza.

            Ora, una volta conclamata la santità del suo mentore Pio IX, è possibile che anche la sua vita venga restituita a una luce migliore, tanto più che se ombre ci sono state non erano minimamente state da lui né provocate né avallate. E questo ci conduce a una più ampia considerazione conclusiva. Sta forse giungendo una stagione – e fatti diversamente eclatanti, in questo agosto, l’hanno suggerito, dalla visita di Benedetto XVI, papa tedesco, alla sinagoga tedesca devastata dai nazisti, all’abbandono delle colonie israeliane a Gaza – in cui sarà pian piano possibile riconsiderare con maggiore equanimità la storia dei rapporti intercorsi fra gli ebrei e gli altri popoli. Fra i quali ovviamente c’è quello cristiano: e in questa chiave, con acume e con perizia storica, occorre fare giustizia anche valendosi di personaggi-emblema finora deformati, se non silenziati, per convenienze polemiche.

            Vittorio Messori in quest’opera vanta un merito che è difficile sopravvalutare. Prima ha aiutato a mettere in luce la figura di Eugenio Zolli, studioso insigne e rabbino capo di Roma convertito al cristianesimo anche grazie alla stima per Pio XII.

          7. Anna

            E’ inutile che ci tenti, voler mistificare la realtà con raccontini apologetici da quattro soldi non cambiamo la realtà dei fatti: la vostra chiera era razzista e antisemita, ed è continuato a rimanerlo per lungo tempo acconto fino a buona parte del ‘900. Ha cambiato idea solo quanto l’antisemitistimo e il razzismo sono diventati socialmente inaccettabile e allora s’è dovuta adattare al nuovo mutato clima politico-sociale di accoglienza-

        1. Charlie

          Molti che ce l’hanno con la Chiesa citano il documento ” Instructio 1293 ” ( Collectanea, Vol. 1, pp.715-720 ) di Papa IX, scritto nel 1866, in cui verrebbe incoraggiato l’istituto della schiavitù, allo stesso modo con cui viene citato qui.

          Il testo è volutamente estrapolato e tradotto male dal latino.
          Il testo originale è il seguente:

          ” La servitù in quanto tale, considerata nella sua natura fondamentale, non è del tutto contraria alla legge naturale e divina. Possono esserci molti giusti diritti alla servitù e sia i teologi che i commentatori dei canoni sacri vi hanno fatto riferimento… Non è contrario alla legge naturale e divina che un servo possa essere venduto, acquistato, scambiato o regalato. Il venditore dovrebbe chiaramente esaminare se il servo messo in vendita sia stato giustamente o ingiustamente privato della sua libertà e che il compratore non possa fare nulla che potrebbe danneggiare la vita, la virtù o la fede cattolica del servo “.

          Il termine ” servitù “, dopo l’esperienza della servitù della gleba nel Medioevo, indicava ovviamente coloro i quali si trovano in servitù penale ( come ad esempio carcerati che sono costretti al lavoro ) o quelli in servitù volontaria, contrattata ( chi liberamente per motivi economici mette a disposizione di qualcuno la sua libertà ).

          Anche nella ” Summa Theologica “, san Tommaso utilizza il termine ” servus ” indicando il ” servo della gleba ” e non lo schiavo.
          Lo stesso Francesco Petrarca, utilizzando il termine italiano ” servitude ” ( chiaramente proveniente dal latino ” servitudo ” ) in un contesto che non riguardava la schiavitù ma i servigi, anche di natura artistica, resi ad un signore ( in questo caso la sua dipendenza dal cardinale Colonna ).

          Il testo dell’istruzione di Pio IX è datato nel secolo XIX, non può quindi trattarsi di un latino classico, ma di un latino che ha ereditato i significati che ha acquisito in età medievale e moderna.

          ( estratto da ” Cristianesimo, Chiesa Cattolica e la schiavitù ” prodotto da UCCR )

          1. pse

            beh in ogni caso che si intenda un servo della gleba o uno schiavo si parla di poterlo vendere … il resto sono piccoli sofismi da azzeccagarbugli.

          2. Charlie

            ” Piccoli sofismi da azzeccagarbugli ” è una considerazione da superficiale.
            C’è una differenza enorme tra ” servitù ” e ” schiavitù “.
            La prima significa rendere dei servigi.
            La seconda significa essere schiavo.
            Se lei non è in grado o non vuole afferrarla, mi dispiace molto per la sua capacità di comprensione o, peggio, per la volontà di non desistere dal suo ostinato pregiudizio.

          3. Italo Sgrò

            Esatto, questa precisazione chiarisce bene le differenze e contribuisce a capire la posizione di Pio IX che rispetto alle posizioni laiciste (es. Voltaire) era decisamente più evoluta e orientata alla piena emancipazione. Chi fa finta di non capirlo dimostra di essere un causidico di provincia.

          4. pse

            Le riporto giusto un paio di esempi del suo campione di ampie vedute …

            XV. È libero a ciascun uomo di abbracciare e professare quella religione, che colla scorta del lume della ragione avrà riputato essere vera.
            LXIII. Il negare obbedienza anzi il ribellare a Principi legittimi è cosa lecita.
            LXXIX. Per fermo è falso che la libertà civile di qualsivoglia culto, e similmente l’ampia facoltà a tutti conceduta di manifestare qualunque opinione e qualsiasi pensiero alla scoperta ed in pubblico, conduca a corrompere più facilmente i costumi e gli animi de’ popoli, e a diffondere la peste dell’indifferentismo.

            tratti dal sillabo – e qui mi fermo visto che stiamo andando fuori tema

          5. Italo Sgrò

            Ecco, bravo, si fermi che è meglio….

          6. Anna

            Il problema è che quello che hanno volutamente tradotto male dal latino sono proprio queli dell’UCCR, in quanto prima di tutto il papa stava rispondendo al cardinale Guglielmo Massaia in merito alla schiavitù in Africa, quindi non servitù della gleba, secondo il Vaticano non usa di certo il latino medioevale, ma quello ecclesiale.

        2. Antonio Spinola

          Per esprimere un giudizio bisogna prima conoscere. Non si fidi della massa di ciarlatani, si informi seriamente e si accorgerà come gli illuministi prepararono la teoria scientifica della razza.
          Si legga “Il mito ariano” di Léon Poliakov e capirà molte cose.
          Interessante anche l’introduzione sulle diverse razze d’uomini di Voltaire in “Essai sur les moeurs et l’esprit des nations” dove paragona i negri alle scimmie.
          Consideri pure Friedrich Hegel quando afferma perentotrio: “Il negro rappresenta l’uomo nella sua totale barbarie e sfrenatezza… Nel suo carattere non si può trovar nulla che abbia il tono dell’umano. Appunto per ciò non ci possiamo immedesimare davvero, col sentimento, nella sua natura, come non possiamo immedesimarci in quella di un cane.”
          Oggi l’oggetto del pregiudizio è cambiato: non sono più “i negri” o “gli ebrei” ma quei bastardi testardi di cattolici bigotti che ancor oggi si permettono di non ritenere normale che si celebrino le nozze tra due uomini o tra due donne, o che domani troveranno da ridire sulla legalizzazione della poligamia, o sul matrimonio tra genitore e figli.

  6. pse

    Così scriveva poco tempo fa un volgare miscredente da poco convertito a una interpretazione letterale della bibbia:
    “Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.
    Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.
    Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
    Fine della discussione.
    Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.-

    Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?-
    Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?-
    So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.
    – Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?-
    Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
    – Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?
    – Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
    – Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
    – In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?
    – Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?”

    1. pse

      mi scuso – ho inserito per 3 volte la stessa cosa – se la redazione ha piacere a rimuoverne 2 immagino la scioltezza del dibattito non ci perderà

      1. Italo Sgrò

        Li possono tranquillamente rimuovere tutt’e tre, il dibattito non ci perderebbe ugualmente.

        1. pse

          rispetto ai suoi interventi rappresenta comunque un passo avanti

          1. Italo Sgrò

            Non mi pare proprio.

  7. pse

    Rirpopongo una storiella che girava in passato a proposito di chi vuole prendere alla lettera quello che è scritto in libri di 2000 anni fa (e più), imponendo il proprio punto di vista a tutti gli altri.

    “Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.
    Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.
    Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
    Fine della discussione.
    Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.-

    Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?-
    Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?-
    So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.
    – Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?-
    Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
    – Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?
    – Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
    – Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
    – In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?
    – Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?”

    Forse se uno non è in grado di accettare che il mondo sta cambiando e che non esiste solo il proprio punto di vista, è meglio faccia un mestiere che non rientri a contatt

  8. Anna

    – Buongiorno, vorrei ordinare una torta.
    – Bene, di che tipo?
    – Nuziale.
    – Complimenti! I nomi degli sposi?
    – Loren e Jacob
    – Per gli sposini in cima alla torta, eccole il catalogo…
    – No, grazie! Li ho già portati io (e mostra due stuine: la sposina bianca e lo sposino nero)
    – Mi dispiace, ma può anche andarsene da un’altra parte!
    – Perché?!
    – Perché non le faremo la torta.
    – Vi ho forse offeso perché ho portato…
    – No, è che lo sposo è negro!
    – Ma questa è razzismo!
    – No, è che i matrimoni razziali sono contro i nostri princìpi: imbastardiscono la razza!

    1. Cisco

      Classico esempio idiota: i pasticceri non ce l’avevano con i gay, ma con il matrimonio gay. Se la torta fosse stata per festeggiare il loro compleanno non ci sarebbero stati problemi.
      Il razzismo è di chi vuole imporre il matrimonio gay.

    2. Antonio Spinola

      Cara Anna
      mi sembra proprio che quando non si sa’ più seriamente argomentare, per giustificare l’indifendibile forzatura ideologica del gender, si vada in tutta fretta a riparare sotto l’ombrellone antirazzista.
      E è davvero impressionante notare fino a che punto il significato profondo di questa nobile parola, sia stato culturalmente manipolato per trasformarla in quel grimaldello che consente al potere giudiziario di forzare le nostre coscienze, obbligandoci, per evitare la gogna, a quell’autodafè che tanto disgusto destò negli anticlericali ai tempi dell’inquisizione.
      Di fronte al cliente che mi commissiona un’allestimento, non ho il diritto di contestare il suo orientamento politico, religioso o sessuale, ma spero di conservare sempre il diritto (anche contro il mio piccolo interesse economico) di rifiutare garbatamente la realizzazione di un’opera militarista, pornografica o blasfema.
      Il caso della torta, in tono minore, mi pare assolutamente analogo.

      1. Anna

        Non hai diritto di rifiutare un bel niente, perché quello che tu consideri militarista pornografico o blasfemo lo solo in base al tuo criterio di giudizio.
        E secondo questo modo di fare se un’intera categoria operasse discrezionalmente come vuole, ci sarebbero intere fette della popolazione che si vedono negare servizi solo per i pregiudizi di un’altra fetta di questa.

        1. Cisco

          Agghiacciante: lo stato (la maggioranza) decide per tutti. Senza libertà di coscienza. Mi chiedo se la signora Anna si rende conto fino in fondo che sta propagandando il nazismo.

          1. raffaele

            io sarei favorevolissimo a lasciare libertà di coscienza a tutti. ognuno decide in propria coscienza, etica, religiosa, morale; poi mi affaccerei alla finestra, sempre che qualcuno non consideri tale comportamento contrario alla propria coscienza, e osserverei lo spettacolo.

    3. giovanna

      Buongiorno, vorrei ordinare una bottiglia di wisky
      – Bene, per quale occasione
      – Per una festa di compleanno
      – Complimenti! quanti anni ?
      – sono giovani
      – Per la scritta di auguri le ho fatto una prova
      – No, grazie, sono bambini di dodici anni, ci ho pensato io
      – Mi dispiace, ma può anche andarsene da un’altra parte!
      – Perché?!
      – Perché non le daremo il wisky
      – Vi ho forse offeso perché ho portato l’etichetta ?
      – No, è che non possiamo vendere a dodicenni gli alcolici
      – Ma questa è razzismo!
      – No, è che consegnare dell’alcool per i minorenni è contro i nostri principi

      Vabbé se avessi avuto più tempo avrei fatto una parafrasi migliore, ma siamo alle solite, discriminare uno STONATO in un coro non è razzismo, come discriminare per il matrimonio due uomini o due donne, non è razzismo. E se in futuro si potessero sposare i pedofili coi bambini o gli uomini con le bestie, o più uomini con più donne ( e il tutto suona fantascientifico come suonava fantascientifico che si potessero sposare due barbuti fino a poco tempo fa ), allora chi si opporrà sarà razzista? Secondo il ragionamento di Anna, sì .Non è razzismo non concedere una istituzione come il matrimonio a due uomini o due donne, come non è razzista non concederla a dei bambini, o a due fratelli.Se fossi una persona di colore mi arrabierei tantissimissimo per il paragone coi matrimoni tra bianchi e neri: forse non si trattava di uomini e donne? se si discrimina un cantante perché è nero, quello è razzismo, non se è stonato.
      E cosa c’è di più disgustoso e razzista e schiavista se in seguito ai matrimoni gay, come in quasi tutti i paesi, si introduce la schiavitù legale per i bambini ?

      1. raffaele

        forse il concetto di discriminazione non ti è ben chiaro.
        discriminare uno stonato in un coro non ha niente a che vedere con il razzismo, ma è una
        delle azioni peggiori e violente che una persona sana di mente e con capacità educative nella norma possa fare. Si fa una bella registrazione delle prove, poi si prende lo stonato da parte, a tu per tu, e gli si spiega che sta sbagliando, che deve migliorare se vuole cantare nel coro, se poi non ha talento e capacità sarà lo stanato stesso che avrà imparato qualcosa e deciderà di abbandonare una passione che non fa per lui. Poi i restanti paragoni su cosa è o cosa non è razzismo sono giusti, infatti sono tutti atti di discriminazione, a parte l’esempio dei pedofili.

        1. Anna

          Un coro è fatto di gente che sa cantare, lo stonato sostanzialmente non lo sa fare. Ma quando lo staturo del matrimonio viene per legge allargato anche alle coppie dello stesso sesso, rifiutare un servizio per esso solo perché va contro i tuoi principi allora diventa razzismo, poiché quelle due persono hanno tutti i requisiti legali per farli e non può essere il tuo moralismo o la tua visione del mondo e limitare il loro diritto sancito dalla legge, così come, tra l’altro, la legge vieta l’alcol ai minori di 16anni.

          1. Tommasodaquino

            la vera domanda da porsi è: qual’è il principio che giustifica l’allargamento del matrimonio?

          2. pse

            Il matrimonio non è mai stato una istituzione monolitica nel tempo. Una volta venivano ammessi e celebrati matrimoni con sposi giovanissimi (anche sotto i 10 anni!!), oppure non venivano accettati matrimoni misti, o ancora si considerava pratica accettabile il matrimonio senza amore, combinato dalle famiglie. Tutto questo è cambiato e ad ogni cambiamento si levavano voci allarmate tipo “se accettiamo questo l’istituto del matrimonio andrà in rovina” senza che poi sia successo nulla di veramente drammatico.

          3. giovanna

            ma certo, cosa vuoi che ci sia di drammatico nell’affittare donne, comprare bambini, privarli della madre o del padre, non farli vivere per tutta la crescita con una coppia uomo-donna, trattarli come bambolotti o cagnolini , comunque schiavi da comprare !
            sciocchezzuole

          4. Cisco

            Certo, e se lo stato legalizza aborto e pena di morte chi so io – povero moralista – per oppore la mia coscienza?

          5. giovanna

            Invece, vedo che tu Anna ha i capito il paragone ed hai abbozzato.
            Però naturalmente la natura totalitaria dei tuoi convincimenti ti porta a dire che se una legge ammettesse obbligatoriamente gli stonati in un coro , il direttore non potrebbe rifiutare.
            Comunque credo che ci siamo spiegate entrambe, non si tratta affatto di razzismo, ma di imporre alla coscienza una legge dello stato che la coscienza non accetta.
            Viva la libertà di coscienza !

        2. giovanna

          Caro Raffaele, le hai sparate talmente grosse che non riesco a risponderti seriamente.
          Ma forse scherzavi, quando dicevi che non accettare uno stonato in un coro , per esempio di un teatro lirico, è un’azione violenta !

          1. raffaele

            No ho detto che discriminare uno stonato in un coro è un’azione violenta. non ho mai scritto accettare e non ho mai posto come esempio un teatro lirico. Che poi tu non riesca rispondermi seriamente mi dispiace.

          2. giovanna

            Senti Raffaele era ovvio che dire “discriminare ” uno stonato in un coro voleva dire non accettarlo nel coro stesso ! Hai preso fischi per fiaschi, magari dovevo spiegare meglio io, ma veramente mi sembrava un esempio chiarissimo.
            Come un coro che può essere lirico o polifonico o di musica leggera, non può che “discriminare” gli stonati, non accettandoli e non per questo si parla di razzismo,
            così il matrimonio può “discriminare ” gli omosessuali, non trattandosi di una istituzione fatta per due uomini o due donne, e non per questo si può parlare di razzismo.
            Sarebbe anzi veramente razzista esporre al pubblico ludibrio uno stonato in un coro e due omosessuali nel matrimonio, in cui sarebbero macchiette e sono tanti gli omosessuali che non vogliono essere macchiette.

      2. pse

        Tempo fa un noto religioso, dalle onde radio di Radio Maria, ha risposto ad un ascoltatore che l’omosessualità è un abominio, perchè a dirlo è la BIBBIA (Levetico, 18,22).
        Un ABOMINIO CHE NON PUO’ ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO (urlava il noto religioso)

        “Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.
        Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.
        Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
        Fine della discussione.
        Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.-

        Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?-
        Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?-
        So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.
        – Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?-
        Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
        – Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?
        – Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
        – Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
        – In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?
        – Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

        So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.
        Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.
        Sempre suo ammiratore devoto.”

  9. Massimo Redaelli

    Intendevo dire ‘in uno stato laico e non confessionale…

  10. Massimo Redaelli

    Quanto al matrimonio, in primis esso e’ un contratto stipulato di fronte allo stato. Esisteva da ben prima del cristianesimo. Che poi i cristiani lo considerino un sacramento, sono liberissimi di farlo. In ogni caso, in uno stato non laico e non confessionale gli istituti del vivere sociale devono provvedere a tutti i cittadini. Ecco perche’ ci sono i matrimoni civili. Come ormai non c’e’ alcuna opposizione ai matrimoni civili, allo stesso modo non vedo come ci possa essere alcuna opposizione ai matrimoni gay come contratti civili tra due cittadini. Il matrimonio esisteva prima del cristianesimo, esiste durante l’esistenza della chiesa, in forma religiosa e laica, ed esistera’ anche dopo. Suggerisco a chi e’ interessato alla materia di unioni omosessuali durante la storia della chiesa il libro di John Boswell The marriage of likeness.

    Quanto ai pasticceri, se offri un servizio al pubblico non puoi discriminare sulla base dell’orientamento sessuale e sulla base della scelta che due persone hanno fatto di avvalersi di un’istituto offerto allo stato, non da una istituzione religiosa, a due cittadini. Se non sei d’accordo con le leggi dello stato in materia di rispetto dell’uguaglianza e riconoscimento dei diritti di tutti, o ti adegui, o cambi lavoro, o cambi stato. La notizia mi sembra assolutamente non eclatante. Ci sono casi che sono stati portati a Strasburgo (quello dei gestori di un bed-and-breakfast che hanno rifiutato una camera doppia ad una coppia gay) in cui l’esito della sentenza e’ assolutamente chiaro.

    1. Italo Sgrò

      Bravo, il matrimonio esisteva prima del cristianesimo (per essere precisi esisteva anche prima dello Stato, vedere Genesi). E, guarda caso, è sempre stato tra uomo e donna.

  11. Cisco

    Come sempre si fa una grande confusione: chi è contro i matrimoni tra perone dello stesso sesso non è necessariamente omofobo. I pasticceri lo hanno chiarito, ma nonostante questo si continua a considerarli alla stregua di pericolosi razzisti, per nascondere l’obiettivo integralista della legge.

    1. Aldo

      Ma pensa un po’, anche chi pesta omosessuali dice di non essere omofono, ma loro froci…

      1. Cisco

        Aldo, hai finito gli argomenti? Comunque quello che scrivi e’ sufficiente per ribadire – se ancora ce ne fosse bisogno – che la legge contro l’omofobia impedirà di sostenere che il matrimonio e’ l’unione tra un uomo e una donna. Così finalmente i gay (oltre che gli etero che non vedono l’ora di sposare una persona del proprio sesso) vivranno felici e contenti.

  12. Franco

    Sulla macelleria islamica infatti se preparasse sempre carne in una certa maniera ma a te, in quella stessa maniera non la desse solo perché sei ateo o cristiano avresti ragione. Ma i pasticceri torte per nozze gay, mettendo cioé il proprio estro al servizio di una condotta che non si condivide, non ne avevano mai fatte prima. I pasticceri non si sono rifiutati di dare torte agli omosessuali ma di non mettere il proprio estro al servizio di una visione etico religiosa che non si condivide: questa imposizione é dittatoriale.

    1. raffaele

      quindi fare la torta per un matrimonio gay non va bene, farla per un bambino nato in un utero affittato si fa ma basta non scrivere w l’utero in affitto, stesso discorso per un divorzio, torta si ma la scritta w il divorzio no. Quindi ricapitolando io posso rifiutarmi di mettere il mio estro o la mia competenza al servizo di una visione etico religiosa che non condivido, io ho capito così. sinceramente mi sembra un po’ altalenante la visione delle torte con o senza scritta (esempio del divorzio) in fondo anche la sola torta per me legittimerebbe il divorzio stesso. Questo discorso chiaramente varrebbe per tutte le religioni? Non credi che anche parlare di visione etico religiosa si copra un ampio spettro di applicazione della norma? In fondo un altro pasticciere potrebbe pensare come me che la semplice torta per il divorzio non va bene con o senza scritta.

  13. Franco

    Aggiungo che il paragone va fatto per quanto riguarda il divorzio non con non fare torte ad un divorziato ma col non fare torte con sopra scritto “W il divorzio” ….comprìs?
    E scusate l’italiano ma scrivo da smartphone e di fretta.

  14. Franco

    Infatti…se ci scrivi sopra o metti un simbolo sulla torta che rappresenta una celebrazione dell’utero in affitto pasticcere ha il diritto di non fare la torta
    Se invece il pasticcere si rifiuta di fare una torta solo perché viene chiesta per il compleanno di un bambino nato da utero in affitto allora il pasticcere non ha il diritto di non fare quella torta.
    Nel primo caso infatti non c’é discriminazione della persona ma libertá di astenersi dall’avallare con l’opera delle proprie mani una condotta ritenuta peccaminosa mentre nel secondo c’é discriminazione della persona in quanto tale( perché nata da utero in affitto).

    Chiaro che c’é una discriminazione ma anche un famoso costruttore di siti web si rifiutó per es. di fare un sito per Silvio Berlusconi, mica per questo lo puoi denunciare.

    Il discorso della provocazione non c’entra niente qui si parla di leggi basate su principi che allora valgono per tutto. Sarebbe come se a un gay di costringesse a fare una torta con su scritto l’omosessualitá é peccato per il catechismo cattolico anche se non lo credesse. Come ti suonerebbe?

  15. Franco

    Per chi si riferiva ai metallari, provate a chiedere ai coniugi di fare una torta col 666 e poi vediamo che rispondono…..: ma ragionate quando dite le cose? Non si sono rifiutati di fare una torta a due lesbiche ma di fare con le loro mani una torta che rappresentasse e avallasse il matrimonio lesbico. Avreste avuto ragione se, una lesbica che avesse chiesto una torta di compleanno si fosse vista rifiutare l’ordine perché lesbica, ma i coniugi non hanno discriminato una lesbica ma si sono rifiutati di fare una torta simbolo dell’amore lesbico: la discriminazione non é sulla persona ma sulla torta. É come costringere un musulmano a preparare salsicce di maiale in macelleria perché sennó discrimina i cristiani o gli atei che vogliono mangiarne….chiaro?

    1. raffaele

      il non avallare un matrimonio gay è una convenzione religiosa, e su questo si sono attenuti i pasticcieri, mi sembra fuor di dubbio. Ma allo stesso modo dovrebbero non fare torte per un battesimo di un figlio avuto in provetta o peggio con l’utero in affitto, per non parlare di una torta ad esempio per un divorzio e via discorrendo. Inoltre nessuna persona dotata di buon senso andrebbe in una macelleria islamica chiedendo del maiale, sarebbe certamente una provocazione. Di contro se vado in una macelleria islamica e non mi vende la carne solo per una sua convinzione religiosa, qualsiasi essa sia, chiamerei subito il 5550 (numero dei vigili dell’annona).

  16. ivana

    Fra poco i politici di tutto il mondo dovranno mettersi al lavoro e legiferare per proteggere gli etero dagli abusi dei gay. Mi sembra che un pò di buon senso e rispetto per il prossimo dovrebbero esere sufficienti per una convivenza civile.

  17. Giovanni

    Mi pare di sognare. Secondo voi un pasticcere può rifiutarsi di fare torte per un battesimo, un confettiere di fare le bomboniere per un matrimonio civile, un meccanioco riparare auto solo agli uomini in base al principio che donna al volante è pericolo costante ? Se sei musulmano e non vendi alcool e maiale ok, se sei vegan e non vendi nessun prodotto animale ok di nuovo, ma se vendi qualcosa lo vendi a tutti, e che diamine!

    1. Italo Sgrò

      Infatti te la vendo la torta, ma quelle che faccio io, i canditi che raffigurano due uomini che fingono di sposarsi non ce li metto.

  18. gian2013

    Hanno fatto bene le donne a denunciare: perchè mai si devono rifiutare di preparare una torta a due lesbiche?
    il lavoro è lavoro….che si lascino fuori le convinzioni religiose. Adesso oltre che non aver guadagnato nulla dalle due clienti potrebbero pure essere multati. bravi sfigati !!

  19. Remo

    Adesso fare torte rientra nela libertà religiosa? Tra un po’ che ci reintrerà pure: il rifiuto del tassista di trasportare due uomoni se sospetta che siano gay?
    Il tuo mestiere è fare torte: io vengo, te la comessino, tu la fai e io pago, punto. Non la vuoi perché ecc. ecc. ecc., bene! sei liberissimo di dire che non hai tempo, che sei già oberato di mille altre ordinazioni, non certamente di manifestare il tuo atto discriminatorio, altirmenti paghi ; così come il datore razzista è liberissimo di assumere il bianco al posto del nero, ma non certo dicendo a quest’ultimo in faccia: “a te non ti assumo perché sei negro!”.

    1. FRANCO

      Ragazzi, al tempo. Dimenticate una cosa. Essere negri è assolutamente normale e naturale. Essere gay è assolutamente CONTRO NATURA. Per credere guardare una cartina del corpo umano, con tutti i buchi al loro posto).
      Controllato?

      1. cornacchia

        E cosa significa?
        Anche un disabile non è normale e naturale, ma ciò non significa che non gli si possano vendere le torte.
        La sessualità è un’altra cosa?
        O pensi che la natura, soltanto nella sessualità, pretenda di imporre all’uomo come usare i propri orifizi.

        1. Italo Sgrò

          Ma certo che gli vendo la torta al disabile, e anche all’omosessuale, ci mancherebbe! Però una torta con sopra due uomini che fanno finta di sposarsi io non la faccio, il mio catalogo di torte non lo prevede, se la vuoi vai da un altro oppure ci aggiungi tu le figurine.

      2. cornacchia

        E cosa significa?
        Anche un disabile non è normale e naturale, ma ciò non significa che non gli si possano vendere le torte.
        La sessualità è un’altra cosa?
        O pensi che la natura, soltanto nella sessualità, pretenda di imporre all’uomo come usare i propri orifizi.

      3. Paolo

        Mm mm sì è anche sulla base di questo “esperimento” l’omosessualità risulta secondo natura… rincontrolli un pò lei sig, Franco…sempre che vedere il proprio corpo non sia peccato.

        1. Italo Sgrò

          Ah sì? E’ risultata secondo natura? Sarebbe interessante capire dove ha controllato?

        2. giovanni

          Considerato le mie ridotte dimensioni , con una opportuna dilatazione potrei provare ad infilarlo in una narice. Un orifizio vale l’altro, basta che ci passa e tutto diventa naturale

          1. Italo Sgrò

            ….chissà, forse con un’opportuna pressione lobbistica sull’Associazione dei Ginegologi si potrebbe pure ottenere l’introduzione di quest’astrusa teoria nei manuali di medicina ad uso degli studenti moderni e liberi da pregiudizi…..

          2. Italo Sgrò

            ….chissà, forse con un’opportuna pressione lobbistica sull’Associazione dei Ginecologi si potrebbe pure ottenere l’introduzione di quest’astrusa teoria nei manuali di medicina ad uso degli studenti moderni e liberi da pregiudizi…..

  20. Paolo

    con la solita manfrina della “libertà religiosa” si cercano di far passare per doverosa la pretesa di assurdi privilegi.
    Problemi loro se le loro fantasiose convinzioni cozzano con il mestiere serio che dovrebbero svolgere.
    Possono benissimo fare un altro lavoro che non contempli attività che vadano contro le loro personali e discutibili convinzioni.
    Giusto che lo Stato tuteli i propri cittadini da odiose discriminazioni come quella subita dalla famiglia in questione circa la propria torta nuziale.

    1. Italo Sgrò

      Quali sono le fantasiose convinzioni? Per esempio, quella secondo cui due persone dello stesso sesso si potrebbero addirittura……SPOSARE????!!!

  21. Mappo

    Quindi se in Oregon un amante delle salsicce di maiale si reca da un macellaio mussulmano pretendendo che gli serva un chilo di salsicce di maiale, al suo rifiuto, motivato dal fatto che lui la carne di maiale non la tratta perché animale impuro, il suddetto cliente potrà denunciarlo per discriminazione?

    1. raffaele

      in Oregon chi lo sa….in Italia se entro in un qualsiasi negozio che non vende un determinato articolo non posso pretendere di averlo, se invece desidero comprare un articolo in vendita non possono non vendermelo, lo dice la legge (art 1336 c.c.) e lo dice la logica, se non vende non guadagna.

      1. Gianni

        Un articolo in vendita èun prodotto fatto da un altro e il negozio lo distribuisce. Una pasticceria fa roba sua e può decidere di fare quel che vuole sulla vendita. No?

        1. raffaele

          Come la maggior parte delle persone non conosco le leggi dell’Oregon, comunque da che mondo è mondo posso rifiutarmi di vendere solo nel caso non ci accordi nel pagamento oppure se chiedi una cosa che non sono in grado di realizzare, non mi sembra normale non vendere perchè non sono d’accordo con quello che pensa la persona.

          1. Italo Sgrò

            Certo, ma sono o non sono libero, come pasticcere, di confezionare le torte come meglio piace a me? Se non voglio mettere sulla torta i canditi con due uomini che fanno finta di sposarsi, che me lo può imporre? Il mio catalogo di torte è questo, se ti va bene bene, se no vai in un’altra pasticceria oppure i canditi ce li aggiungi tu a parte.

  22. LG

    Che articolo stupido. Obiezione di coscienza per la preparazione di torte! La Frigerio ormai sta fuori con l’accuso.

    1. Antony

      che c’entra la Frigerio? ha solo raccontato una notizia. Ma si va, forse lo stupido sei tu che non hai capito nulla

      1. marzio

        Mo’ la colpa è della Frigerio, ah ah ah

  23. Manuel

    Che disastro sociale!!!!

    1. Antony

      Capitasse a me, chiuderei il negozio per cessata attività

      1. Antony

        Periodo rieducativo per gli etero se lo fanno anche gli omo, dopotutto sono loro nei guai con la natura

  24. Tribute to TM

    OBAMA indagato perché si veste in abito grigio con cravatta scura. Le accuse – pesantissime – se confermate, porteranno all’IMPEACHMENT del presidente!

    Le indiscrezioni fanno trapelare anche l’accusa – pesantissima – di abitare alla CASA “BIANCA” nome palesemente razzista e (aggiungiamo pure) omofobo perché discrimina i gay neri!

    Pare che la presidente argentina Kirchner abbia proposto di ospitarlo alla CASA “ROSADA”…residenza che non disturba le associazioni gay del pianeta Terra.

    Nel frattempo viene indagato anche Dio perché ha chiamato il pianeta col nome di “Terra”: nome palesemente discriminatorio e che le associazioni gay maschili vorrebbero cambiare in Terro!

    2034: le associazioni gay americane – avendo denunciato tutto il genere umano per omofobia – sono entrare in una tremenda crisi depressiva e hanno iniziato e denunciare se stesse!

  25. Tribute to Tm

    Azienda dolciaria condannata perché produce caramelle con la carta azzurra.
    L’azienda OMOFOBA viene denunciata dalle associazioni gay americane e – dopo un anno di rieducazione in un CAMPO per aziende dolciarie omofobe – inizia a produrre caramelle con la cartina rosa a POIS azzurri.

    Appena escono sul mercato un gay acquista una caramella, la ciuccia e poi la getta per terra perché non gli/le piace…..insomma ….: la caramella non è amata!

    (Nel frattempo lo scrivente si becca una denuncia perché ha usato un pronome definito….tsk tsk: doveva usare pronomi a genere intercambiabile…)

    Uno spazzino vede la cartina ciucciata gettata per terra e denuncia il gay per INQUINAMENTO.

    Tuttavia lo spazzino si rifiuta di raccogliere la caramella ciucciata dal gay e si bekka una denuncia per OMOFOBIA ECOLOGICA e viene condannato a 6 mesi di rieducazione in un campo per spazzini (Nel frattempo lo scrivente viene denunciato per avere scritto spazzino: doveva scrivere “operatore ecologico”!

    Lo scrivente viene condannato ad un campo di rieducazione per scriventi SPAZZINOFOBI!

    RAGAZZI: ….. Si PREANNUNCIANO ANNI DIFFICILI…….

  26. Gianni

    Ma un esercente privato non può decidere se lavorare o no con ii clienti che vuole? Cioè se rifiutano una torta a me, eterosessuale ariano cattolico, a quale discriminazione posso appellarmi e a quale progetto rieducativo possono essere reindirizzati ii delinquenti?

    1. bah

      Se dai le spalle a qualcuno devi PREGARE che non sia gay, altrimenti sei rovinato.

  27. beppe

    inventiamo l’obama cake, al gusto di m……

    1. marzio

      Infatti ,Beppe, una torta rifiutata diventa questione di diritti civili per le autorità americane, le stesse che poi appoggiano e foraggiano morsi e gli islamisti anti Assad.

I commenti sono chiusi.