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Non sarà una piazza a resuscitare una sinistra già morta

Di Fabio Cavallari
30 Aprile 2025
Insegue battaglie più vicine alla tradizione dei radicali che a una reale critica del sistema, mentre la struttura economica che avrebbe dovuto combattere si consolida senza resistenze
Piazza del popolo, 15 marzo 2025, Roma (foto Ansa)
Piazza del popolo, 15 marzo 2025, Roma (foto Ansa)

Erano due. No quattro. Macché otto. Milioni, ovviamente. Erano vestiti di tutti i colori alla manifestazione del 15 marzo scorso a Piazza del Popolo, promossa da Michele Serra a sostegno dell’Europa (quale poi?). Si dice che a contarli erano più di tutti gli elettori del centrosinistra messi assieme. Sono arrivati aerei dall’Angola, dal Kenya, da Cuba. No. Dalla Russia no. Poi dopo un po’ si sono dispersi nelle vie romane. Ma c’erano. Sembra mancasse solo Michele Santoro ancora incancrenito in qualche litigio con alcuni sindaci per via della sua lista alle scorse europee.
Scherziamo, ma la faccenda è seria. Se provi a metterli assieme per una grigliata si prendono a randellate. Uno è vegetariano, l’altro vuole la carne ben cotta, l’altro ancora è fruttariano per non parlare dei vegani. Insomma, ancora una volta, la sinistra si accontenta di essere contro qualcosa, senza chiarire quale futuro intenda costruire. Così il dubbio resta, e con esso rimane aperta una domanda fondamentale. Pu...

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