Milano, un “miracolo” a cielo aperto

Di Giuseppe Beltrame
28 Maggio 2025
Presentato ieri il nuovo libro di Renato Farina sul capoluogo lombardo, un omaggio alla rinascita della città dopo Tangentopoli. «Fu merito di un'alleanza impensabile tra una forma di politica nuova e la società civile»
Una fase della presentazione del libro
I relatori intervenuti durante la presentazione del libro "Miracolo Milano", 27 maggio 2025 (Foto Tempi)

Milano, la città «destinata a stare al centro», la prima grande metropoli europea superate le Alpi, il centro della moda e della fretta, l’unione di mondi e di industriosità, ma soprattutto la città capace «di prendere il meglio dagli altri senza smarrire la sua identità, dove fiorisce il “fare insieme”». Queste le parole con cui Renato Farina, autore dei testi contenuti all’interno, ha raccontato la metropoli protagonista del volume Miracolo Milano, presentato ieri nella libreria Mondadori di Piazza Duomo.

Il «genius loci» di Milano

«Milano e i milanesi sono spesso distratti, concentrati su quanto stanno facendo in quel momento, rischiando di dimenticarsi delle radici straordinarie e del genius loci di questa terra», ha spiegato a Tempi Farina, già deputato e vicedirettore di diversi quotidiani nazionali, oltre che collaboratore del nostro giornale. Per costruire l’opera ha scavato nelle biblioteche e nei testi di scrittori di mezzo mondo, raccontando la città attraverso gli occhi di artisti conquistati dalle sue meraviglie, dalla Biblioteca Ambrosiana al Cenacolo vinciano, dove «si vede la vita, il movimento, lo stupore… tutte le passioni» (Michel de Montaigne).

Forse l’opera più significativa in questo senso è la pubblicazione di una poesia inedita in lingua italiana di Herman Melville sul Duomo, «ritrovata in un incunabolo dell’Università del Nebraska e pubblicata dalla rivista accademica nel 1891», come racconta lo stesso Farina. «Le statue di santi su santi» sono paragonate a «folle che rappresentano l’esercito del cielo» e che animano quella «bianca cattedrale» al centro della «grassa antica pianura lombarda».

Gli spettatori presenti alla presentazione del libro (foto Tempi)
Gli spettatori presenti all’evento (foto Tempi)

Un racconto “di ventre”

«Farina ha un’animo troppo mite, glielo dico sempre». Comincia il suo intervento con una battuta l’amico e fidato collega Vittorio Feltri, autore della prefazione dell’opera. «Io sono poco più che un “burino” bergamasco arrivato tanti anni fa in città, ma il suo racconto “di ventre”, che viene dal cuore, mi ha conquistato. Ho fatto le tre di notte per leggere il libro e poi mi sono arrabbiato perché non riuscivo più a dormire. Grazie a quest’opera per la prima volta l’amore per questa città si è trasformato in passione».

Il volume si arricchisce delle interviste di Andrea Radic a giovani e vecchi protagonisti della milanesità, dalla cantante Caterina Caselli all’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, dall’ideatore dell’Artigiano in fiera Antonio Intiglietta all’attore Claudio Santamaria. Tra le altre, sono due le domande ricorrenti: «Qual è per te la voce della città?» e «Qual è il profumo della tua Milano?», per cui ognuno ha la sua personale risposta. Tra le pagine dell’opera si possono inoltre ammirare le foto della città di Anna Crespi, milanese di nascita ma romana d’adozione, un raro esempio di meneghina «ceduta e non acquisita». La giovane artista mostra i palazzi e i grattacieli da angolazioni diverse, con ampie visuali dall’alto e scorci di una Milano nascosta e delicata.

Renato Farina durante il firmacopie a termine dell'evento (foto tempi)
Renato Farina firma alcune copie del libro al termine dell’evento (foto Tempi)

Un’impensabile rinascita

Il libro costituirà anche la sceneggiatura di un docufilm dal titolo omonimo, che sarà presentato al festival del Cinema di Venezia e prodotto dalla Abtg di Alfio Bardolla e dalla Proger Spa di Marco Lombardi. Con le parole dei suoi protagonisti il progetto vuole contribuire a rendere omaggio alla capacità delle amministrazioni che si sono succedute dopo Tangentopoli nel saper rilanciare il tessuto urbanistico ed economico della città, anche grazie a «un’alleanza impensabile tra una forma di politica nuova e la società civile», ha ricordato lo stesso Farina. «Milano alla fine degli anni Novanta era in ginocchio», ha spiegato a Tempi uno dei massimi protagonisti di quegli anni, l’ex governatore Roberto Formigoni, che è anche uno degli ideatori del progetto. «Il libro è nato da un pranzo con alcuni amici in Brianza, volevamo raccontare la rinascita della nostra città, permessa dalle sue risorse culturali, imprenditoriali e politiche uniche nel loro genere».

Anche il presidente della Regione Attilio Fontana ha inviato i suoi saluti in occasione della presentazione del libro, ricordando come il ruolo di «punto di riferimento del panorama internazionale e sinonimo di grandissima attrattività» della città «si deve anche e soprattutto a quello che si è saputo seminare nel recente passato». In riferimento a Formigoni e all’ex sindaco Gabriele Albertini, il Governatore ha aggiunto che i risultati degli ultimi anni sono «figli della lungimiranza di chi, negli anni, ha saputo portare avanti e credere in progetti come, solo per fare alcuni esempi, Garibaldi-Repubblica, CityLife, la nuova Fiera e il polo di Mind».

Il libro di Farina in vetrina nella libreria Mondadori Duomo di Milano (foto Tempi)
La vetrina della libreria Mondadori Duomo di Milano, 27 maggio 2025 (foto Tempi)

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