Nel tardo pomeriggio di ieri è stato approvato il nuovo Piano di governo del territorio: Milano ha il suo primo Piano regolatore dopo trent’anni. L’aula del Consiglio comunale ha legittimato il provvedimento, considerato il più importante del mandato dal sindaco Letizia Moratti, con i soli voti della maggioranza (compreso l’Udc, ma non Fli).
L’opposizione si è decisamente infiammata, abbandonando l’aula al momento del voto, con tanto di cartelli «Non finisce qui», e promettendo di ricorrere al Tar, ritenendo illegittimo il “modus operandi”, ovvero l’avere accorpato le osservazioni dei cittadini in modo tale da potere gestire una votazione complessa in pochi giorni e poche sedute.
Nove linee della metropolitana in più, 27 nuovi parchi (v. foto) per un totale di un aumento delle zone verdi pari a 120 volte il parco Sempione, 30 mila alloggi a prezzi calmierati, 18 milioni di metri cubi di costruzioni in aree oggi abbandonate, come gli ex scali ferroviari: sono queste le promesse della «rivoluzione urbanistica», contenuta nel nuovo Pgt, ribattezzato «Milano per scelta».
«Il Pgt che abbiamo approvato oggi è una riforma liberale – ha sostenuto l’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli –. La vera ambizione del Piano è stata da noi sintetizzata nel suo titolo: “Milano per scelta”. Significa poter dire e sentir dire con convinzione “io scelgo Milano”. Scelgo Milano per vivere, scelgo Milano per far crescere i miei figli, scelgo Milano per il mio business, scelgo Milano per studiare, scelgo Milano per divertirmi, scelgo Milano! Perché accada c’è bisogno del nostro impegno, della nostra responsabilità, della nostra libertà: c’è bisogno di ciascuno di noi. Questo è il cuore del Piano. I vecchi strumenti urbanistici si fondavano su due parole chiave: centralismo (bisogno di servizi predefinito e immutabile nel tempo) e uniformità (poco, ovunque e uguale per tutti). Oggi abbiamo proposto che siano sostituite da: sussidiarietà (ognuno in qualsiasi momento definisce quali e quanti servizi chiedere a chi vuole) e flessibilità (molto e dove a chi serve)».
In chiusura di lavori, il sindaco Moratti ha ringraziato l’assessore Masseroli, la giunta, il Consiglio comunale, il presidente della commissione Urbanistica Carmelo Gambitta e i funzionari del settore che hanno lavorato al Piano, oltre al presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri.
Dopo l’approvazione del Pgt, Letizia Moratti ha così commentato: «Dopo 30 anni abbiamo un nuovo Piano di governo del territorio. E’ stato un percorso ampio e che ha visto il coinvolgimento di tutti. I ringraziamenti in consiglio li ho fatti con assoluta convinzione. Con il nuovo Pgt avremo una città più aperta e attrattiva. E’ un piano che garantisce più servizi, più verde, più trasporti pubblici». Il sindaco ha così replicato alle minacce dell’opposizione di rivolgersi al Tar: «La politica deve dare risposte politiche e non ricorrere alla magistratura».
Mario Mantovani, sottosegretario alle Infrastrutture e neocoordinatore regionale del Pdl, esprime coì la sua soddisfazione: «Il Pgt arriva dopo 30 anni. Credo che il gruppo consiliare, dopo aver addirittura affrontato quasi 5 mila osservazioni, abbia fatto davvero un passaggio straordinario, un impegno da parte di tutti. Il nuovo Pgt prevede 116 parchi. Io credo che questa sia una delle risposte migliori a quello che può essere un tema di carattere ambientale, come quello delle polveri sottili».