Messi e Ronaldo addio, i bambini sognano di diventare come Cracco e Barbieri

Di Paola D'Antuono
25 Febbraio 2013
Masterchef è diventato un fenomeno di costume sopratutto tra i più giovani. Che immaginano un futuro in cucina e snobbano i campi da calcio e le camionette dei pompieri

La seconda edizione di Masterchef si è ormai conclusa la scorsa settimana. Il programma televisivo ha frantumato qualsiasi record per la piattaforma satellitare di Sky e la sua buona stella sembra non spegnersi. Come per le Olimpiadi, i Mondiali di calcio, il Roland Garros, il carling, i ballerini di Amici e i cantanti X-Factor, le veline di Striscia la notizia, Masterchef ha improvvisamente trasformato la professione di cuoco nel sogno degli italiani di qualunque età.

CUCINA. Boom di iscrizioni agli istituti alberghieri, i corsi di cucina sono costantemente sold out, in libreria la corsia dedicata alla cucina viene presa d’assalto e le foto di improbabili esperimenti culinari vengono pubblicate ovunque, dai blog ai social network. Forse questa improvvisa passione per la cucina sarà destinata a spegnersi nei prossimi mesi, ma intanto tra i suoi estimatori può contare anche numerosissimi bambini che ormai, al mestiere del calciatore o dell’astronauta, preferiscono quello più creativo dello chef.

PUFFI. Una ricerca condotta dalla De Agostini Publishing ha evidenziato che il 22 per cento dei bambini sotto i dieci anni  sogna un giorno di dirigere la cucina di un importante ristorante. Per questo motivo la nuova collezione del villaggio dei Puffi, dedicata alle professioni sognate dai bambini, vedrà il puffo cuoco come primo puffo della collezione, a cui seguiranno il puffo pompiere, il puffo pittore, il puffo fotografo e il puffo inventore. Chissà se il pupazzetto blu assomiglierà all’intransigente Carlo Cracco o al simpaticissimo Bruno Barbieri.

@paoladant

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