Lettere al direttore

Meglio la finzione dei Maneskin dei dj youtuber

Di Antonio Azzarito
03 Aprile 2023
Un momento del concerto dei Maneskin al Palalpitour, Torino, 25 febbraio 2023 (Ansa)
Un momento del concerto dei Maneskin al Palalpitour, Torino, 25 febbraio 2023 (Ansa)

Caro direttore, sono uno dei tanti ultracinquantenni con la passione irrefrenabile per il mondo musicale. Passione a tutto tondo, ovvero ascolto, collezionismo e naturalmente concerti live, poco importa se negli stadi o nei pub sotto casa.

La passione ci porta anche ad essere dei mediocri musicisti, quelli da garage band, ovvero complessini che suonano brani rock in locali da 50/70 persone di capienza, ma che hanno in dotazione un piccolo palco dove una volta a settimana si può esibire anche chi non fa della musica la sua professione. Noi nati tra gli anni ’60 e ’70 dovremmo essere felici di essere ancora richiesti in questi locali, e di passare serate tra una birra ed un brano dei Led Zeppelin suonato con molta passione e poca tecnica.

L’onestà intellettuale mi porta ad ammettere che il successo è dovuto non tanto alla bravura, ma bensì all’assenza concorrenziale. I grandi assenti sono infatti i giovani. Nelle nuove generazioni le cantine ed i garage rimangono fedeli al loro utilizzo primario. Chi crea musica nel nuovo millennio lo fa nella propria cameretta, con i personal computer, file musicali, molta inventiva e buona conoscenza informatica.

Per fortuna in questi ultimi mesi qualcosa è cambiato. L’arrivo di quattro ventenni romani che con basso, batteria, chitarra e microfono riescono ad attirare l’ascolto di varie generazioni riporta le nuove leve ad imbracciare strumenti musicali come noi “matusa” facevamo alla loro età.

Tante le critiche lette da giornalisti professionisti o da colleghi musicisti nelle feste della birra campestri rivolte ai Maneskin. “È solo finzione”, “scimmiottano i classici del rock, ma manca la purezza”, “vogliono far credere di essere Sesso Droga e Rock’n roll, ma sono degli attori, non musicisti”.

Caro direttore, non so entrare in questa diatriba e sinceramente non provoca in me alcun interesse. Egoisticamente posso solo dire che un risultato lo vedo nella mia vita quotidiana. Mio figlio diciassettenne non ascolta più i dj youtuber, ma ultimamente si siede dietro la mia batteria con le cuffie e suona sopra i brani dei Nirvana.

Probabilmente anche lui non diventerà una rockstar, ma vivo nella speranza che passerà le prossime serate della sua vita sempre meno dietro uno schermo e magari in compagnia di altri suoi coetanei in uno spazio ristretto tentando di emulare altri musicisti, veri o finti che siano.

Antonio Azzarito – Luino (Va)

Carissimo Antonio, come potrà confermarti il comune amico Fabio, io di musica ci capisco meno di niente, quindi mi astengo da giudizi sull’arte dei Maneskin che così, a pelle, non sopporto. Ma capisco cosa vuoi dire e riconosco che in quel che affermi c’è un fondo di verità: almeno loro fanno qualcosa insieme, e non da soli nella loro cameretta. Non penso basti, ma almeno è un inizio migliore.

Grazie per la lettera e un abbraccio a te e a tutti i compagni di Luino (voi sì che siete una “banda” interessante).

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