

Le Olimpiadi si sono appena concluse e ha vinto l’Iran, rappresentato da Qassem Moghadami. Non abbiamo bevuto e non stiamo neanche cercando di predire chi vincerà le Olimpiadi londinesi del prossimo luglio, stiamo semplicemente parlando delle Olimpiadi di recitazione del Corano, che si sono chiuse lo scorso fine settimana a Teheran.
La gara, che si è svolta dal 18 al 23 giugno, è molto sentita nella Repubblica islamica degli Ayatollah e in tutto il mondo musulmano. Una commissione formata da 14 membri, grandi conoscitori del Corano, deve valutare i rappresentanti di 65 paesi, che si sfidano a colpi di recitazione e memorizzazione del testo sacro dei musulmani. C’è spazio anche per paesi non musulmani, come Cina o Svezia, ma da padroni la fanno da sempre Iran, Bahrein, Malesia, Bangladesh, Indonesia, Afghanistan, Siria, Libia ed Egitto. Per partecipare alla 29esima edizione della “Competizione coranica internazionale”, questo il nome ufficiale, gli sfidanti hanno dovuto superare selezioni nazionali e campionati locali. Il premio per il vincitore è di 18 mila dollari.
La competizione ha le sue regole e le sue peculiarità: per vincere la categoria di recitazione bisogna dimostrare di saper imprimere alla voce diversi gradi e intonazioni vocali, il timbro poi è fondamentale e deve modularsi in base alle parole e al ritmo del dettato coranico. Le migliaia di spettatori che hanno assistito alle Olimpiadi non fischiano o urlano complimenti ai concorrenti. Si limitano al silenzio in caso di disappunto e ad esclamazioni estasiate in caso di virtuosismi. Qassam Moghadami, rappresentante dell’Iran nonché vincitore della competizione, ha riscosso ad ogni gorgheggio continui “Allah”, “Mashallah”, “Dio l’ha voluto!”.
Del resto, Moghadami si è allenato duramente per presentarsi al meglio alla competizione: «C’era molta attesa per la mia prestazione, per questo mi sono preparato allenandomi due ore al giorno per oltre un anno». Il suo trucco per avere una pronuncia perfetta dell’arabo e un’intonazione sublime è «mischiare la nostra pronuncia e interpretazione con quella egiziana». Solo la sua voce è stata dichiarata dalla Commissione «simile al velluto» e quindi vincitrice. Tutti i partecipanti della manifestazione avranno diritto a un viaggio nelle città islamiche più importanti dell’Iran e a un incontro speciale con l’Ayatollah Ali Khamenei. Cosa che più di un partecipante ha definito: «Davvero cool».
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