La vicenda kafkiana di Mario Rossetti

Di Lodovico Festa
14 Marzo 2015
È molto istruttivo leggere "Io non avevo l’avvocato" del manager Fastweb incarcerato per mesi per un reato da cui poi è stato pienamente assolto

mario-rosseeti-ansa«Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., perché, senza che avesse fatto niente di male, una mattina fu arrestato. La cuoca della signora Grubach, la sua affittacamere, che ogni giorno verso le otto gli portava la colazione, quella volta non venne. Non era mai successo prima. K. aspettò ancora un poco, guardò dal suo cuscino la vecchia che abitava di fronte e lo stava osservando con una curiosità del tutto insolita per lei, ma poi, stupito e affamato insieme, suonò il campanello. Subito bussarono e un uomo che K. non aveva mai visto prima in quella casa entrò. Era slanciato ma di solida corporatura, indossava un abito nero attillato che, come quelli da viaggio, era provvisto di varie pieghe, tasche, fibbie, bottoni e cintura, e dava quindi l’impressione, senza che si capisse bene a che cosa dovesse servire, di essere particolarmente pratico. “Lei chi è?», chiese K. subito sollevandosi a metà nel letto».

Leggendo Io non avevo l’avvocato di Mario Rossetti (con Sergio Luciano, Mondadori, 168 pagine, 18 euro), manager Fastweb incarcerato per mesi – con completo sequestro dei beni – per un reato da cui poi è pienamente assolto, pare di vivere nel Processo (ne riportiamo l’inizio) di Franz Kafka: il carattere misterioso dell’accusa, le banali procedure d’arresto (con in più la simpatia di un figlio di carabiniere come Rossetti verso chi gli perquisisce la casa), la “cella da nove”. Talvolta le persecuzioni verso Mario appaiono più implacabili delle kafkiane, segnate anche dal tumore del figlioletto Leone. Certo, poi c’è la completa assoluzione, ma anche quest’atto benedetto documenta come l’impossibile sia avvenuto senza filtri reali.

La sobrietà di Rossetti (più citazioni di “togati” come i Falcone, i Santacroce, i Lupo) rivela lucidamente i guasti della giustizia italiana. Su Tempi si sono già descritti i nodi di una seria riforma della magistratura (a partire dalla separazione delle carriere): con questo libro si ha una motivazione in più (sconvolgente nella sua semplicità) a impegnarsi in tale decisiva battaglia.

Foto Ansa

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