
Lombardia, torna il premio Parità Virtuosa

Martedì 15 novembre si svolgerà la quarta premiazione del Riconoscimento “Parità Virtuosa 2022: condividere per conciliare”di cui sono stata ideatrice e promotrice, istituito su iniziativa del Consiglio per le Pari Opportunità della Regione Lombardia, organismo del quale sono presidente dal 2018.
Il Consiglio per le pari opportunità della Lombardia ha il compito istituzionale di valutare l’applicazione di norme antidiscriminatorie, verificare l’attuazione del principio di parità ma, anche e soprattutto, operare per la diffusione della cultura di parità, non solo tra uomo e donna ma anche tra soggetti sociali ed economici che formano il tessuto sociale nel quale viviamo.
Da anni le statistiche in materia di conciliazione famiglia/lavoro riportano un quadro allarmante. Assistiamo ad un numero sempre crescente di casi nei quali viene denunciato come in Italia, per le donne, sia difficile costruire una famiglia, mettere al mondo figli e, allo stesso tempo, mantenere il posto di lavoro.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro racconta di 42.000 dimissioni volontarie nel 2020 e il 77 per cento è di donne e mamme che non riescono a conciliare. La Lombardia è molto coinvolta, anche per i grandi numeri del suo tessuto economico. A questo dato si aggiungono poi il fatto che in Italia l’indice di occupazione delle donne è inferiore alla media Ue (53,8 per cento contro 67,3 per cento) e che siamo fanalino di coda in Europa in termini di natalità.
Quando abbiamo dato vita alla prima edizione di questo riconoscimento, constatavamo di avere di fronte a noi un panorama desolante, ci siamo domandate se esistessero esperienze aziendali che, al contrario, fossero capaci di valorizzare lo sviluppo sociale del singolo e della famiglia e abbiamo iniziato questa ricerca attraverso la pubblicazione dell’iniziativa alla quale avete partecipato. Con nostra grande sorpresa e soddisfazione, abbiamo ricevuto, ogni anno, oltre 50 candidature nelle quali aziende (piccole, medie e grandi), associazioni e sindacati, ci hanno descritto le misure da loro attuate. Vogliamo proseguire questa esperienza, favorendo un lavoro di networking affinché le aziende presenti possano scambiarsi le esperienze tra di loro e poi organizzare la diffusione di queste pratiche virtuose affinché queste possano essere conosciute anche da tutte le altre realtà.
Il riconoscimento Parità Virtuosa, istituito per la prima volta nel 2019, si prefigge lo scopo di premiare quelle realtà aziendali, associative e sindacali che si distinguono per l’applicazione di pratiche che favoriscono la conciliazione vita/lavoro, quindi agevolando le famiglie e le lavoratrici madri a vivere la genitorialità senza essere penalizzate nella loro vita professionale.
Da studi effettuati in questo ambito, emerge che lo sviluppo delle imprese è determinante per le famiglie e lo sviluppo delle famiglie è determinante per le imprese. Investire in forme di conciliazione vita e lavoro a sostegno delle famiglie è quindi anche conveniente per le aziende: da studi e statistiche effettuati sulle aziende che applicano progetti virtuosi in questo ambito, emerge che, non solo si genera un clima positivo per i lavoratori, ma si incrementa anche la produttività.
Ma in cosa consistono queste buone pratiche in tema di Welfare che abbiamo scoperto essere già applicate da tempo da alcune aziende? Facciamo alcuni esempi. Intanto non fare vivere la maternità e la genitorialità come evento penalizzante ma garantendo opportunità di crescita professionale. Alcune aziende prevedono un supporto psicologico con Ats o specialisti e un percorso di reinserimento dopo il parto con continuità di informazioni durante la gravidanza, la carta della maternità per entrambi i genitori per usufruire di servizi e tempi liberi, supporti economici per le spese di asili e altri servizi, estensione dei giorni di congedo parentale oltre i limiti contrattuali, happy friday per concedere il venerdì pomeriggio da dedicare alla famiglia. Durante la pandemia poi alcune aziende hanno messo a disposizione delle famiglie spazi aziendali e postazioni Pc per consentire il collegamento alla Dad dei figli con possibilità di fare fotocopie e utilizzare altri strumenti aziendali. Ecco alcuni esempi delle molte iniziative adottate dalle aziende, che sono nate, prima di tutto, da un’attenzione e dall’ascolto delle difficoltà dei propri dipendenti.
Anche quest’anno selezioneremo alcune realtà che si sono distinte all’interno delle diverse categorie che abbiamo creato: aziende piccole, medie e grandi, associazioni di categoria e sindacati. Per questa edizione abbiamo deciso di estendere questo riconoscimento anche alle aziende con meno di dieci dipendenti perché in Italia, e soprattutto in Lombardia, queste piccole aziende costituiscono una realtà significativa nel panorama produttivo nazionale.
Di questo siamo molto grati a tutte le realtà che si sono candidate nelle passate edizioni e che si candideranno quest’anno, perché con le loro testimonianze concrete e significative, alla realtà dura nella quale viviamo, si contrappone una realtà virtuosa che indica come oggi sia possibile venire incontro alle esigenze familiari dei lavoratori.
Al di là di questi riconoscimenti, la cosa più bella che sta capitando, che va oltre all’esito di questa iniziativa formale, è che in questi quattro anni ho avuto modo di incontrare realtà e persone nuove, con le quali è nato un rapporto di stima reciproca, una vicinanza umana e, con alcuni, anche un’amicizia, che ci ha fatto scoprire come ci si possa essere di aiuto reciproco, testimoniandoci, come ognuno nella propria realtà, può lavorare e sperare che le cose cambino, se saremo insieme ad affrontare i problemi. Come è stato possibile tutto questo? Solo perché in questa iniziativa le istituzioni hanno saputo guardare, ascoltare e valorizzare le realtà aziendali, associative e sindacali, imparando da loro che, nel concreto, già attuano da tempo misure che spesso sono all’avanguardia rispetto alle leggi vigenti. Questo è, a mio avviso, il vero ruolo delle istituzioni, applicando nel concreto il principio della sussidiarietà.
Su questo tema le istituzioni possono e devono fare di più, prima di tutto ascoltando le richieste di aiuto delle aziende e le loro esperienze, e poi approvando provvedimenti legislativi e misure concrete, ad esempio possibili sgravi fiscali a chi applica queste best practice, in modo da creare una competizione virtuosa che favorisca la diffusione di una nuova cultura di parità.
Letizia Caccavale è presidente del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia
Per candidarsi all’edizione 2022 bisogna inviare richiesta entro il 7 ottobre a: [email protected] (maggiori informazioni disponibili a questo link)
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