L’impegno per un cessate il fuoco immediato
“Pace subito! L’impegno per un cessate il fuoco immediato”
“La pace è un dovere. Un dovere grave. Una responsabilità suprema. La pace è certo difficile; esige molta buona volontà, saggezza, tenacia. Ma l’uomo può e deve far prevalere la forza della ragione sulle ragioni della forza.” San Giovanni Paolo II° all’ONU
Davanti al conflitto in corso in Ucraina, papa Francesco, continua, inascoltato, a gridare: «Fermate questo massacro. È un massacro insensato, cessi questa guerra ripugnante».
Mario Primicerio, uno degli allievi più vicini al grande politico di pace che ha avuto il nostro Paese, chiede oggi alla società civile di dire con forza: “Ora basta”.
È urgente agire per un cessate il fuoco immediato, senza condizioni. Solo in tal modo si potranno risparmiare altre vittime e aprire una trattativa in grado di affrontare le cause profonde di questo conflitto devastante nel cuore dell’Europa.
Nasce da tale esigenza la proposta di un incontro pubblico, rivolto a tutti, di dialogo e riflessione.
Siamo consapevoli che con l’aggressione russa del 24 febbraio 2022, la guerra che devasta l’Ucraina dilania anche la coscienza di ognuno e ci pone di fronte allo scenario realistico dell’apocalisse nucleare.
L’opinione pubblica europea appare come indotta alla rassegnazione alla guerra e all’inevitabile ricorso alla logica delle armi.
Il disastro in Ucraina ferisce profondamente le radici dell’identità culturale e spirituale dell’Europa. Scava un solco profondo ed inaccettabile tra due nazioni cristiane come quella russa e quella ucraina. È una guerra che appare sempre più senza via di uscita e in tal modo, mina alle fondamenta l’Europa intera, colpisce il lavoro, determina disoccupazione, produce inflazione e incremento della povertà, a vantaggio di élite privilegiate.
Chi pure proviene da differenti culture politiche non può che porsi le stesse domande:
● Esiste un’alternativa reale ad un destino che sembra già segnato?
● Oltre agli appelli, cosa comporta la scelta di pace in termini di politica estera, economica e industriale?
● È possibile ancora per l’Italia, o perlomeno per gli Stati fondatori dell’Europa, un ruolo attivo distinto da quello della Nato, capace di riattivare un intervento fattivo dell’Onu?
● Quali sono le basi di un’architettura di difesa europea?
È fuor di dubbio che una iniziativa, forte ed unitaria, dell’Unione Europea per “la pace subito” potrebbe ottenere dei risultati che al momento appaiono assolutamente insperati.
Ma questa Unione Europea non si avvierà mai su questa strada se non persuasa da una fortissima pressione dell’opinione pubblica europea.
La mobilitazione per la pace deve rivolgersi, quindi, non solo verso i governi nazionali, ma anche direttamente nei confronti dell’Unione Europea affinché assuma “un ruolo attivo ed autonomo, capace di riattivare un intervento fattivo dell’Onu”.
Non possiamo, infine, dimenticare che, oltre alla guerra in Ucraina, sono troppi e numerosi i focolai di guerra sul nostro pianeta che l’informazione prevalente tende a nascondere. Porre fine allo sfruttamento dei territori e dei popoli, contrastando la “globalizzazione dell’indifferenza” è la grande questione del nostro tempo.
«I teoremi sono due, in un versante c’è la distruzione della Terra e dell’intera famiglia dei popoli, il suicidio planetario. Nell’altro versante c’è la millenaria fioritura della Terra e dell’intera umanità che la abita. I popoli di tutta la Terra e le loro guide politiche e culturali sono oggi chiamati a fare questa suprema e irrecusabile scelta. Tertium non datur»: Giorgio La Pira
Programma
“Una guerra nel cuore dell’Europa. Scenari e prospettiva”
Relazione introduttiva di Maurizio Simoncelli: Storico ed esperto di geopolitica, cofondatore di Iriad, Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo.
Tavola Rotonda con gli interventi di
Antonio Di Matteo: Presidente nazionale MCL
Cristiana Formosa e Gabriele Bardo: Movimento dei Focolari
Sergio Bassoli: Rete italiana pace e disarmo
Vanessa Pallucchi: portavoce del Forum Terzo Settore
Valeria Martano, Comunità Sant’Egidio
Walter Massa Presidente Nazionale ARCI
Gianni Alemanno: portavoce del Comitato Fermare la Guerra
Riccardo Pedrizzi: Vice Presidente nazionale Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti)
Moderano Giancarlo Moretti, membro esecutivo Forum Terzo Settore, e Carlo Cefaloni, redattore di Città Nuova.
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