
Libia, la Nato sbaglia e spara sui ribelli – Rassegna stampa/1
La tattica delle truppe di Muammar Gheddafi, quella di rendersi pressoché identiche alle forze dei ribelli, funziona. “Dopo i 13 morti e circa 20 feriti di sabato scorso, ieri più o meno nello stesso luogo, sembra che i missili sparati dai jet anglo-francesi sul fronte, nelle vicinanze del polo petrolifero di Brega, abbiano erroneamente colpito una colonna di giovani rivoluzionari. Incerto il numero delle vittime. Almeno cinque morti secondo testimoni sul posto, oltre a una quindicina di feriti. Ma i medici dell’ospedale di Ajdabiya, dove è situato il pronto soccorso, segnalano anche in questo caso 13 cadaveri” (Corriere, p. 8).
I ribelli non riescono a spiegarsi dell’errore degli aerei Nato, la motivazione più probabile è che gli insorti non abbiano comunicato che un convoglio di loro tank e mezzi pesanti si stava muovendo verso Brega. Ieri il generale Carter Ham, comandante in capo delle truppe Usa in Africa, ha definito la guerra «uno stallo completo, dove i ribelli non sono in grado di raggiungere Tripoli, né tanto meno di defenestrare Gheddafi». “Davanti al Senato a Washington, il generale ha suggerito di «non armare le forze rivoluzionarie, senza capire bene prima chi sono»” (Corriere, p. 8).
Ieri il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato di una «road moap» per arrivare subito ad un «cessate il fuoco» e lo proporrà al summit sulla Libia del 13 aprile in Qatar.
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