
«La sinistra mi ha aggredito in Consiglio comunale e sono finito in ospedale»

«Sono ancora sotto shock, in otto anni da consigliere non mi era mai capitato nulla di simile». Oscar Teja, rieletto nel 2022 tra le fila della maggioranza di centrodestra con la lista “Vince Liguria” di cui è capogruppo, ci risponde da casa, dove si trova da due giorni in malattia a causa dell’aggressione subita nella seduta del Consiglio comunale di La Spezia il 28 aprile, che gli ha provocato un trauma alla mano sinistra. Ad accendere i toni dell’aula è stata la discussione di una mozione urgente presentata dall’opposizione e dall’oggetto molto esplicito: “No alla manifestazione neofascista e razzista organizzata da Casapound per il prossimo 17 maggio alla Spezia”.
Consigliere Teja, ci racconti cosa è successo.
Dopo che l’atto è stato respinto (11 favorevoli e 18 contrari, ndr), le forze di minoranza hanno chiesto di sospendere la seduta e hanno poi abbandonato l’aula in segno di protesta, insultando con violenza i consiglieri di maggioranza e il sindaco Pierluigi Peracchini, che tentava di spiegare loro le ragioni che avevano portato alla scelta. Alcuni consiglieri sono però rientrati nell’area riservata al pubblico, situata in prossimità del mio banco, da cui provenivano bestemmie e frasi come «venite fuori che vi gonfiamo di botte» e «fascisti». All’ennesimo insulto mi sono girato e ho intimato loro di smettere, dicendo testualmente «vi dovete vergognare». A quel punto, uno dei consiglieri del Partito democratico ha scavalcato la barriera divisoria tra il pubblico e i banchi del Consiglio. Un altro consigliere di minoranza di Rifondazione comunista, accorso in suo sostegno, ha afferrato la mia mano sinistra, provocandomi un trauma con prognosi ospedaliera di dieci giorni. Devo ringraziare alcuni colleghi della maggioranza che hanno fermato altre persone che stavano entrando in Consiglio comunale superando la barriera divisoria.
Qual è il motivo di tanta violenza?
La mozione era solo un pretesto. Volevano fare polemica e portare in Aula i loro sostenitori per insultarci.
Qual è stata la sua prima reazione?
Ero completamente sotto shock. In quel momento non mi sono sentito tutelato ad esercitare il mio ruolo di consigliere democraticamente eletto. Se non posso farlo in aula, tanto meno mi sento sicuro negli spazi aperti della città. Per di più, io sono moderato, la mia storia politica e quanto fatto fino ad ora lo dimostrano. Ho sempre cercato il dialogo e il confronto con l’opposizione, che invece vede la controparte politica solo come un nemico. Sto comunque valutando se adire alle vie legali contro i protagonisti del gesto.
Perché la maggioranza ha respinto la mozione?
Il sindaco Peracchini aveva già interpellato il Prefetto e il Questore, oltre al Comitato dell’ordine pubblico, per valutare la convenienza del corteo di Casapound. La scelta è stata quindi dettata da un lavoro precedente e oculato dell’Amministrazione. Ma attenzione a non affiancare i gesti violenti con la nostra decisione riguardo la mozione.
Perché?
Non può passare il messaggio che se avessimo accolto l’urgenza dell’atto le cose sarebbero andate in modo diverso, altrimenti ci troveremmo di fronte a un ricatto. Per questo mi ha amareggiato leggere le righe del comunicato stampa del Pd, che collega l’avvenuta aggressione, a cui dedica peraltro solo le due righe finali, alla votazione, su cui si concentrano i tre paragrafi principali del comunicato. Come se un voto diverso avrebbe potuto scongiurare le violenze.
Come mai il clima negli ultimi tempi si è acceso?
L’opposizione, anche a livello nazionale, è senza temi, quindi deve trovare un modo per farsi sentire e continua a gridare al “fascismo” per fare propaganda politica. Tuttavia, mi lascia perplesso che quelli che richiedono la “patente dell’antifascismo”, poi non permettano di parlare a chi non la pensa come loro. Io non sono d’accordo con gran parte delle idee di Casapound, ma non per questo impedirò loro di parlare o di manifestare, anzi mi batterò sempre per la libertà di espressione di chiunque.
Il consigliere che si è reso protagonista di questi gesti si è fatto sentire?
Mi ha scritto in forma privata, penso per timore che io ricorressi alle vie legali, ma si è ben guardato dal rendere pubbliche le sue scuse.
Qual è il suo auspicio per il futuro e cosa la spinge a continuare nel suo impegno?
Spero si possa tornare ad un clima di maggiore collaborazione, perché onestamente questa situazione non giova né al nostro consesso, né alla cittadinanza. Ho ricevuto numerosissime chiamate e messaggi di vicinanza da esponenti e amici di centrodestra, purtroppo da sinistra solo un paio. Però ho visto che tante persone riconoscono in me un valore per il mio modo di fare politica e per i temi legati al sociale, alla sussidiarietà e alla libertà di educazione, per cui mi batto da sempre. Questo mi spinge a continuare.
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