«La Juve ora avrà paura. Ho vissuto due volte questa situazione»

Di Daniele Guarneri
03 Maggio 2012
Luciano Moggi a tempi.it commenta l'ultima incredibile giornata di campionato: «Da Buffon non me l'aspettavo. Ogni minimo errore della Juventus sarà fatale».

Non succede, ma se succede… È un ritornello che in questi ultimi anni i tifosi di alcune squadre hanno ripetuto spesso. L’anno del triplete dell’Inter lo cantava la Roma, ma non hanno vinto nulla. Lo scorso anno erano gli interisti, ma il campionato lo ha vinto il milan. Quest’anno sono i milanisti, che ora sono a un solo punto dalla Juventus con ancora due partite da giocare. «Allo Juventus Stadium è successo l’impossibile». A Luciano Moggi mancano le parole, eppure qualche settimana fa aveva detto che la partita con il Lecce nascondeva una grandissima insidia. «È vero, ma dopo il gol di vantaggio e l’espulsione di Cuadrado pensavo che la Juventus avrebbe vinto a mani basse. Invece è arrivato l’errore che non ti aspetti, da un giocatore che non ti aspetti». Il pareggio del Lecce, in dieci uomini dall’inizio del secondo tempo, è arrivato a causa di un disimpegno errato di Buffon. «Ha sbagliato, ma cosa vuoi dirgli? Se la Juventus è lì a giocarsi lo scudetto è anche per merito suo che in tanti casi ha salvato il risultato. Invece stasera ha sbagliato. Ma bisogna dire che come al solito l’attacco si è mangiato l’impossibile, non dimentichiamolo».

Adesso cosa serve per recuperare la concentrazione?
Credo che adesso ci sia paura, molta paura. In questa Juventus non ci sono giocatori abituati a reggere la tensione. E questo è il primo problema. Gioca meglio chi non ha niente da perdere. Non dico che il Milan sia avvantaggiato, però sarà più sereno. La Juve ora non può più sbagliare, ogni minimo errore può essere fatale. Io ho vissuto questa situazione due volte. Una volta eravamo primi in classifica con un punto di vantaggio sulla Lazio e a Perugia abbiamo perso il campionato. La seconda volta eravamo secondi dietro l’Inter e la domenica dopo abbiamo vinto il campionato. Bisogna stare concentrati, uniti, cercare di essere sereni. Non sicuri, sereni. È diverso: quando si è troppo sicuri si sbaglia. È successo al Milan in questo campionato quando ha dilapidato i punti di vantaggio dopo aver pareggiato con i bianconeri nella gara di ritorno. Ora è stata la Juve a perdere il vantaggio che aveva guadagnato, forse per troppa sicurezza.

Il Milan torna in gioco e domenica ci sarà il derby. Che partita sarà?
Credo che sarà più facile il derby per il Milan che il Cagliari per la Juve. Le milanesi non sono in grande forma per cui può succedere di tutto, certo mentalmente i rossoneri saranno carichissimi.

L’Inter ha detto addio alla Champions League?
Credo che sia praticamente fuori. Vedo più favorito il Napoli, anche grazie al calendario che lo aspetta (Bologna e Siena, già salve). L’Udinese è rimasta in corsa ma ha un calendario molto complicato (Genoa e Catania). Comunque credo che si deciderà tutto nell’ultima partita, sia per la Champions sia per l’Europa League. È un campionato che non dà spazio a nessuno: è mediocre e confusionario. Non si è mai visto un livello così basso.

La sberla di Delio Rossi a Ljajic. Ha mai visto una cosa del genere? La dirigenza viola ha deciso di esonerare l’allenatore. Condivide?
Una cosa del genere non l’ho mai vista. Però devo dire che mi spiace molto perché Delio è una persona seria. Non avrei mai immaginato una cosa del genere. La decisione della società credo sia giusta, non poteva essere altrimenti.

Il Genoa torna a vincere. Crede che la salvezza sia a un passo?
Domenica contro l’Udinese si gioca la salvezza anche perché il Lecce giocherà contro la Fiorentina, non certo una partita difficile. Bisognerà vedere come i viola usciranno da questa situazione. Certamente non vivranno una settimana tranquilla, il Genoa deve sfruttare questa occasione, altrimenti si metterà male.

Il Real Madrid ha vinto il campionato spagnolo. Titolo meritato? Dia un voto a Mourinho.
Meritatissimo. Il Real è stato più aggressivo, ha avuto più voglia di vincere rispetto al Barcellona. Per questo campionato e per come è andata in Champions quest’anno a Mourinho do un bel 9; a Guardiola non più di 6,5: ha un gioco che a volte non è concreto. Sono situazioni che si vedono soprattutto in Europa. Quando Messi non segna anche gli altri fanno fatica e spesso non segna nessuno.

Europei alle porte. All’Italia manca una prima punta forte fisicamente. In serie B gioca, nel Pescara, Ciro Immobile. È dai tempi di Chinaglia che non viene convocato in azzurro un giocatore di serie B. Forse è giunta l’ora?
Non è tanto uno scherzo sai. Immobile sta dimostrando come si segna e come si fa a far segnare gli altri. È il classico centravanti di vecchio stampo: fa tanti gol e fa anche da torre per i compagni. È un ragazzino, io lo conosco bene, però ha degli ottimi piedi e di testa è imbattibile. Considerando gli attaccanti che abbiamo io lo porterei in Polonia. Ci vuole un po’ di coraggio nella vita.

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1 commento

  1. Carlo Candiani

    La vittoria del Parma è stata decisa anche da due ex: Biabiany e Jonathan. Così l’Inter impara a comprare giocatori, giusto per l’album delle figurine. A proposito della Beneamata: basta con Alvarez, e basta con Pazzini, Maicon, Sneijder, Lucio. Alla faccia di chi scriveva con prosopopea che l’Inter si era “ritrovata”. Per finire: se Strama ha puntato sulla vecchia guardia perchè far uscire Stankovic? Mah!

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