La Francia continua a tagliare ma trova i soldi per promuovere «l’identità di genere» tra i magistrati
Tutti i magistrati francesi sono stati convocati oggi a Parigi dal ministro della Giustizia Christiane Taubira, che ha guidato la campagna per approvare la legge su matrimonio e adozione gay, per partecipare a uno stage formativo sulle «discriminazioni causate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere». Il tono e l’insistenza usati nella lettera in cui si comunicava l’obbligo di presenza ha fatto infuriare l’Usm, il principale sindacato dei magistrati francese.
IMPOSIZIONE INAMMISSIBILE. «Le condizioni di organizzazione di questo stage sono sintomatiche delle difficoltà ricorrenti» nel rapporto tra magistrati e governo, scrive il sindacato. «Gli interlocutori naturali della cancelleria, come ricorda il nuovo progetto di legge in corso d’esame, sono i procuratori generali, a causa del loro statuto e dei mezzi materiali messi a loro disposizione. Ma non è così per gli altri magistrati, che non hanno nessuna intenzione di sacrificare parte del loro week-end per spostarsi in modo da essere puntuali a Parigi alle 9 di mattina». Il sindacato critica soprattutto il tono con cui il ministro ha scritto ai giudici: «Il tono di imposizione usato dal ministro per ordinare (in base a quale diritto?) ai giudici di presenziare a uno stage di due giorni è del tutto inammissibile». Inoltre, insiste, «le spese stravaganti impiegate per permettere lo spostamento di così tanti magistrati, almeno duecento, fa a pugni con le restrizioni drastiche di budget imposte» ai tribunali.
IDENTITÀ DI GENERE. Dopo l’approvazione della “legge Taubira” sul matrimonio gay, il governo francese sta cercando di diffondere l’ideologia di genere in tutti i meandri della società. Così, dopo la cancellazione dal codice civile dei termini “padre” e “madre”, a tutte le scuole elementari del paese è stata inviata una circolare del ministero dove «si invita fortemente» a educare i ragazzi «all’uguaglianza di genere» e a combattere in classe «l’omofobia». A fronte di pesanti tagli all’amministrazione della giustizia, il governo di Hollande dimostra invece di trovare i fondi per fare approfondire a tutti i magistrati francesi il tema «dell’identità di genere» a Parigi.
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