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Perché l’Iran torna a minacciare gli Stati Uniti

Di Rodolfo Casadei
06 Gennaio 2023
«La vendetta per il sangue del martire Soleimani è certa». A tre anni dall’uccisione ad opera di un drone americano del comandante della Forza Qods Teheran promette imminenti rappresaglie
Iran, una delle tante celebrazioni del terzo anniversario dell'uccisione di Soleimani presso la Moschea Mosallah a Teheran
Iran, una delle tante celebrazioni del terzo anniversario dell'uccisione di Soleimani presso la Moschea Mosallah a Teheran (foto Ansa)

Vendetta o vie legali? A tre anni dall’uccisione extragiudiziaria ad opera di un drone americano di Qasem Soleimani, il comandante della Forza Qods incaricata delle operazioni militari della Repubblica islamica all’estero, il governo iraniano non sembra avere ancora deciso quale strada imboccare, anche se le dichiarazioni minacciose continuano ad accumularsi.
L'Iran torna a minacciare gli Usa
Il 3 gennaio scorso il terzo anniversario della morte del più famoso comandante militare iraniano ha visto, insieme a celebrazioni di ogni genere (inserti speciali dei giornali, pièce teatrali a lui dedicate, aperture speciali dei musei, la notizia della visita di delegazioni di pellegrini di 80 paesi alla sua tomba, commemorazioni pubbliche in molte città, ecc.), una raffica di dichiarazioni da parte di fonti ufficiali. Queste oscillano fra la promessa di imminenti rappresaglie mirate contro i presunti responsabili dell’attacco ordinato da Donald Trump che nelle prime ore del 3 gennai...

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