Tutto è iniziato per gioco. Sei giovani iraniani, seguendo una moda che si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, hanno postato su Facebook, Instagram e Youtube un video intitolato “Happy in Teheran”, ballando sulle note della famosa canzone di Pharrell Williams “Happy”. E per questo sono stati arrestati dalla polizia religiosa del regime islamico, riporta il New York Times.
VIDEO DI SUCCESSO. Il video è stato visualizzato in breve tempo da 165 mila persone ed è diventato così famoso che l’Huffington Post e Le Monde hanno intervistato i giovani. Gli iraniani hanno affermato che lo scopo del video era in parte «raccontare al mondo che l’Iran è un posto migliore di quanto si pensi». «Nonostante tutte le limitazioni e le pressioni – continuavano – i giovani sono gioiosi e vogliono rendere le cose migliori. Sanno come divertirsi, come il resto del mondo».
L’ARRESTO. Non l’avessero mai detto. La polizia, a un mese dalla pubblicazione del video, ne ha scoperto l’esistenza attraverso le interviste e ha arrestato i sei giovani, che sono stati costretti a comparire sulla televisione di Stato scusandosi per la malefatta. Al termine del servizio, un ufficiale di polizia ha ricordato a tutti gli iraniani come quel filmato fosse «volgare» e urtasse la «castità pubblica».
ESSERE FELICI È VIETATO. Dopo la rivoluzione islamica del 1979, il governo ha imposto un rigido codice vestiario in pubblico per tutti i cittadini. Anche internet è visto come una minaccia e l’accesso ai social network è bloccato dalle autorità. Proprio pochi giorni fa il presidente Hassan Rohani aveva chiesto di «riconoscere ai nostri cittadini il diritto di connettersi a internet», mezzo che «non deve essere visto come una minaccia». Evidentemente il suo appello non ha avuto seguito: anche essere “felici a Teheran” è vietato.