In Iran hanno inventato la macchina del tempo per scoprire che fine faremo tra cinque anni

Di Paola D'Antuono
12 Aprile 2013
L'ingegnere Ali Razeghi ha depositato il brevetto ma non ha ancora prodotto il prototipo «perché se lo vedessero i cinesi ne produrrebbero un milione di pezzi in una notte»

Quanti dei desideri umani si sono avverati? Volevamo volare e ci siamo riusciti, siamo andati sulla Luna, abbiamo sbirciato cosa c’è su Marte, scoperto di cosa siamo fatti e chi erano i nostri antenati, abbiamo abbandonato la bic e la tastiera e ora siamo tutti sull’onda del touch. Due sono le cose che non ci sono ancora riuscite: vivere per sempre (ma c’è chi ci sta provando in tutti i modi) e andare a spasso per il tempo. Quello è riuscito solo a Marty e Doc in Ritorno al futuro. Ma c’è chi dall’Iran giura di essere riuscito a mettere a punto qualcosa che si avvicina alla mitica DeLorean della trilogia di Zemeckis. L’inventore si chiama Ali Razeghi, ha 27 anni e sostiene di aver messo a punto un sistema di algoritmi in grado «di prevedere, con il 98 per cento della precisione, da cinque a otto anni nella vita futura di ogni persona».

IL FUTURO ARRIVA PRIMA. Per conoscere che ne sarà di noi, però, non dovremo accomodarci all’interno di alcuna macchina perché il brevetto di mister Razeghi è fatto per «portare il futuro a noi» e non il contrario. Dieci sono stati gli anni che l’ingegnere ha impiegato per mettere a frutto le sue ricerche e il brevetto di questa moderna macchina del tempo è da poco stato depositato presso il Centro per le Invenzioni Strategiche di Tehran. Razeghi è, in realtà, un inventore doc, visto che sono circa 179 le invenzioni nate dalle sue intuizioni, ma mai nessuna finora aveva le potenzialità di questo insieme di algoritmi. Che potrebbe, per esempio, aiutare «un governo che, in grado di vedere cinque anni nel futuro, potrebbe prepararsi al meglio per combattere le sfide che potrebbero destabilizzarlo». La macchina del tempo non è ancora stata prodotta, ma per l’ingegnere c’è una giustificazione più che lecita: «Non stiamo lanciando il prototipo in questa fase perché i cinesi potrebbero rubarlo e produrre milioni di esemplari in una notte». Come dargli torto. 

@paoladant

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2 commenti

  1. ragnar

    Vediamo se ho capito che tipo di macchina è. Magari è una macchina che ti porta avanti nel tempo di 20 minuti, ma poi perde mezz’ora per cercare parcheggio

  2. MAX

    Fantastico!! quest’articolo apparentemente serio è stato in realtà scritto da una Maestra della comicità e in particolare dell’ironia. Complimenti, da tempo non leggevo un articolo satirico così velatamente allusivo da non sbilanciarsi fino alla fine, quando, con il virgolettato suggellato dalla chiosa finale, il climax iperbolico raggiunge il suo apice per poi deflagrare in una fragorosa risata, inaspettata e liberatoria. Qualcuno sa Dove posso trovare qualcos’altro sullo stesso genere satirico-farsesco della stessa autrice Paola D’Antuono?

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