Imberti (Tempo): «Delitto dell’Olgiata, c’è una sindrome da Csi» – Rassegna stampa/2

Di Redazione
30 Marzo 2011
Nicola Imberti legge per Tempi le notizie più importanti di oggi: «Il governo è in difficoltà su Lampedusa, è diviso al suo interno. Il vertice di Londra ha fatto capire le distanze tra i membri della coalizione, c'è molta confusione sul futuro di Gheddafi che si vuole ottenere. Delitto dell'Olgiata, non risolviamo l'omicidio di Yara ma riapriamo quelli di 20 anni fa»

Nicola Imberti, cronista politico del Tempo, legge per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «Il governo è in difficoltà su Lampedusa, è diviso al suo interno e l’opposizione specula. Il vertice di Londra ha fatto capire le divisioni interne alla coalizione, c’è molta confusione sul futuro di Gheddafi che si vuole ottenere: la francia vuole armare i ribelli, noi cerchiamo l’esilio e l’Unione Africana vuole fare da sé. Il processo sul caso Ruby non darà mai risultati, visti i testimoni sembra una trasmissione televisiva. Caso dell’Olgiata, non risolviamo l’omicidio di Yara ma riapriamo quelli di 20 anni fa. Speriamo che non si voglia cercare a tutti i costi un colpevole».

Oggi, secondo il piano del ministro Roberto Maroni, tutti gli immigrati verranno evacuati da Lampedusa.

L’isola siciliana è dirimente per il governo. Questa vicenda è un problema sentito da tutti ed è chiaro ormai che Lampedusa non può andare avanti così. Il governo sta avendo delle oggettive difficoltà ad affrontare la situzione, ha diverse posizioni al suo interno e l’opposizione ci marcia e ci specula. Se Berlusconi oggi va a Lampedusa, però, vuol dire che il governo sta prendendo in mano la situzione, anche trasferendo gli immigrati in altre parti d’Italia. Cert che è difficile se l’Europa non ci aiuta e il fatto che se ne freghi fa capire quanto l’Unione Europea sia tale solo per l’economia.

Ieri si è tenuto a Londra un vertice con alti funzionari di 37 paesi e 5 organizzazioni internazionali per decidere che cosa fare in Libia.

Dopo una partenza con i raid aerei, adesso che bisogna discutere di una soluzione politica, i nodi vengono al pettine. Non c’è unità e regna la confusione: alcuni vogliono l’esilio senza processi per Gheddafi, altri, come la Francia, vogliono armare i ribelli. L’Unione Africana vuole essere il soggetto mediatore con Gheddafi. Insomma, questo intervento è stato fatto male, senza contare che nessuno sa bene chi siano questi del Consiglio nazionale di transizione libico.

Si è riaperto il dibattito sulla giustizia, con Berlusconi che ha fatto la sua prima comparsa in un processo, Mediatrade, e l’annuncio dei testimoni a favore e contro Berlusconi nel caso Ruby.

Sul caso Ruby tra oggi e domani la Camera deciderà se sollevare il conflitto di attribuzione e sancire il principio per cui nel processo su Ruby non è competente il tribunale di Milano ma quello dei ministri. Se la Camera prenderà questa strada, allora il processo si bloccherà e a decidere sarà la Corte costituzionale. La sfilata dei testimoni che oggi i giornali hanno riportato fanno sembrare questo processo una trasmissione televisiva. Difficile che produca davvero degli esiti giudiziari.

E’ stato riaperto il caso del delitto dell’Olgiata, l’assassinio della contessa Alberica Filo Della Torre, avvenuta il 10 luglio del 1991.
E’ stato fermato il domestico filippino, che al tempo non era stato arrestato. E’ il secondo giallo degli anni ’90 che si riapre dopo il caso di via Poma. Ci sono delle perplessità. Sembra che siamo in mezzo a una sindrome da Csi: non riusciamo a risolvere il caso di Yara e invece andiamo a riaprire dopo 20 anni casi irrisolti. Poi vedremo come si evolve il processo, però speriamo che gli elementi siano più forti di quelli con cui è stato condannato Raniero Busco e che non si cerchi a tutti i costi un colpevole.

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