
Il premio Alda Merini a Franco Casadei per la sua poesia «popolare»

È stato assegnato a Franco Casadei il premio Alda Merini 2021. Otorinolaringoiatra di Cesana, ma soprattutto tempista, Casadei ha partecipato alla sesta edizione del certame letterario del Bolognese con una raccolta di 18 poesie, Ci vorrebbe un poeta, risultata prima classificata nella sezione “Silloge inedita”. «Pur essendo medico, ho sempre amato la poesia», racconta l’autore a Tempi. Una passione nata al liceo e coltivata nella sequela di don Luigi Giussani, «che infarciva i suoi interventi di citazioni: da Leopardi a Pavese, da Montale ad Ungaretti, da Eliot a Machado e a Borges». Una cosa ha a cuore Casadei: «Che la poesia diventi popolare». Per lui è una specie di missione perché, spiega, questa arte «può aiutare a essere più uomini, ad avere meno trascuratezza dell’io». È un peccato lasciarla «relegata agli addetti ai lavori, come purtroppo è in gran parte».
Non solo il Merini 2021: con i suoi versi il medico romagnolo si è guadagnato vari riconoscimenti, tra cui i premi Ungaretti, Pavese, Gozzano. Sei le raccolte di liriche pubblicate, l’ultima è Nostro fratello Giuda. Il Vangelo in poesia (Ladolfi Editore), presentata nel numero di Tempi di aprile.
Uno dei componimenti che lo hanno portato alla vittoria più recente si intitola “Pellegrini dell’inquietudine” e recita così: «Pellegrini dell’inquietudine/ sempre più incupiti con la vita/ la nostra anima un continente ignoto,/ una domanda orfana di senso/ non è vita/ la vita del fuggiasco/ l’urgenza si avverte/ di una penombra che scalzi il buio,/ di un riscontro, un appoggio/ che rammagli l’unità perduta,/ che sia di guida/ nel viaggio rischioso della vita,/ che ci strappi dal nulla/ dalla sua dissolvenza./ Questo il mio affranto canto».
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!