“Il popolo canta” anche dietro le sbarre di San Vittore

Di Elisabetta Longo
06 Luglio 2012
Domani concerto irlandese per i detenuti del penitenziario di Milano. Un'iniziativa possibile grazie all'associazione Incontro e presenza che qui racconta cosa altro fa per chi sta scontando una pena in cella

Domani per i bracci del carcere di San Vittore, per un paio d’ore, risuoneranno i ritmi inconfondibili della musica irlandese. A interpretare i brani, alcuni anche “a tema carcerario”, saranno gli Shamrock, provocati dai volontari di Incontro e presenza a portare la bellezza tra le celle dei detenuti. L’associazione fondata da Mirella Bocchini opera nelle carceri ormai da 26 anni e lo fa con parecchie iniziative, che hanno come filo conduttore l’amicizia che i volontari offrono ai detenuti di Monza, Opera, Bollate, San Vittore e nel carcere minorile Beccaria. A San Vittore, da dieci anni, in collaborazione con la direzione, è attivo il progetto Dignità, che si occupa di distribuire ai detenuti indumenti e beni di prima igiene, grazie ai punti di raccolta sparsi per Milano. Il carcere, infatti, non fornisce questi beni ai detenuti, e, soprattutto per immigrati o senza famiglia, spesso capita di finire dietro le sbarre solo con quello che si porta indosso al momento dell’arresto.

C’è poi il progetto housing, composto da due case Aler e altre quattro ad affitto di mercato, sostenute dai fondi di Incontro e presenza, che servono a dare un tetto provvisorio a chi ha terminato la sua condanna, o alle famiglie che provengono da altre regioni. C’è “Cercare in carcere”, un progetto lavorativo in cui i volontari di Incontro e presenza svolgono funzioni di tutoraggio per seguire chi rientrerà nel mondo del lavoro. Vi opera, da due anni, il Banco alimentare, un’iniziativa richiesta dagli stessi detenuti ai volontari di Incontro e presenza. Racconta a tempi.it Emanuele Pedrolli, presidente dell’associazione: «Due detenuti, Fabrizio e Said, mi hanno chiesto come avrebbero potuto ricambiare la carità che noi volontari offrivamo loro. Così è nata l’idea di far partecipare i detenuti alla colletta alimentare. Qui i più poveri danno agli altri poveri. Solo a San Vittore abbiamo raccolto 33 scatoloni, più della media dei 30 scatoloni che si mettono insieme in un piccolo supermercato. Per fare questi acquisti, i carcerati hanno dovuto attingere al loro “sopravvitto”, cioè ai propri soldi».

[internal_video vid=38425]

Sabato appuntamento con gli Shamrock. Ma si suonerà per tutta l’estate, perché nella rassegna “Il popolo canta” sono previsti anche concerti con un coro a quattro ottave, un coro degli alpini e una band rock. «Perché oltre all’amicizia, c’è bisogno di bellezza», conclude Pedrolli.

Articoli correlati

1 commento

  1. ACHILLE LISSONI

    Molto commoventi le lettere di Antonio Simone da San Vittore.

    Si può sperare che una volta uscito dedichi il resto della sua vita alle carceri italiane ?

I commenti sono chiusi.