Ieri il numero due del governo scozzese ha fatto sapere che la Scozia andrà avanti sull’approvazione del matrimonio omosessuale senza indire un referendum, come avevano chiesto la Chiesa cattolica insieme ad altre confessioni protestanti nella petizione firmata da oltre 30 mila persone “Scozia per il matrimonio”. Il governo, però, ha detto il vice primo ministro Nicola Sturgeon, lavora per «una Scozia giusta ed egualitaria e per questo motivo cerchiamo di portare avanti piani che permettano il matrimonio tra persone dello stesso sesso come anche la celebrazione di cerimonie religiose per le unioni civili». Già a fine anno la legge potrebbe essere approvata. Pubblichiamo di seguito il documento che una delle confessioni protestanti scozzesi, le Chiese libere unite di Scozia, firmatarie della petizione a difesa del matrimonio tradizionale, ha inviato a tempi.it sul tema.
Siamo preoccupati per la legge proposta dal governo scozzese e per gli effetti che avrebbe sul matrimonio in Scozia e sulla nostra libertà religiosa. Noi crediamo che se la proposta venisse approvata cambierebbe in modo irrimediabile il matrimonio. Il matrimonio infatti è stato universalmente considerato dalle società e dalle culture dall’inizio della razza umana come unione tra uomo e donna. Questa ha dimostrato di essere benefica sia agli individui che alla società intera.
La dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite afferma che il matrimonio è tra uomo e donna. La proposta del governo scozzese cambierebbe in modo sostanziale la nostra comprensione del matrimonio nella società scozzese come è ora: cioè una istituzione con funzioni chiare e obiettivi sociali definiti e non solo un diritto dell’individuo. Una volta che questo precedente venisse stabilito, il matrimonio dovrebbe essere rivalutato, rivisto e poi cambiato visto che dei gruppi di minoranza cercano “l’uguaglianza” per le loro proprie posizioni e visioni.
Le Chiese libere unite di Scozia si sono sempre opposte alla persecuzione e discriminazione contro ogni gruppo religioso o laico. Noi disapproviamo con forza e condanniamo i trattamenti ingiusti o la violenza esercitata contro qualunque singolo sulla base del suo orientamento sessuale. Di conseguenza, accettiamo il diritto delle coppie dello stesso sesso a unirsi civilmente in modi riconosciuti dallo Stato. Ma l’estensione di quel diritto al matrimonio impone cambiamenti a tutto il resto della società. Noi non pensiamo che il matrimonio omosessuale sia un problema di uguaglianza perché già esiste in Scozia la legislazione sulle Unioni civili che concede alle coppie dello stesso sesso tutti i diritti di cui godono le coppie sposate.
Qualunque proposta che richieda ai nostri celebranti di officiare il matrimonio omosessuale o prestare le chiese per celebrarlo sarà considerata un attacco alla nostra libertà religiosa. Riteniamo che questa legge, che ridefinirà il matrimonio, sia uno sconsiderato e pericoloso esperimento sociale che può avere ripercussioni ora sconosciute sulla nostra società e la vita delle sue famiglie. Non accettiamo che il governo si arroghi il diritto di ridefinire una istituzione così importante per la società come il matrimonio. Per questo noi, insieme alle altre principali Chiese scozzesi, chiediamo al governo scozzese di rinunciare e ritirare la proposta.