Nulla sarà più come prima. Lo sappiano i cittadini, i politici di una vecchia e pure i ristoratori e i giornalisti. Lo dimostrano i militanti del Movimento 5 Stelle del Lazio che sul sito di Beppe Grillo raccontano l’istruttiva vicenda della cena di festeggiamenti dopo la vittoria che li ha visti protagonisti. Dopo il clamoroso successo alle elezioni, infatti, i militanti del M5S decidono di festeggiare con una cena, perché nemmeno i profeti della nuova era vivono di locuste e cavallette. Accade dunque che venga scelto un ristorante (senza primarie on line, purtroppo) e che si siedano a tavola circa 200 persone tra candidati, attivisti, simpatizzanti e qualche giornalista.
PORZIONI PARCHE. Il menù, scrivono nel post i militanti del M5S Lazio, «in porzioni davvero parche, era composto da focaccia al prosciutto, zucchine fritte, panini fritti ripieni due assaggi di primi, acqua, birra e vino». Conto richiesto 2.750 euro. Il grillino salta sulla sedia, prende in mano la calcolatrice e controlla voce per voce «visto che volevamo pubblicare la fattura on line, conoscendo le malizie di cui sono capaci certi giornalisti». Insomma, alla fine, il conto scende a 1.841 euro. Delle due, l’una: o il ristoratore era un ladro matricolato o i grillini sono dei braccini corti mica da ridere.
GIORNALISTI SCROCCONI E CONTO ALLA ROMANA. Ma la storia è istruttiva anche per i giornalisti, che oltre a essere sempre servi dei poteri forti evidentemente sono pure scrocconi. «Ci risulta che alcuni – scrivono infatti i militanti M5S – avrebbero consumato senza pagare: forse sono troppo ben abituati alle cene dei partiti pagati con i soldi dei rimborsi pubblici. Beh, con noi non funziona così». «Bisogna cominciare dalle basi, con il ristabilire le buone abitudini». È la dieta della trasparenza. Ed è appena cominciata.