Hollywood e multinazionali costringono la Georgia a cestinare le sue leggi “discriminatorie”

Di Benedetta Frigerio
31 Marzo 2016
Il parlamento approva una norma che protegge la libertà di fronte al matrimonio gay: 300 aziende minacciano ritorsioni economiche e il governatore pone il veto
Georgia Gov. Nathan Deal speaks during a press conference as he announces he has vetoed legislation allowing clergy to refuse performing gay marriage and protecting people who refuse to attend the ceremonies, Monday, March 28, 2016, in Atlanta. The Republican rejected the bill on Monday, saying "I have examined the protections that this bill proposes to provide to the faith based community and I can find no examples of any of those circumstances occurring in our state." (AP Photo/David Goldman)

Georgia Gov. Nathan Deal speaks during a press conference as he announces he has vetoed legislation allowing clergy to refuse performing gay marriage and protecting people who refuse to attend the ceremonies, Monday, March 28, 2016, in Atlanta. The Republican rejected the bill on Monday, saying "I have examined the protections that this bill proposes to provide to the faith based community and I can find no examples of any of those circumstances occurring in our state." (AP Photo/David Goldman)

Di fonte al potere “moralizzatore” delle multinazionali non c’è decisione democratica che tenga. Lunedì scorso, il governatore repubblicano della Georgia Nathan Deal, ha posto il veto su una norma approvata dal parlamento del suo Stato per proteggere almeno parzialmente la libertà religiosa delle istituzioni religiose e degli esercizi commerciali contrari alla celebrazione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso. Prima di Deal, anche il suo omologo (democratico) del Minnesota Mark Dayton aveva preso la stessa decisione nell’ottobre scorso.

IL RICATTI. In entrambi i casi, la legge era passata attraverso l’approvazione del Congresso, e in entrambi i casi sono stati i colossi del business a “convincere” i capi dei governi locali a mettersi di traverso, minacciando il boicottaggio economico dello Stato. A spaventare Deal sono state le pressioni di 300 compagnie fra cui Apple, Coca-Cola e Nfl, ma soprattutto Disney, Marvel e Netflix, insieme a una lettera firmata da numerosi attori, registi e produttori di Hollywood. Se Deal non si fosse adoperato per fermare la norma, mezzo mondo del cinema lo avrebbe ripagato «spostando la nostra attività lavorativa altrove». «Chiediamo il veto alla “legge H.B. 757″», si legge nella lettera, «e che sia mandato un messaggio forte sul fatto che la Georgia non tollererà le discriminazioni».

IL RISCHIO MILIARDARIO. Perdere gli introiti garantiti da Hollywood non è un danno economico da poco per uno stato come la Georgia, il “Peach State” che ha fatto da sfondo a film come Via col vento, Forrest Gump e A spasso con Daisy. Il governatore Deal ha tremato di fronte alla possibilità di perdere i miliardi di dollari (1,7 nel 2015) incassati ogni anno grazie all’industria cinematografica. Così ha deciso di cestinare la legge (per altro considerata fin troppo “debole” da alcuni conservatori) che specificava soltanto che nessuno in Georgia sarebbe stato costretto a officiare matrimoni gay o a parteciparvi, a condizione che il rifiuto non configurasse una chiara discriminazione. In virtù della norma, per esempio, lo stato avrebbe garantito libertà ai pastori cristiani che si fossero rifiutati di sancire unioni same-sex in chiesa, le altre proprietà però sarebbero state escluse dalla protezione statale.

QUALE EQUILIBRIO? Stretto fra la pressione delle aziende militanti e quella dei suoi cittadini (rappresentati non solo dal Congresso della Georgia che aveva approvato la legge, ma anche da sondaggi che attestano la contrarietà degli americani, atei inclusi, alle restrizioni della libertà religiosa), il governatore ha deciso di ignorare la seconda. «Respingerò ogni misura che permette la discriminazione nel nostro Stato», ha dichiarato per rivendicare la sua scelta. Deal, che nel 1993 aveva combattuto da senatore per l’approvazione della legge federale Religious Freedom Restoration Act, durante la polemica che ha preceduto l’adozione della norma da parte del parlamento della Georgia aveva spiegato che era necessario equilibrare il diritto alla libertà religiosa e il principio dell’uguaglianza utilizzato dalla Corte suprema per introdurre le nozze omosessuali. Adesso un compromesso è ancora possibile?

@frigeriobenedet

Foto Ansa/Ap

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20 commenti

  1. Toni

    Galassi … il mio preferito … non capisci nulla contemporaneamente e credo che se l’arte è vita, tu rappresenti la vita di oggi.
    Paragonare un farmacista all’ingerenza di una multinazionale verso un organo democraticamente eletto merita di entrare nei libri di storia per indicare l’epoca disgraziata in cui viviamo.

  2. lucillo

    Ma non siete i teorici (e pratici, molto pratici in Italia) della sussidiarietà? Dell’arretramento dello stato e del pubblico in generale di fronte al libero esprimersi dei soggetti sociali, fra cui (ed innanzitutto dove governate) le cooperative e le aziende aderenti alla compagnia delle opere?
    Non siete quelli che lo l’ideale sarebbe che la libera espressione delle forze sociali fosse messa in grado di coprire tutte le esigenze sociali e rispondere a tutti i bisogni, con lo stato che faccia solo da controllore di principi generali di legalità, e semmai supplenza quando necessario?
    Tutto ciò negli Stati Uniti è realtà da anni e in ogni campo, basti vedere la fatica fatta da Obama per garantire un minimo di sanità a tutti, comunque tramite copertura assicurativa presso compagnie assicurative.
    E’ logico che i privati facciano i privati e scelgano e si comportino con unico criterio i profitti, e che se ne freghino dei parlamenti e dei governatori.

    1. Toni

      Raccontala ad altri. Non ti riesce di fare il funambolo. Se in Italia Berlusconi avesse tentato una minaccia (esplicita e diretta) di quel tipo per condizionare una scelta legislativa a quest’ora sa cosa avreste scritto.
      E non bisogna andare lontano per ricordarvi che ogni volta che un rappresentante della CEI dice qualcosa andate immediatamente in fibrillazione e cominciate compulsivamente a parlare di ingerenze del Vaticano e quanto sono cattivi i cattolici.
      Siete carta conosciuta …, risparmiati di scrivere certe cose o quanto meno … non rendere così evidente l’incoerenza del giudizio. Confeziona meglio i pacchi.

      1. lucillo

        Ma infatti io ho una posizione coerente su tutti i fronti.
        Sei tu (voi) a fare avvitamenti carpiati e doppi salti mortali a seconda di che cosa si sta parlando.
        Provare a sviluppare una dottrina coerente dei rapporti fra stato, società, individui, corpi intermedi, sistemi di mediazione degli interessi, è difficile.
        Ancor più difficile è sviluppare una dottrina aperta e quindi disponibile ad evolversi.
        Però bisognerebbe almeno provarci, e non dire tutto ed il contrario di tutto a seconda che le singole situazioni siano più o meno favorevoli a convinzioni e credenze (e spesso interessi) particolari.

        1. Toni

          Non so se è l’abitudine, limiti oggettivi, o malafede … o la combinazione dei tre.

          Opto per questa.

          Ammiriamo:

          lucillo scrive:
          31 marzo 2016 alle 02:45
          “E’ il libero mercato baby!
          Libera iniziativa imprenditoriale, scelte aziendali, calcolo di costi e benefici.
          Vorrete mica il socialismo vero?”

          In sostanza mi dici che la Disney – Marvel che dichiara:
          “Disney e Marvel sono compagnie inclusive, e sebbene abbiamo avuto grandi esperienze nel girare i nostri film in Georgia, abbiamo deciso che lasceremo lo stato e porteremo i nostri affari altrove nel caso passasse qualsiasi legislazione che avalli pratiche discriminatorie.”
          Per te fanno marketing? Calcolo costo benefici (addirittura in uno stato dove hanno realizzato uno dei più grandi incassi della storia del cinema)? E come MAI NON PRENDONO QUESTE INIZIATIVE NEI PAESI DOVE SI CALPESTANO I DIRITTI UMANI VERI (non creati a tavolino)? In procedimento democratico per te è normale che una multinazionale, indipendentemente dell’oggetto a contendere, che oggi può essere una cosa che tia aggrada ( i gaiosi) ma domani potrebbe essere qualcosa per te riprovevole ma sostenuta da lobby ?

          Io non faccio nessuna contorsione, chiamo le cose con il loro nome : ricatto. Tu sei abituato alle confusioni a chiamare matrimonio una qualsiasi accozzaglia nel quadro concettuale del “materialismo dialettico” che sa “di essere parte di un processo di per se infinito nel senso di mai finito, e puntati a leggere il reale sapendo che la cultura è frutto della vita materiale e dei rapporti di forza e non viceversa, per cui il problema non è affermare ideologicamente il giusto, ma comprendere la complessità dell’oggi per favorire la venuta del domani, che sarà l’oggi di un nuovo domani, ecc “ … oplà

          Venghino signori, venghino… vi presento l’acrobata Lucillo.

          1. Toni

            Diritti umani veri: lavorio minorile. donne schiave. pena di morte … continuo Lucillo?

            La citazione sul “materialismo dialettico” è tua (se non sei un ruba Nick) tratta da una nostra discussione del 2014

          2. Toni

            Errata corrige :
            “In procedimento democratico per te è normale che una multinazionale, indipendentemente dell’oggetto a contendere, che oggi può essere una cosa che sia aggrada ( i gaiosi) ma domani potrebbe essere qualcosa per te riprovevole ma sostenuta da lobby usi* questi* mezzi*?”

          3. lucillo

            (come al solito) mi attribuisci cose che non ho detto, e ti rifugi nei soliti 3 o 4 argomenti che secondo te sono decisivi per chiarire tutto: un triturato di polveri magiche ed essenze orientali che spruzzandolo su qualsiasi cosa rivela natura, oggetto, origine, struttura e destino di ogni argomento si parli.
            La fatica del ragionare? nooooooo, mica ci serve. Abbiamo già la verità tutta intera, semmai si tratta di argomentarla… ma almeno in questo un po’ di sforzo e fantasia!
            Prendono o non prendono iniziative secondo il criterio dei soldi, che è sempre e solo l’unico dell’iniziativa privata. Prova a metterti d’accordo con te stesso e a decidere che modello preferisci.

          4. Toni

            Certo che di argomenti ne hai tanti. Caspita. Mi sono fatto una cultura a leggerli.
            Perdonami se ti ribatto con 3 o 4 argomenti, ma trovo difficile spiegare la tua posizione. La trovo semplice come il bere un bicchiere d’acqua. Prendi la bottiglia (piena o con un quantitativo di acqua a sufficienza) un bicchiere e versi il contenuto della bottiglia . Certo se tu ci metti il “materialismo dialettico” puoi stabilire che la bottiglia non va bene anzi che non è bottiglia. La cultura, in un rapporto di forza vincente e di progresso, individua come bottiglia il “pappagallo” (non mi riferisco al pennuto) e tu … Lucillo …oplà… viva il pappagallo, abbasso i pappagallofobici. E non ti dico se cominci a contestare l’acqua come acqua perché la cultura la vede … in quella contenuta di solito nei pappagalli.

          5. Toni

            non* trovo

          6. Sebastiano

            “…Prendono o non prendono iniziative secondo il criterio dei soldi, che è sempre e solo l’unico dell’iniziativa privata…”

            E nel caso in esame, visto che ti piacerebbe tanto parlare del merito, quale sarebbe il “criterio dei soldi”? E da parte di chi?

    2. Menelik

      Toni ha già risposto che meglio di così non poteva, ma aggiungo……
      “la fatica fatta da Obama per garantire un minimo di sanità a tutti” ????????
      E come no?! Aborto per tutti come un anticoncezionale qualunque, montagne di dollari elargiti ai macellai di Planned Parenthood, droga libera (nominalmente cannabis di queste moderne ad alto THC, ma chi lo sa se è come L’olanda, dove vendono un sacco di altre droghe oltre cannabis), sorvoliamo sulla repressione poliziesca di chi dissente dagli pseudo-matrimoni omosex, questo per la politica interna, ma il peggio l’ha mostrato in politica estera, con la più totale assenza di strategia nei confronti dell’isis, l’abbaglio che ha preso con le milizie “islamiche moderate” esistenti solo nella sua mente (e per rifornirle ha involontariamente e altrettanto stupidamente fornito i miliziani isis di armi moderne e letali) e la testardaggine folle di voler eliminare il sovrano Assad dal SUO regno nel SUO stato.
      E non mi dilungo nella sua politica da matto contro la Russia e di ingerenza indebita nelle vicende tra Ucraina e Russia per il Donbas.
      Pensavamo che Bush fosse il peggior presidente degli Stati Uniti, ma bisogna riconoscere che Obama l’ha superato.

      1. lucillo

        Difficile capire se trattasi di stupidità o malafede.
        Gli esempi citati a livello di sanità sono già parte, al di la di ogni giudizio etico, delle prestazioni legalmente previste dal sistema sanitario statunitense ma non disponibili, come migliaia di altre, a moltissimi cittadini non in base a ragioni morali, ma a causa del reddito. Obama NON è intervenuto a dire cosa sia sanità, ma a rendere maggiormente disponibile – e purtroppo solo tendenzialmente universale – le prestazioni previste.
        Il tema è le migliaia di altre, oggi accessibili a persone che ne erano escluse per ragioni di reddito e, quindi, non redditizie per chi sulla salute fa i soldi.
        Menelik, capisco che ti risulti difficoltoso, ma prova a stare a tema senza ripetere le solite quattro cose su qualunque argomento si discuta.

        1. Menelik

          Ma io sono a tema, caro mio, in un blog cattolico.
          Voi, invece, siete monotematici co sti omosessuali.
          Pare che il mondo per voi sia solo quello.
          Due sono gli eventi degli ultimi 5 anni, uno è il genocidio perpetrato dall’isis, l’altro è la faccenda omosessuali, matrimonio e utero in affitto.
          Questi due eventi hanno fatto sì che io abbia completamente cambiato opinione riguardo alla politica italiana, all’Europa e alla Nato.
          Sono diventato di opinione radicalmente diversa rispetto ad una decina d’anni fa.
          Per me è cambiato proprio tutto: i miei ex-alleati in politica, oggi sono i miei nemici e farò qualunque cosa, elettoralmente parlando, contro di loro. A prescindere.
          Io non conosco mezze misure: o lotto con, o lotto contro.

          1. lucillo

            Ma guarda che qui l’aborto l’hai citato tu! si parlava di tutt’altro.
            Sei (siete) così livoroso e paranoico da non riuscire non dico a capire, ma neanche a leggere le cose di cui si parla.

          2. Toni

            Ritento:
            Paranoici? Livorosi? … ma vi leggete in quello che scrivete.? Menelik tocca il cuore del problema chiamando in causa l’aborto che è un “diritto”, una “cura” e chi lo combatte come una peste è un “livoroso”, “ottuso”, “bigotto”.
            Ti racconto una storia: Gregori Pincus, con il “cattolico” John Rock conducevano ricerche sulla pillola contraccettiva. Studio sponsorizzato dlla Margaret Sancer fondatrice del Planned Parenthood (quella dello scandalo e sul quale non avete avuto la decenza di fare un intervento) . Ecco un pezzettino di lettera con la quale l’ineffabile idolo delle xyzwk di tutte le latitudini sponsorizza il progetto: «Considero che il mondo e quasi tutta la nostra civilizzazione, nei prossimi 25 anni, dipendono da un contraccettivo semplice, a buon mercato, sicuro, che possa essere usato nei quartieri poveri prostrati dalla miseria, nelle foreste e tra le persone più IGNORANTI» (fine della storia). Questa è la delizia tua e dei fighetti come te: l’idea di essere degli eletti a cui appartiene il diritto dovere di poter dire cosa ha diritto di vivere e no. Con l’espressione della puzza sotto il naso nei confronti delle persone semplici che appartengono al “popolo IGNORANTE”. Per questo sei a favore di ogni porcheria compresa quella che stiamo discutendo. Per questo il vostro insulso “senso della vita” non è mai fuori tema in nessuna discussione.

          3. Menelik

            Non far finta di non capire.
            Ho citato l’aborto tra i “capolavori” del prossimo ex-presidente, che prima si leva di torno e meglio è per tutto il mondo, non solo per gli Americani.
            Come ho citato l’aborto, così anche lo spaccio di droga statalizzato, il fallimento nel Medio Oriente, l’accanimento sadico contro il legittimo leader siriano Assad, il tentativo di insinuarsi tra le dispute di Ucraina e Paesi di Visegrad contro la Russia, dispute in cui gli Americani non c’entrano un bel niente ma cercano di aizzare sentimenti contro Putin di fatto senza pensare a quanto pericolosa possa diventare una simile politica.
            E questo sarebbe stato un grande presidente?
            Un presidente degno di un premio Nobel?
            Uno che di fronte al genocidio Cristiano-Yazida si gira dall’altra parte per non vedere l’evoluzione del suo bel “capolavoro”?
            Per me Obama n’è stato bono mànco pe’ facce l brodo.
            (Ne parlo al passato nella speranza che si sciacqui dalle scatole a fine anno).

  3. lucillo

    E’ il libero mercato baby!
    Libera iniziativa imprenditoriale, scelte aziendali, calcolo di costi e benefici.
    Vorrete mica il socialismo vero?

    1. Sebastiano

      Infatti è curioso che i “socialisti” di casa nostra applaudano al Capitale. Complimenti.

    2. Toni

      Non è il libero mercato . E’ il ricatto del denaro sulla democrazia. Questo intervento che hai fatto dice molto di te.
      Dislessia Concettuale

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