tratto dall’Osservatore Romano – Sono oltre duecento le persone dichiarate disperse a seguito dell’eruzione del Volcán de Fuego domenica scorsa in Guatemala. Lo rendono noto le autorità del paese centroamericano che ieri avevano riportato un bilancio di 70 morti confermati. «Dei dispersi conosciamo i nomi, l’età e il villaggio di provenienza», ha dichiarato Sergio Cabañas, direttore dell’agenzia di protezione nazionale.
Intanto ieri si è registrata una nuova eruzione del vulcano, che è alto 3763 metri e si trova circa 70 chilometri a sud ovest della capitale Città del Guatemala. Sei località sono state evacuate. Sono inoltre state spostate anche le squadre di soccorso, i medici e i giornalisti che si trovavano nella zona devastata dalla prima eruzione. Le autorità hanno lanciato l’allarme per la lava incandescente che sta continuando a scendere lungo il lato sud del vulcano.
«La cosa straziante è vedere queste famiglie povere che hanno perso tutto. E alcune di queste hanno perso anche diversi parenti. I soccorritori, dove sono riusciti ad arrivare, hanno trovato intere famiglie soffocate con i bambini piccoli abbracciati, proprio come è avvenuto a Pompei» ha raccontato il missionario don Angelo Esposito. «I soccorsi — ha aggiunto — si stanno organizzando per raggiungere le comunità più lontane e colpite. Con la Caritas e la Chiesa locale stiamo cercando di portare medicine, acqua potabile e viveri. C’è una grande solidarietà tra gli abitanti del paese».
Foto Ansa