Senatori 5 Stelle pronti ad abbracciare Vendola: «Manca solo il casus belli»

Di Francesco Amicone
13 Settembre 2013
Il grillino Turco propone «un governo insieme al Pd» presieduto da Zagrebelsky. Una dozzina di deputati e senatori a 5 stelle lascerebbero Grillo per un'alleanza con la sinistra

«Proponiamo l’alleanza con il Pd». Lo ha detto ieri il deputato a 5 Stelle, Tancredi Turco, sul Secolo XIX. Ergendosi a portavoce dei grillini dissidenti  Turco ha avanzato l’idea di «un governo insieme al Pd con un presidente del Consiglio di garanzia, una figura terza». «Non Stefano Rodotà, ormai si è bruciato – precisa – ma perché non Gustavo Zagrebelsky?». Indiscrezioni raccolte dal Corriere della Sera, rivelano che oggi sarebbero almeno una dozzina i parlamentari 5 stelle pronti a cogliere al balzo la proposta di Turco.

IL RIAVVICINAMENTO. Tempi.it ha sempre sottolineato la comunanza di intenti e di interessi fra il popolo grillino e quello dei vecchi partiti rossi oggi sostituiti in parlamento da Nichi Vendola e Sel. Pare che questo legame ideologico si sia rinsaldato a tal punto da scaturire in una possibile alleanza di governo, scrive il Corriere. Responsabili del matrimonio di interessi fra onorevoli e senatori del M5S e Sel, sarebbero «le battaglie comuni, a cominciare da quella contro Silvio Berlusconi». Per ora, scrive il Corriere, «si fa sempre più concreta un’ipotesi, alla quale stanno lavorando senatori di Sel e colleghi a 5 Stelle con la valigia in mano: creare un gruppo autonomo a Palazzo Madama». Un gruppo indipendente che potrebbe far parte di un governo con il Pd, sostenuto se non dal Movimento 5 Stelle, almeno dagli ex.

GRUPPO M5S-SEL. «Ai piani alti del Movimento sono sicuri», racconta il Corriere, «ci sono almeno 4 senatori che hanno già deciso di uscire dal gruppo»: Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista e Alessandra Bencini e forse anche Mario Giarrusso, anche se lui nega. Al gruppo potrebbe unirsi anche l’epurata Adele Gambaro.
Il quotidiano di via Solferino sottolinea come «anche alla Camera le manovre dei “dissidenti” sono sempre più stringenti: ci sarebbero 6 o 7 deputati irrequieti, che potrebbero andare a dar man forte ai colleghi fuoriusciti, Adriano Zaccagnini, Vincenza Labriola e Alessandro Furnari per creare il gruppo degli esuli a 5 stelle».

FACCIAMO IL GOVERNO. «Colloqui e contatti si moltiplicano ancora in queste ore», sostiene il Corriere, e anche se «è improbabile che l’operazione si compia immediatamente», i grillini sarebbero pronti a dare una mano ai colleghi della sinistra non appena si prospettasse «il casus belli, un segnale». Molti di loro, per esempio, «sono disposti ad uscire solo in vista di un’operazione politica concreta». «Cioè solo in caso di caduta del governo». «In quel caso – conclude il quotidiano di Via Solferino – il gruppetto ribelle potrebbe nascere per dare il sostegno all’esecutivo».

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4 commenti

  1. Mappo

    mamma mia quanti che si scandalizzano perché è stato utilizzato il simbolo di RC al posto di quello di SEL, come se fossero due cose diverse? Come chiamare Camorra la Mafia e che sarà mai?
    Sono la stessa fogna, la stessa ideologia di morte e SEL non è altro che un marchio acchiappa gonzi utilizzato dagli ex RC esattamente come ha fatto l’ex PCI con tutti i marchi che ha utilizzato per rifarsi una verginità.

  2. mike

    giulio dante guerra ma mi sa tanto che hai ragione! forse non ti do ragione sulla montatura del caso Berlusconi ma anche lì non so. l’unica sorpresa possono darla i cattolici del Pd. o forse la chiesa ha ancora qualche asso nella manica.

  3. Giulio Dante Guerra

    Sel o Rifondazione poco importa, tanto tutta la sinistra entrerà nella coalizione, non appena se ne presenterà l’occasione. E il PdL si sta infilando nella trappola, quando minaccia la caduta del governo in caso di estromissione di Berlusconi dal Senato. Lo fa fidandosi dei sondaggi, in caso di elezioni anticipate. Che non ci saranno, perché al posto di Letta ci sarà il “governo di scopo”, come lo chiamano i suoi propugnatori. Nel frattempo, gli anti-legge-omofobia rimasti nel PdL (pochissimi, purtroppo) non riescono nemmeno a denunciare pubblicamente il fatto che tutta la montatura del “caso Berlusconi” ha, in realtà, il solo scopo, o almeno quello principale, di far calare una cortina di silenzio sulla legge-omofobia, che stanno approvando, alla chetichella, a Montecitorio.

  4. mike

    Pd e m5s sono come padre e figlio. lo scandalo MPS lo hanno fatto saltare fuori loro per far convergere altri più voti su grillo. ma tanto molti che votavano Pd e Pdl hanno fatto come in precedenza. bella l’osservazione sul simbolo di rifondazione (=la stella). e perché poi la scritta Beppegrillo.it non pare una falce?

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