
Franco (Corriere): «La leadership politica di Fini è in seria discussione» – Rassegna stampa/2
Massimo Franco (Corriere della Sera) ha selezionato per Tempi le notizie più importanti della giornata: «Il governo deve aprire una nuova fase, con nuovi obiettivi o le misure economiche serviranno a poco. Le spaccature dentro Fli mettono in seria discussione la capacità di leadership politica di Fini. L’immigrazione del nord Africa non è solo un problema italiano, l’Ue è troppo distratta».
Ieri Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti hanno parlato in conferenza stampa dopo che è stato raggiunto un accordo tra banche e pmi per rimandare di altri sei mesi il pagamento delle rate dei debiti contratti.
Le misure economiche prese dal governo devono fare i conti con la situazione di stabilità politica. L’instabilità attuale ovviamente non aiuta, le misure prese sono una cosa importante ma rischiano di diventare un progetto velleitario. Il governo deve lasciarsi alle spalle la logica di sopravvivenza attuale e aprire una nuova fase, con nuovi obiettivi, perché questa mi sembra al capolinea.
Dopo il congresso Futuro e libertà si è subito spaccato al suo interno e alcuni senatori cominciano a lasciare il partito.
La divisione è molto negativa e mette in seria discussione la capacità di leadership politica di Fini. L’antiberlusconismo rappresenta uno spartiacque anche dentro Fli: può funzionare finché non comporta la scelta di alleanze opposte alla cultura politica di chi fa parte di quel partito. A questo punto, non escludo che Casini e Fini comincino a sganciarsi l’uno dall’altro. All’interno del Polo della nazione il leader Udc acquista potere, ma il progetto rischia di entrare in crisi.
La caduta del regime di Ben Ali in Tunisia ha portato migliaia di immigrati a Lampedusa. Ieri le proteste sono cominciate anche in Libia.
Sul piano dell’immigrazione clandestina e della pressione sulle infrastrutture, l’Italia sta già subendo ripercussioni a causa delle rivolte nel nord Africa. Centri di accoglienza e ospedali, per esempio, cominciano a fare fatica a rispondere alle esigenze dei clandestini. Dal punto di vista politico, le rivolte possono accentuare le paure dell’opinione pubblica e qualcuno potrebbe cavalcarle per inasprire le leggi sull’immigrazione. Inoltre, abbiamo avuto l’ennesima conferma della distrazione dell’Unione Europea: questi immigrati adesso arrivano in Italia, ma poi ci useranno come paese di passaggio per proseguire a nord. E’ un problema di tutti, dunque; e per non prendere soluzioni emotive, l’Ue deve rendersi conto di dover gestire la situazione, senza lasciare soli i Paesi del Mediterraneo.
Le manifestazioni contro Silvio Berlusconi che si sono svolte in queste settimane, dureranno e faranno presa sulla società o cadranno nel dimenticatoio?
Quella che mi ha colpito di più è stata la manifestazione delle donne in piazza, perché aveva un carattere trasversale e non solo politico. Per questo penso si possa considerare un segnale da non sottovalutare. Le manifestazioni del Palasharp e quella di Giuliano Ferrara al teatro Dal Verme, invece, mi sono sembrate troppo autoreferenziali per avere seguito.
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