Scuola francese abolisce la festa della mamma e del papà per quella dei “genitori”

Di Leone Grotti
14 Giugno 2013
La Manif pour tous aveva previsto questo finale, quando a Parigi sventolava lo slogan prima dell'approvazione del matrimonio gay: «Ultima festa della mamma»

La Francia si prepara a dire addio anche alla festa del papà e della mamma. Lo scorso 7 giugno, la scuola elementare Yves Codou, nel piccolo comune di La Mole, ha celebrato la “festa dei genitori”. La scuola ha spiegato così la decisione presa ai genitori: «Vista l’evoluzione sociale della struttura familiare e per evitare ogni tipo di polemica, abbiamo deciso d’ora in poi di festeggiare la “festa dei genitori”. Questa sarà celebrata un giorno a metà tra le date della “festa del papà” e la “festa della mamma”. Queste due, invece, non saranno più preparate in classe».

«NOVITÀ MONDIALE». Dopo l’abolizione dei termini “padre” e “madre” dal libretto di famiglia e dal codice civile, ora in Francia a causa della legge sul matrimonio gay non si festeggerà dunque neanche la festa del papà e della mamma. «Per evitare ogni polemica», dice la scuola, ma le madri dei bambini non sono d’accordo: «La festa dei genitori? Ma è una novità mondiale!», commenta ironica Anaide, giovane mamma. «Neanche mi hanno avvisato», si lamenta Fanny.

«FAMIGLIE NORMALI ESCLUSE». Altri genitori si sono lamentati, chiedendo perché era necessario eliminare il padre e la madre dall’orizzonte dei bambini: «Che cosa significa tutto questo?», ha protestato Carole, 37 anni. «Ho l’impressione che le famiglie normali siano escluse». Un’altra va più nello specifico: «Posso capire che la legge abbia cambiato la famiglia comunemente intesa, ma privarci di queste feste ci danneggia». Il 7 giugno, molte mamme si sono presentate a scuola con l’intenzione di far cambiare idea alla preside, ma l’impresa non sarà facile: «Sono orgogliosa di essere qui con il padre di mio figlio», afferma Anaide, la più agguerrita.

LA PROFEZIA. Migliaia di persone, durante l’ultima manifestazione a Parigi del 26 maggio scorso della Manif pour tous, sventolavano questo cartello (a fianco): “Ultima festa della mamma, prima della liquidazione”. Allora quel cartello faceva solo sorridere, oggi le mamme e i papà di La Mole non ridono più.

@LeoneGrotti

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8 commenti

  1. Buroggu

    Si tratta di una sola scuola su parecchie migliaia (in Italia ci sono 20mila scuole elementari, e suppongo che in Francia siano in numero simile). È ovvio che c’è sempre qualcuno che si inventa la regola idiota, per un errato senso di “giustizia” o anche solo per far parlare di sé, ma per quell’uno scrivere “ora in Francia non si festeggerà neanche la festa del papà e della mamma” è esagerato. Ma l’esagerazione e l’allarmismo basato su singoli casi è diventato un classico di Tempi, i cui giornalisti sembrano sempre alla ricerca di casi limite che confermino i propri timori, di qualunque genere siano.

    Anche l’articolo su Matt Damon, uscito in questi giorni, è simile: parte da un obiettivo (attaccare qualcuno di sinistra), cerca la “vittima”, e poi confeziona un articolo che mette in cattiva luce un attore che ha la sola colpa di avere idee politiche differenti da quelle del giornalista.

    1. giovanna

      Vorrei rispondere ad Alberto Savio su facebook ( a cui non sono iscritta )
      Un bambino orfano di padre o figlio di ragazza madre nel giorno della festa del papà sente una mancanza, la mancanza che sente tutti i giorni , ma può guardare in faccia questa mancanza, può fare delle domande, può avere delle risposte : un papà ce l’ha anche lui.
      La mia esperienza personale con questi bambini cui manca nella vita il papà o la mamma dice che vogliono parlare del genitore che non vedono, vogliono cantare la canzone della mamma anche se li ha abbandonati, vogliono pensare al grande assente e in questo pensarlo sono consolati.
      Invece ad un bambino comprato dal papà si racconta che lui non ha un papà, ma ha due donne cui un generoso signore ha prestato un semino e lui è nato quindi da due donne e nemmeno gli viene detto chi è la sua mamma, perchè si deve convincere che entrambe le donne sono sue mamme.Naturalmente tutto il contesto deve sostenere questa menzogna, per cui a scuola si devono spiegare le stesse bugie a tutti i bambini, gli insegnanti non devono nominare papà e mamma, se non aggiungendo ogni volta che però possono esserci due papà o due mamme, si devono eliminare i riferimenti alle feste della mamma e del papà ( cosa già accaduta anche in Italia e sostenuta dai media come una conquista di civiltà ).
      E tutto questo lo si evince dalle parole delle tremende coppie di gay uomini o donne che si vantano di aver comprato un figlio, con tanto di tariffario e di tenerlo all’oscuro del fatto che è un piccolo schiavo, con la complicità dell’ambiente. E se uno prova a dire “ma quando il bambino vorrà sapere chi è sua madre, quando vorrà sapere chi è suo padre, quando saprà di avere un prezzo, cosa direte? “, rispondono, come è successo a me, che sono fatti loro, che nessuno si deve impicciare, che qualche cosa si inventeranno, che loro ci soffrono per questa cosa..pensa quanto ci soffre un bambino, dilaniato dall’amore per queste coppie che l’hanno cresciuto e la sofferenza atroce che queste stesse coppie gli procurano.

    2. giovanna

      Volevo rispondere anche a Bah e Buroggu.
      Ammetto che anche io a volte ho la tentazione di saltare articoli come questo che mi rovinano la giornata e magari vorrei illudermi che in realtà tutto questo problema non c’è, soprattutto se guardo alla realtà della mia cittadina. Ma guarda caso il giorno dopo capita che una figlia racconti che la compagna di banco afferma con estrema convinzione che l’omosessualità è un’opzione come un’altra, che ciascuno deve valutare. Un altro giorno capita che un ragazzino non ancora uomo, venga etichettato come gay,come per fargli un favore.
      Oppure capita di leggere le minacce e gli insulti che il politicamente corretto gay sparge ovunque a piene mani, in tutti i giornali e in tutte le trasmissioni e in tutti i siti, ricevendone in cambio di solito grande approvazione e sostegno.
      Allora mi chiedo: sono esagerati nella redazione di Tempi, o invece sono tra i pochi che vedono una realtà mostruosa e totalitaria che si sta approssimando lentamente, ma inesorabilmente?

  2. bah

    …leggere certe notizie su tempi ultimamente mi rovina mi rovina sempre più pause dal lavoro… ho paura che mi passi la voglia di farlo. uffà

    1. giovanni

      x bah…e ti lamenti? è una fortuna avere qualcuno che scombussola il tuo tran tran quotidiano

      1. bah

        …massi, massi … perquesto spero non mi passi mai la voglia.

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