Le foto del campo educativo per bambini «dal genere non definito»

Di Benedetta Frigerio
23 Agosto 2013
Una fotografa americana ha documentato le attività di «libera espressione» di alcuni piccoli Lgbt insieme ai loro genitori. Per dimostrare che avere un genere sessuale indefinito «non è una tragedia»

Nel corso degli ultimi tre anni la fotografa statunitense Lindsay Morris ha documentato la vita in un campo di quattro giorni per bambini dal cosiddetto “genere non conforme” e per i loro genitori. La fotografa ha raccontato la sua esperienza alla rivista online Slate nel luglio scorso. Come si legge nel sito del magazine americano, si tratta di un campo per «i genitori con figli che all’età di 3 anni non hanno ancora un genere definito». O semplicemente, come spiega Lindsay Morris sorridendo al giornalista David Rosenberg, per famiglie in cui «ci sono bimbi che vogliono indossare i tacchi alti e preferiscono i corridoi di K-Mart (catena americana di grandi magazzini, ndr) per bambine a quelli disgustosi per bambini». La fotografa descrive un ambiente confortevole sia per grandi che per i piccini, in cui soprattutto questi ultimi possono sentirsi protetti e incoraggiati nella loro libertà di espressione. «Qui – spiega – non hanno bisogno di guardarsi le spalle e possono abbassare la guardia, circondati dai propri familiari che li sostengono».

LE RECITE E LE SFILATE DI MODA. Fra le attività previste per permettere ai bimbi di esprimersi in libertà ci sono recite e sfilate di moda: «Alcuni si esercitano a preparare il talent show per tutto l’anno, altri creano i costumi con le mamme o gli amici di famiglia. L’attenzione e l’entusiasmo sono davvero incredibili». Il centro dell’esperienza è la “libertà”, intesa come possibilità per i piccoli di dare sfogo a tendenze che nella vita di tutti i giorni risulta problematico esprimere. Spiega ancora Lindsay Morris: «Devono già rispondere a troppe domande nella loro vita quotidiana, quindi questo è un ottimo posto in cui esprimersi per come si sentono. Sentiamo fin troppe storie di bambini Lgbt vittime di bullismo, depressione, suicidio. Sto solo dicendo che questa invece è una storia nuova. E non è una tragedia».

PER RACCOGLIERE SOLDI. La fotografa vorrebbe tradurre in un libro il suo lavoro e lanciare un progetto multimediale in tutto il mondo così da mostrare il nuovo volto della gioventù Lgbt. «Mi piacerebbe molto – spiega – poter seguire questi bambini nella loro vita adulta e vedere che tipo di relazioni sviluppano. (…) Penso che potranno vivere un passaggio alla vita adulta più semplice di quello vissuto dalla generazione che li ha proceduti». I bambini sono stati fotografati con il permesso dei loro genitori, che vogliono dar vita a una fondazione che sostenga le spese di questo tipo di campi per i bambini meno abbienti. 

@frigeriobenedet

 

 

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13 commenti

  1. piccoli mostri crescono

    Per la stato è più semplice governare una popolazione composta da “persone” senza identità, asessuate e con problemi mentali; quando ad un individuo gli cancelli la sua identità, automaticamente lo privi della libertà, della consapevolezza e della capacità di saper decidere autonomamente.

    Stanno allevando un ammasso di cavie da laboratorio facilmente influenzabili e da “curare” con dosi massicce di antidepressivi.

  2. Annabella

    Un po’ di gas nervino e risolviamo tutti i problemi

  3. Franco

    Preciso al delirante, che tutti e dodici apostoli di Gesù erano ebrei….Gesù compreso.

  4. Franco

    Il messaggio di Marco é delirante. In Francia i rabbini si sono schierati contro i matrimoni gay con lettere aperte a Hollande. Questo qui sopra é un messaggio da deficienti ma che va censurato.

  5. marco

    Gli erei e cosa fanno al mondo

  6. MF

    Una domandina da uomo della strada: ma come fanno questi bambini di tre anni a “sentire” che il proprio sesso non è quello giusto? O forse sono i genitori che fomentano tutto questo, capendo anche “fischi per fiaschi”?

  7. Fael

    Dopo quasi 40 anni dall’introduzione del divorzio, i figli che hanno subito la separazione dei genitori e ora diventati adulti iniziano a raccontare le loro esperienze che son sempre negative perché avrebbero voluto la famiglia unita, gli affidi esclusivi stanno dando i risultati di una generazione senza padri, così fra 40 anni si vedranno i risultati nefasti di queste trovate.

    1. beppe

      cherchez l’argent. soldi, soldi soldi solo soldi e sempre soldi. alla faccia..

    2. andrea (AP)

      Il divorzio salva i figli da disastri ben peggiori.
      Te lo dice un figlio di divorziati oggi quarantenne.

      1. Fulvio

        Il disastro peggiore della mia vita e’ stato vedere i miei genitori litigare e mio padre andare via di casa. La meraviglia e’ che la chiesa ha ricostruito il matrimonio dei miei genitori e mi ha fatto crescere con una speranza, quella cristiana, che non vacilla e non delude. E’ bello potersi appoggiare a qualcosa di solido quando ci si scopre deboli e fragili.

  8. Rita

    In certi casi mi chiedo se l’aborto non sia preferibile!

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