![Non buttare via i treni con l’acqua sporca](https://www.tempi.it/wp-content/uploads/2025/01/stazione-roma-termini-ansa-345x194.jpg)
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È fissato per oggi alle 16 il vertice del ministro dell’Interno Angelino Alfano (Ncd) e le forze dell’ordine per coordinare le azioni di contenimento per le manifestazioni del movimento dei Forconi, che ha annunciato azioni eclatanti, ma non violente, nel caso domani sia votata la fiducia al governo Letta. Intanto prosegue il secondo giorno di proteste in diverse città dello stivale, da Torino a Palermo, passando per Genova e Napoli.
FASSINO: «SONO DEGLI IRRESPONSABILI». Secondo giorno di protesta per i Forconi-coordinamento 9 dicembre, dopo la giornata di fuoco di ieri, che in particolare a Torino ha visto scontri di piazza con le forze dell’ordine e pesanti problemi per gli auomobilisti. Il sindaco Piero Fassino ha accusato i manifestanti: «Sono degli irresponsabili. Le ragioni di disagio alla base della protesta sono comprensibili, ma sconvolgere la vita dei cittadini è inaccettabile».
14 CARABINIERI FERITI. È nel capoluogo piemontese che ieri durante gli scontri sono rimasti feriti 14 carabinieri, e un fotografo è stato malmenato e derubato della macchina fotografica con cui stava documentando il montare della violenza nella protesta. Decine le vetrine di negozi danneggiate. Oggi la protesta contina con numerosi sit in davanti ai principali supermercati della grande distribuzione (Carrefour, Auchan, etc..): sono diventati il bersaglio delle proteste dal momento che non hanno aderito alla manifestazione come molti altri piccoli commercianti. Oggi è saltato l’incontro tra il prefetto e i commercianti, ma mercati e negozi hanno chiuso le saracinesche: molti commercianti però hanno rivelato di essere stati costretti a farlo, al passaggio di uno dei cortei in corso oggi nel centro città formato da persone che si dichiarano aderenti al movimento dei Forconi. La protesta più significativa è però in corso sempre in queste ore a piazza Castello, davanti al palazzo della Regione, dove si sono riunite migliaia di persone. Cantano l’inno nazionale ed espongono il tricolore. I poliziotti ieri, proprio davanti alla sede della Regione, avevano tolto i caschi di protezione dopo le richieste della folla, ricevendone un applauso. Sette persone sono state fermate e portate in questura, perché stavano bloccando la circolazione in piazza Derna, altre 30 persone sono state identificate dalle forze dell’ordine per lo stesso motivo.
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BLOCCATI SUPERMERCATI. Col passare delle ore, l’attività di diversi supermercati della città risulta sempre più difficile, dato che piccoli gruppi di manifestanti all’ingresso di alcune catene della grande distribuzione cercando di impedire l’accesso ai clienti: accade oggi in alcuni supermercati Pam, Esselunga, Auchan e Ipercoop della città e nel centro commerciale Le Gru di Grugliasco (To). È stata bloccata da una manifestazione di autotrasportatori anche la superstrada che collega Torino all’aeroporto di Caselle, mentre il centro città continua ad essere assediato dalle proteste. Centinaia di studenti si sono uniti ai Forconi, e marciano dietro un tricolore. La circolazione è paralizzata, e molti mezzi pubblici sono stati costretti a fermarsi per strada. Il palazzo della Regione è stato circondato dal servizio d’ordine della polizia, mentre alcuni manifestanti lanciano insulti al presidente della Regione, Cota, e alla giunta.
FERRO: «FAR SALIRE L’ADRENALINA». Dopo il silenzio di ieri, è tornato a parlare Mariano Ferro, leader del movimento dei Forconi siciliano: «Non è il momento di andare a Roma. Bisogna vivere qualche altro giorno di passione e far salire l’adrenalina degli italiani». Per Ferro i ferimenti di ieri a Torino la colpa è di «quattro scalmanati, ma la stragrande maggioranza era pacifica». Il gesto dei poliziotti è stata per Ferro «un’immagine meravigliosa, che rimarrà a lungo».
CAPITALE BLINDATA. In ogni caso oggi la capitale si sveglia blindata. Il comitato dell’ordine pubblico, dopo una riunione a metà mattinata in prefettura ha deciso di adottare la blindatura delle zone di Montecitorio, Palazzo Chigi, Palazzo Madama e Quirinale. Uno dei leader del Coordinamento 9 dicembre, Danilo Calvani, ha anticipato: «Oggi decideremo come portare avanti la nostra mobilitazione. Se i politici non andranno a casa e domani sarà votata la fiducia al governo Letta, ci sarà un’azione eclatante non violenta a Roma e forse in altre città: non ci arrendiamo».
A IMPERIA INVASA LA PREFETTURA. Un gruppo di circa trenta persone che scandivano gli slogan «ladri, ladri» e «Forconi!» ha invaso pacificamente la prefettura di Imperia, ma solo per pochi minuti. Sono stati infatti immediatamente fatti uscire dal palazzo dalle forze dell’ordine e respinti sulla strada dove ora stanno bloccando il traffico.
PRESIDI A MILANO E IN AUTOSTRADA. Arriva anche a Milano la protesta dei Forconi: ieri un corteo spontaneo del movimento si era presentato davanti alla sede dell’Agenzia delle entrate. Da lì il gruppo, a cui si erano uniti un centinaio di studenti, si era diretto davanti al palazzo della Regione Lombardia, davanti a cui aveva creato un sit-in. Intanto diversi blocchi non autorizzati (nemmeno il corteo lo era) sono stati realizzati ieri in provincia, in particolare alla sede dell’Alfa Romeo di Arese. Oggi un nuovo presidio è stato realizzato da un centinaio di studenti a piazzale Loreto, dove le auto sono state fermate per distribuire volantini in cui i Forconi ribadiscono che “Vogliamo le dimissioni di tutti, siamo stufi dei parassiti di Stato e politicanti”. Alcuni manifestanti hanno poi dato vita ad un girotondo bloccando ad intervalli di dieci minuti la circolazione, e creando tensione con gli automobilisti: molti dei quali, hanno reagito al blocco, forzandolo. Il tutto sta accadendo mentre piazzale Loreto è presidiato da uomini della Polizia e della Guardia di finanza. Chowbe De Leo, uno dei leader dei Forconi milanesi ha annunciato che «Bloccheremo piazzale Loreto fino alle 22 di questa sera. Vogliamo gridare che ne abbiamo le scatole piene della politica». Ai forconi si sono aggiunti disoccupati, piccoli imprenditori, giovani e famiglie. Non ci sono altri simboli se non il tricolore e le foto dell’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. La città è stata attraversata anche da un’altra manifestazione concomitante, la sfilata di 300 trattori dei produttori di latte vicini ai Cobas dalla periferia est della città fino a piazza Duca d’Aosta e al Pirellone, poi a Palazzo Lombardia. Il comitato 9 dicembre, ha rinunciato a proseguire per oggi ai sit-in davanti alla sede dell’Agenzia delle entrate, nel quartiere Bicocca, e ad Arese: ma il presidio è ancora in corso a Rho, davanti allo stadio di Monza, sulla statale tra Melegnano e Binasco, e davanti all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio. A queste ultime manifestazioni si sono uniti anche i camionisti di Trasporto unito Lombardia, uno dei movimenti che ha aderito al Coordinamento 9 dicembre. Non hanno bloccato i Tir per protestare, per il timore che i mezzi venissero sequestrati loro dalla polizia, ma hanno deciso di marciare a passo d’uomo anche in autostrada in prossimità dei presidi. Tra Milano e Bergamo si sono create code lunghe sino a 15 chilometri.
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Violenti come i no tav, non c’è nessuna giustificazione alla violenza