
Fine ingloriosa per l’Ispettore Derrick, in Germania non andrà mai più in onda
Chissà se il sociologo tedesco Joerg Becker si sente in colpa dopo il putiferio scatenato dalla pubblicazione della sua ricerca su Horst Tappert. Dopo aver svelato al mondo il passato sconvolgente dell’attore, che per anni ha impersonato l’integerrimo ispettore Derrick, Becker ha dato il via a una serie di incontrollabili reazioni a catena.
LA CANCELLAZIONE. All’indomani della pubblicazione dello studio sul Frankfurter Allegemeine Zeitung, una rete della tv olandese ha deciso di cancellare immediatamente tutte le repliche del celebre telefilm, già pronte per i palinsesti estivi. Inaccettabile mandare in onda un personaggio che ha fatto parte delle SS in fasce orarie dedicate alla famiglia. Anche la Germania, la sua Germania, ha deciso di adottare la stessa linea. Non si può perdonare a Horst Tappert di essersi portato nella tomba un simile segreto. Fino alla sua morte, avvenuta nel 2008, l’attore non ha mai rivelato a nessuno la piccola parte della sua vita che lo vedeva coinvolto nelle truppe hitleriane più feroci, le Totenkopf Panzer, ma il sociologo Becker si è messo sulle sue tracce e ha scoperto la verità, che ha scatenato reazioni inaspettate.
LA SUA GERMANIA. Ora l’emittente pubblica tedesca Zdf afferma di essere sconvolta e turbata: «Non manderemo mai più in onda le repliche dell’Ispettore Derrick. Non renderemo ancora onore a un uomo che ha mentito così sul suo passato». Eppure il telefilm giallo, ambientato a Monaco, è sempre stato il fiore all’occhiello della tv tedesca, esportato in tutto il mondo e amatissimo in Italia. Ora rischia la cancellazione da tutti i palinsesti, ma speriamo che non accada anche nel nostro paese, dove un esempio simile non ha avuto le stesse catastrofiche conseguenze. Negli anni Settanta venne alla luce il passato fascista di Dario Fo, che giovanissimo si era arruolato nelle file dell’esercito di Mussolini, giustificando successivamente la sua scelta come una ragazzata dovuta all’età. In patria e all’estero nessuno ha mai chiesto al drammaturgo di restituire il Nobel ottenuto nel 1997, un precedente che ci fa sperare che almeno in Italia l’ispettore continuerà a tenerci compagnia nei caldi pomeriggi d’estate.
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E’ l’ennesima conferma della idiozia che caratterizza la attuale cultura dominante europea.